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Antonio Clemente Domenico Panaino

Professore ordinario

Dipartimento di Beni Culturali

Settore scientifico disciplinare: L-OR/14 FILOLOGIA, RELIGIONI E STORIA DELL'IRAN

Curriculum vitae

Antonio Clemente Domenico Panaino è nato a Busto Arsizio (VA), il 24-7-1961; ha svolto e terminato gli studi classici presso il liceo-ginnasio “A. Manzoni” di Milano e si è iscritto alla Facoltà di Lettere (indirizzo classico) dell’Università degli Studi di Milano, conseguendo (in corso) la laurea in data 21/6/1984 con la votazione finale di 110/110 e lode. La dissertazione di laurea intitolata L’inno avestico a Sirio è stata discussa presso l’insegnamento di Filologia Iranica tenuto dal Prof. Giuliano Boccali. Conseguita la Laurea, ha vinto la borsa di perfezionamento della Fondazione Confalonieri (Milano, 6/11/1985) bandita presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano.

Sin dagli studi universitari i suoi indirizzi di ricerca si sono orientati verso la storia linguistica, religiosa e culturale del mondo iranico preislamico. Dal punto di vista linguistico egli si è occupato principalmente della tradizione avestica e antico-persiana, nonché di pahlavi e sogdiano, anche se non ha trascurato altri campi del dominio linguistico iranico, come il neopersiano. Ha intrapreso uno studio sistematico della cultura religiosa zoroastriana, con particolare interesse per l’uranografia e l’astronomia iranica dalle epo­che più antiche ai primi secoli posteriori alla caduta dell’Impero Sasanide.

A. Panaino non ha inoltre trascurato lo studio delle più recenti problematiche emerse nell'ambito della linguistica storica e moderna. In tal senso ha partecipato negli anni 1983 e 1985 ai corsi di aggiornamento in discipline linguistiche organizzati dalla Società Italiana di Glottologia presso l'Università di Udine.
Terminato il servizio militare, da cui si è congedato con il grado di sottotenente (poi promosso al grado di tenente), è stato dichiarato con Decreto Rettorale n. 426 del 30/5/1986 vincitore del pubblico concorso, per esami, per l’ammissione ai corsi di Dottorato di ricerca in Studi Iranici, bandito con Decreto Rettorale n. 518 del 10/7/1985 presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli.

Grazie alle attività previste dal piano di studi del suddetto dottorato, egli si è dedicato alla tradizione avestica recenziore con particolare riguardo per gli Yašt. A questo fine ha studiato con il Prof. Jean Kellens, allora presso l’Università di Liegi (poi al Collège de France), il Dr. Ilya Gershevitch dell’Università di Cambridge (Jesus College). Ha inoltre, sotto la guida del Prof. Nicholas Sims-Williams, frequentato un corso introduttivo al sogdiano presso la School of Oriental and African Studies di Londra. Sempre nell'ambito delle attività di Dottorato egli ha ultimato l'edizione critica con commento storico-religioso e linguistico-filologico del Tištar Yašt. Ha preparato e discusso come tesi di Dottorato una dissertazione dal titolo Xwaršēd e Māh Yašt. Gli inni avestici al Sole e alla Luna, successivamente pubblicata ai sensi di legge (Milano 1990). Ha superato l’esame finale di Dottorato di Ricerca il 9 luglio 1990. Nel 1989 ha altresì conseguito il diploma triennale di lingua e cultura Persiana dell’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (Is.M.E.O.), nella sessione estiva dell’anno accademico 1988/89. È stato coeditor dei Proceedings of the First Europaean Conference of Iranian Studies, tenutasi a Torino nel settembre 1987, e pubblicati a Roma (Is.M.E.O.) in due volumi (1990/1991).

Presso l’Is.M.E.O. ha curato, insieme con altri studiosi, un progetto (Avesta Project), patrocinato dalla Societas Iranologica Europaea e finalizzato alla raccolta e alla catalogazione di tutto il patrimonio codicologico avestico esistente. All’interno di questo progetto, oltre che per necessità immediate di consultazione scientifica, egli ha visitato le principali raccolte di MSS. avestici (Londra, Parigi, Copenhagen, Bombay). Ha inoltre partecipato alle attività di ricerca del progetto “Etnolinguistica dell'area iranica”. Nel giugno 1991 (D.R. n. 603) è stato dichiarato vincitore di una borsa di studio in Studi Iranici post-dottorato di ricerca, messa a concorso dall’Istituto Universitario Orientale di Napoli.
Nel settembre 1992 è stato dichiarato vincitore del concorso a Professore Associato nella classe L132 Iranistica e Lingua e Letteratura Persiana e dal 1-11-1992 ove ha tenuto l’insegnamento di IRANISTICA presso l’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”, Facoltà di Lettere, Istituto di Glottologia fino all'anno accademico 1996-97; ha ricoperto inoltre per supplenza l’insegnamento di FILOLOGIA IRANICA presso il Corso di Laurea in Conservazione e Beni culturali della stessa Università, con sede in Ravenna (anche per l’anno accademico 1993-94). Dal primo di ottobre del 1996 ha afferito alla neocostituita Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna, con sede in Ravenna. In rappresentanza di tale facoltà ha partecipato ai lavori della Commissione Esteri dell’Università di Bologna ed è stato responsabile d’Ateneo (insieme al Prof. G. De Vergottini) per i rapporti con le Università della ex-Jugoslavia. Nel maggio 1993 è divenuto responsabile del Progetto Avesta (Avesta Project) (Is.M.E.O./CNR).
Dal primo novembre 1993 ha tenuto presso la Scuola di Specializzazione di Archeologia di Bologna il corso di Epigrafia Iranica. A partire dal 1994 ha coordinato per l'Is.M.E.O (ora Is.I.A.O.) un progetto scientifico ed editoriale sulla Storia delle Scienze e Pseudoscienze nel mondo orientale. È stato membro del Consiglio Direttivo della Sezione Lombarda dell'Is.I.A.O. come delegato del Presidente dell'Istituto.
Nel settembre 1995, nell'ambito della Third Europaean Conference of Iranian Studies, tenutasi a Cambridge (Inghilterra), è stato nominato membro del Board della Societas Iranologica Europaea e successivamente suo segretario per il quadriennio 1995-1999.

Nel 1996 è stato confermato Professore Associato di Iranistica. Nell'ottobre 1998, durante il Simposio di Tvärminne (Finland) è stato eletto vice-chairman del Melammu Project. The Intellectual Heritage of Assyria and Babylonian in East and West. È stato, quindi, confermato alla vicepresidenza di tale progetto durante il Convegno di Parigi (ottobre 1999) e poi eletto Presidente, a Chicago, nell’ottobre 2000. Nell'ottobre 2001, durante il simposio annuale del “Melammu Project”, tenutosi a Ravenna, egli ha fondato con altri colleghi la “International Association for Intercultural Studies of the Melammu Project” e ne è stato eletto presidente per un biennio, mandato poi rinnovatosi per diversi anni.

Nel settembre 1999 è stato eletto Presidente della Societas Iranologica Europaea durante la IV Conferenza di Studi Iranici (Parigi), mandato che si è concluso nell’ottobre 2003. Dal 1999 si è dedicato alla costituzione di una Sezione Emilia-Romagna dell’Is.I.A.O., della quale è stato il Direttore per tutta la durata di tale istituzione.

Giudicato idoneo al Concorso bandito con D.R. N. 519 del 26.03.99 (SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE: L13C IRANISTICA – Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali) è stato chiamato come Professore Straordinario a ricoprire la Cattedra di Filologia Iranica dal primo di ottobre del 2000 (ora nel settore disciplinare Filologia, Religioni e Storia dell’Iran, L-OR/14). Ha tenuto da quella data corsi di Filologia Iranica, Storia Orientale Antica e Storia Religiosa del Mondo Iranico, nonché l’insegnamento di Epigrafia Iranica, presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università di Bologna, poi affidato al Dr A. Piras.

Dal 2003 è Professore Ordinario nel settore disciplinare L-OR/14 Filologia, Religioni e Storia dell'Iran.
Nel 2000 è stato eletto membro del Consiglio Scientifico dell’Is.I.A.O. ed è stato successivamente confermato in tale carica quasi sino alla chiusura di tale ente. Nello stesso anno è stato nominato dal Magnifico Rettore dell’Università di Bologna membro della Giunta degli Esteri d'Ateneo, per poi divenire responsabile dell’area del Vicino e Medio Oriente.

È stato vicedirettore del Master in “Operatore dei Beni museali e archivistici con competenze storico-religiose tra i secoli IV e XIV” (master diretto dal Prof. Antonio Carile), riconosciuto tra i programmi di Internazionalizzazione del MURST, che si è svolto presso il Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali (2000/01).

Su suo impulso sono state trasferite presso la Biblioteca della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna, sede decentrata di Ravenna, la Biblioteca del Prof. Peter Jes Asmussen (Università di Copenhagen) mediante acquisto dell'Ateneo, e la biblioteca del Prof. Ilya Gershevitch (Università di Cambridge, UK), in comodato attraverso l’Is.I.A.O. che l’ha ricevuta in dono.
Dopo aver afferito al Dottorato di Ricerca in Studi Iranici presso l'I.U.O. di Napoli, è stato membro del collegio dei Professori del Dottorato di Ricerca Società, Regalità e Sacerdozio nei secoli IV - XIV (Università di Bologna — Sede di Ravenna), poi denominato “Bisanzio e l'Oriente”; ora è membro del Dottorato di Ricerca “Studi sul patrimonio culturale”. È stato altresì il coordinatore nazionale del Progetto ex 40% “Interculturalità e Interazione culturale, storico-politica e religiosa tra Oriente e Occidente dall'Antichità all'Alto Medioevo” (sedi universitarie partecipanti, Ravenna, Bologna, Roma, Venezia, Catania, Napoli).

Oltre ad aver tenuto svariati seminari, lezioni e conferenze in numerose università italiane e straniere, è stato professore invitato per un mese presso l’École pratique des Hautes Études, Vme Section, nel maggio 1998, ove ha tenuto un corso dal titolo: «Le développement de l’uranographie iranienne”. Ha inoltre tenuto, nel maggio 2001, presso il Collège de France, le Quatre leçons dal titolo: Rite et pensée dans l'Avesta, poi pubblicate presso l’Accademia delle Scienze di Vienna.

Nel 1998 ha ricevuto dall’Accademia di Francia il Premio “R. et T. Ghirshman” per gli Studi Iranici.
Oltre a essere autore di diverse monografie e di più di un quattrocento contributi scientifici e accademici a stampa o in forma elettronici, tra cui più di 24 monografie, dirige diverse collane scientifiche di carattere orientalistico presso l’Editore Mimesis, Milano, una denominata «Sīmorg», nonché la serie Indo-Iranica et Orientalia, da cui sono derivate altre sotto serie (Lazura, Indo-Iranica et Mediterranea, Purpurea, etc.).

Nel 2003 ha organizzato a Ravenna la V Conferenza Europea di Studi Iranici, i cui atti sono stati da lui editi insieme al Dr. A. Piras nel 2006. Dopo aver svolto la funzione di Vice-Preside, è stato eletto Preside della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali per il triennio 2002-2005 e rinnovato per il triennio successivo. Dal 2003 è professore ordinario nel settore disciplinare Filologia, Storia e Religioni dell'Iran. Sempre nel 2003 il Prof. A. Panaino è stato nominato “Evaluator” dall’Accademia delle Scienze di Vienna, con l’incarico di valutare tre diverse strutture di ricerca a carattere orientalistico ed antropologico incardinate presso la stessa istituzione. Il Senato accademico dell'Università di Bologna ha regolarmente il Prof. Panaino allo svolgimento di tale attività.

Il Prof. Panaino è, inoltre, divenuto membro delle seguenti istituzioni ravennati:

Consiglio di Amministrazione del Museo d’Arte della Città;

Consiglio scientifico della Fondazione RavennAntica;

Socio fondatore dell’associazione degli Amici di RavennAntica.

Inoltre, è stato in passato designato dal Rettore dell'Università di Bologna come Membro delle Giunta degli Esteri dell'Ateneo, e poi come responsabile dell'area vicino-orientale del Dipartimento Relazioni Internazionali della stessa università. È inoltre stato nominato dal Senato Accademico come membro della Commissione VI di Ateneo (Rapporti con gli enti esterni).

Ha svolto la funzione di Direttore della Sezione Emilia-Romagna dell'Is.I.A.O. e di Direttore della Scuola di Operatori di Pace della Provincia di Ravenna, che si svolgeva in sinergia con la Regione Emilia-Romagna ed i Comuni di Ravenna, Cervia, Bagnacavallo, Faenza, Lugo. Nell’ambito delle iniziative Is.I.A.O. ha inoltre dato vita ad una serie di iniziative di collaborazione con la Questura di Ravenna, organizzando di concerto con la Polizia di Stato ed altri corpi militarizzati dello Stato Italiano e delle amministrazioni territoriali (compresa la Repubblica di San Marino) una serie di seminari di aggiornamento professionale dedicati ai temi dell'immigrazione e della multiculturalità. Ha anche fatto parte per diversi anni del Consiglio di Amministrazione del Ravenna Festival.

Nel gennaio 2004, nella sede di Ravenna dell’Università di Bologna, il Prof. Panaino ha tenuto la prolusione inaugurale dell’anno accademico 2003/04 dei Poli decentrati dell'Ateneo, dal titolo: “I magi: storia e simbologia tra Oriente e Occidente”. Il 6 maggio 2004, presso la SOAS di Londra, ha tenuto la “Seventh Dasturji Dr. Kutar Memorial Lecture, intitolata “Astronomy and Astrology in Pre-Islamic Iran”. Dal giugno 2005 è stato membro del Consiglio di Indirizzo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna su nomina della Fondazione Flaminia (Ravenna).

Il 5 aprile 2005 ha tenuto “The Richard N. Frye Fund Inaugural Lecture”, intitolata “Zoroaster in Thought and Ritual” e dedicata al collega R. N. Frye, presso l’Università di Harvard (Fong Auditorium, Boylston Hall). Dal 2006 è stato promotore, presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, insieme al collega A. Scafi, delle “Giornate Warburghiane”, che si sono svolte a Ravenna per diversi anni.

Ha organizzato la prima Summer School dedicata all'Etnolinguistica dello Yaghnobi nel 2007 (ripetuta nel 2008) e conseguentemente diretto in Tajikistan, nella Valle dello Yaghnob, una missione etno­lin­guistica dell’Università di Bologna caratterizzata anche da un forte iniziativa umanitaria. In tale quadro di iniziative in Asia Centrale ha coordinato un articolato progetto di collaborazione tra l’Is.I.A.O., l'Università di Bologna e l'Accademia delle Scienze della Repubblica del Tajikistan. Tale missione è durata una decina di anni.

È stato inoltre il promotore di un’altra complessa iniziativa che ha prodotto non solo una Summer School dell’Ateneo di Bologna, intitolata “La tutela dei Beni Culturali nelle aree di crisi e nelle zone di combattimento” (aprile 2008 presso l’Accademia Militare di Modena in collaborazione con lo Stato Maggiore dell'Esercito Italiano), ma che ha dato vita ad alcuni seminari presso la Scuola di Applicazioni di Torino sull’etnolinguistica dell’Afghanistan e sulla tutela dei beni culturali materiali e immateriali negli scenari di guerra.

Nel maggio 2009, ha organizzato a Faenza una Summer School dedicata alle crisi geopolitiche dal Caucaso all’Asia Centrale ed ha promosso un’altra Summer School (a San Giovanni in Persiceto, Bologna; settembre 2009) dedicata alla figura di Raffaele Pettazzoni, storico delle religioni.

Nel 2005 ha vinto, come coordinatore, un Progetto Eu­ro­pe­o (EU2005, EU-Japan Year of People to Peo­ple Ex­changes: Integrated Italy-Japan Exchange Project.

Dal 2014 è stato membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e delegato dei rapporti tra la stessa e l'Università di Bologna.

Diversi i convegni, congressi e seminari da lui organizzati presso la sede universitaria di Ravenna e di Bologna e nel quadro delle iniziative della Sezione IsIAO dell’Emilia-Romagna sino allo scioglimento di tale ente di diritto pubblico.

Negli ultimi anni le ricerche del Prof. Panaino si sono orientate non solo nei settori a lui più cari quali la filologia avestica, la storia religiosa iranica e l'indagine della cultura astrale preislamica, ma hanno diretto una spiccata attenzione verso le dinamiche politico-religiose insorte nell’incontro tra Mazdeismo e altre religioni quali il Cristianesimo ed il Manicheismo. Inoltre, diversi studi si sono concentrati sulle forme della regalità iranica, dal mondo achemenide sino a quello sasanide, con alcune attenzioni specificamente indirizzate allo studio del ruolo da attribuirsi alle regine in età tardo antica. L'attività svolta nella sede di Ravenna ha peraltro suscitato una serie mirata di studi sui rapporti tra mondo sasanide e bizantino, concernenti ad esempio la diplomazia, la figura del sovrano come cosmocrator, l'analisi della letteratura sui Magi evangelici (anche in autori meno visitati come San Pier Crisologo). Inoltre, il tema del sacrificio e della sua funzione nel culto zoroastriano a partire dalla letteratura gāthica occupa un posto di primo piano nelle sue indagini di ricerca, come confermato dalla monografia del 2004 (Vienna). L’indagine storico-religiosa non è mai stata disgiunta da riflessioni di carattere prettamente linguistico, come evidenziato dalla breve monografia con V. Sadovski (Vienna 2007), nonché da altri studi di filologia e linguistica avestica e pahlavica. Una nuova linea di ricerca concernente la mitologia iranica zoroastriana si è recentemente aperta alla luce della rilettura di alcuni temi centrali (e.g., l’auto-sodomia di Ahreman, la dimensione “mentale” del male come “impossibilità di vita”, l’origine del ciclo mestruale nella demonessa Jeh, etc.) attraverso un approccio di derivazione psicoanalitica.

Una sua nuova monografia dedicata alla figura di Yama e Yima nella mitologia indo-iranica è stata pubblicata nel 2013. La sua bibliografia completa sino al giugno 2007 è stata raccolta in un volume miscellaneo contenente alcuni dei suoi scritti intitolato: Politica religiosa e regalità sacra nell'Iran preislamico (Milano 2007); nelle sue Kleine Schriften, intitolate Sidera Viva, e pubblicate nel 2014, si trova una sua successiva bibliografia aggiornata sino a tale data (comprendente studi in italiano, inglese, francese, tedesco, russo e persiano).

Negli ultimi anni si è indirizzato allo studio del ciclo dei Magi evangelici sul quale ha già pubblicato una serie di studi in diverse sedi nazionali ed estere ed una ampia monografia, uscita nel 2012. Un articolo monografico sui Nomi dei Magi, che farà da base per un Namenbuch degli stessi, è stato pubblicato per il Sodalizio Glottologico Milanese, ed è stato seguito da una ulteriore monografia. Ha, inoltre, già presentato in sedi internazionali una serie di articoli in inglese, tedesco e italiano dedicati al sacerdozio indo-iranico e dalla dimensione speculare della funzione sacerdotale rispetto alle figure divine. Un nuovo libro di Storia dello Zoroastrismo è stato pubblicato nel 2016 dalla Casa editrice Morcelliana, Brescia.

Ha partecipato a diversi giurì di tesi dottorali, sia a Parigi, presso la École Pratique des Hautes Études, sia presso la Monash University, Clayton, Australia. Sempre presso l’École Pratique des Hautes Études di Parigi, Seconda Sezione, è stato membro di giurì di abilitazione al titolo di Directeur d’Études e di Directeur de Recherche.

Le sue pubblicazioni (tra lavori a stampa, monografie, articoli e contributi, video, digitali e/o elettronici superano i 450 titoli; più di 20 le monografie in svariate lingue europee (e non).

Ha attualmente in corso di stampa più di 40 studi di carattere scientifico accettati in sedi di livello internazionale (in inglese, francese e tedesco).

Tra le molte attività all’estero, si segnala che nel marzo 2015 ha tenuto un corso dedicato ai giochi da tavola nel mondo antico e tardo antico presso l’Università Mississauga di Toronto. Ha inoltre tenuto un corso a Parigi, presso la EPHE dedicato al collegio sacerdotale zoroastriano, il cui contenuto è stato pubblicato nel 2022 in una monografia per l’editore Brepols.

Negli ultimi anni ha svolto le seguenti attività:

External affiliate" del Pouredavoud Center for the Study of the Iranian World of the Los Angeles University of California.

Fellow of the excellence Center Einstein, Project Chronoi, Freie Universität zu Berlino e del Max Planck Institute für Wissenschaftsgeschichte di Berlino (2018 e 2019);

Directeur d’études invité en Histoire et philologie de l'Iran préislamique per l’anno 2019 e 2020, presso la École Pratique des Hautes Études, Paris.

È stato inoltre cooptato come Consulting editor of the Encyclopaedia Iranica.

È stato nominato “Sackler Lecturer” dalla Facoltà di Lettere dell’Università di Tel Aviv nel 2020/21, ed il suo corso si è svolto nel dicembre 2022. Le Lectures si sono tenute nel dicembre 2022.

È stato altresì insignito del titolo di “Ida Beam Visiting Professor dall’Università dello Iowa per il 2023”.

Segue attualmente diversi progetti di ricerca e due tesi dottorali in co-tutela (Parigi e Tel Aviv).

È membro (o lo è stato) delle seguenti associazioni accademiche e scientifiche:

  • –Accademia delle Scienze di Bologna (membro ordinario ed editor degli Annales della Classe di Scienze Morali).
  • –Accademia Peloritana dei Pericolanti (Messina).
  • –American Oriental Society.
  • –Associazione Biblica Italiana (Roma).
  • –Association pour l’Avancement des études iraniennes, Paris.
  • –Associazione Italia - Russia. Bologna (già membro del consiglio direttivo).
  • –International Association of Manichaean Studies.
  • –International association for Intercultural Studies of the Melammu Project (già Chairman).
  • –Istituto Gramsci (Bologna).
  • –Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente. Roma (già Socio ordinario, direttore della Sezione Emilia-Romagna, nonché membro del Direttivo della Sezione Lombarda).
  • –Philological Society (London).
  • –Royal Asiatic Society (London).
  • –Societas Iranologica Europaea (già Secretary e poi Chairman).
  • –Società Italiana degli Orientalisti.
  • –Società Italiana di Storia delle Religioni (già membro del direttivo).
  • –Société Asiatique (Paris).
  • –Sodalizio Glottologico Milanese (Milano)

È stato inoltre presidente negli anni 2011-2013 dell'Associazione per lo Studio in Italia dell'Asia Centrale e del Caucaso (ASIAC).

Egli è stato inoltre fondatore del “Premio Nazionale Dante Alighieri per la Conservazione dei Beni Culturali della Città di Ravenna”, istituito insieme al Segretariato Sociale della RAI, giunto nel 2008 alla sua quarta edizione.

Nel dicembre 2011 è stato insignito, honoris causa, della Laurea in Lettere dalla New Bulgarian University di Sofia.

Nel febbraio 2016 è stato cooptato nel Consiglio direttivo della Società Medico-Chirurgica di Bologna.

Nel maggio 2017 il Prof. Panaino è stato ufficialmente affiliato al Pourdavoud Center for the Study of Iranian World. Inoltre, ha tenuto una serie di seminari presso il Jordan Center of Iranian Studies all’Università di Irvine (California).

Nel dicembre 2022, è stato invitato a tenere le Governmental Lectures per il K.R. Cama Oriental Institute di Mumbay, la più prestigiosa istituzione accademica zoroastriana. Tali lezioni si svolgeranno nel gennaio 2023.