Parole chiave:
Iran
storia dell'Iran e dell'Asia Centrale
Asia Centrale
religione
filologia iranica
filologia
storia delle scienze e delle pseudoscience
multiculturalità
*Edizione, traduzione e commento di testi avestici e di testi
zoroastriani. Analisi delle stretture rituali e liturgiche mazdaiche e del collegio sacerdotale indo-iranico; Studio dei testi manichei in medio-iranico
(medio-persiano, partico, sogdiano) e loro relazioni con altri
testi manichei (turchi e cinesi, ma anche reci e latini) e con
testi buddhisti e cristiani dell'Asia Centrale. Studio delle fonti
antico-persiane e della storia politico-religiosa dell'Impero
achemenide e dei suoi rapporti multiculturali con le società
vicine. *Ricerche sull'eredità culturale della antica Sogdiana e
della Battriana: componente iranica, ellenistica e indiana;
influssi cinesi e turanici. *Storia dei sistemi calendariali
iranici, dell'uranografia, della mitologia astrale e
dell'astrologia nell'Iran preislamico. La teologia zoroastriana e quella cristiana di fronte alla fine del mondo: il rpoblema dell'apocatastasi e della resurrezione finale. Le relazioni diplomatiche tra Bisanzio e la Persia. Il ruolo della categoria del Tempo nel mondo iranico.
Il programma di ricerca nel dominio filologico dei testi iranici è
indirizzato allo studio dell'Avesta e di altri testi zoroastriani
in pahlavi, nel confronto col patrimonio letterario delle
iscrizioni e con documenti epigrafici dell'Asia Centrale
(iscrizioni battriane dei Kushana). Analisi dei testi manichei
dell'Asia Centrale in relazione con altri documenti religiosi
zoroastriani, buddhisti e cristiani. Studio della mitologia
avestica riflessa negli inni, quali Verethragna, Rashnu e Cista,
etc. Ruolo di queste divinità nelle procedure sacrificali e
nell'epica. Studio dell'Iran achemenide, sia attraverso le fonti
testuali, sia dal punto di vista della complessità dei rapporti
storico-culturali con le civilità vicine, in particolare quella
greca. Ruolo del collegio sacerdotale dei Magi dai primordi agli
sviluppi recenziori nell'ambito della Chiesa Zoroastriana di età
sasanide. L'indirizzo di ricerca relativo all'Asia Centrale, un
territorio vastissimo, il cui cuore è rappresentato dal Turkestan
cinese - ufficialmente noto come Xinjiang, per i cultori
dell'antico come Serindia - ma che comprende anche le quattro
repubbliche ex-sovietiche Uzbekistan, Turkmenistan, Tadjikistan e
Kirghizistan, con allargamento al nord dell'Afghanistan e al
Khorasan iraniano, si propone di affontare una serie di tematiche
volte a creare una immagine coerente dell'Asia Centrale in senso
diacronico, nel corso della sua storia. Particolare attenzione
viene dedicata allo studio sulla base delle fonti dei fermenti
religiosi accesi nella regione dall'attività di proselitismo dei
movimenti legati a Mani, alla predicazione dei monaci cristiani, ma
anche all'esistenza in situ di comunità zoroastriane nelle zone più
vicine all'Iran e buddhiste nelle aree più vicine all'India e alla
relazioni con il Confucianesimo e il Taoismo in Cina durante i
secoli III-IX d.C. Si intende anche dedicare particolare attenzione
allo studio dell'etno-linguistica iranico-centroasiatica nelle zone
di confine tra Uzbekistan e Tajikistan. Contributo non marginale allo sviluppo di questa linea di ricerca è
rappresentato, inoltre, dallo studio delle relazioni economiche tra
Roma e i paesi dell'Oriente con particolare enfasi sull'analisi del
materiale numismatico rinvenuto lungo lungo le vie carovaniere e la
Via della Seta e attraverso lo studio delle fonti iraniche
cosiddette periferiche come il battriano ed il sogdiano. Vengono
inoltre studiati anche gli aspetti estetici, artistici e simbolici
delle diverse scritture e degli alfabeti delle lingue usate per
diffondere messaggi religiosi lungo la Via della Seta (Manicheismo,
Cristianesimo e Buddhismo) e il loro legame culturale con la
tradizione artistica e decorativa del Vicino Oriente (lezionari
siriaci).