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Annalisa Furia

Associate Professor

Department of Cultural Heritage

Academic discipline: SPS/02 History of Political Thought

Director of Second Cycle Degree in International Cooperation on Human Rights and Intercultural Heritage

Research

Keywords: citizenship; human rights; migration; multiculturalism; feminisms; ethics of care; capability approach; vulnerability; foreign aid; humanitarianism; security; democracy; solidarity

My main lines of research develop along three main topics, which are however interconnected: 

1. Citizenship and human rights: genealogy, limitations and new articulations

Questo primo filone di ricerca si è sviluppato nel corso della ricerca per la preparazione della tesi di dottorato che è stata dedicata dall'analisi del pensiero politico rivoluzionario francese e in particolare delle diverse matrici concettuali che hanno influenzato la riflessione sulla cittadinanza elaborata dall'abate Sieyès nel corso della sua vita politica. Nel corso degli anni tale linea di indagine si è poi ampliata principalmente lungo due direttrici tematiche. In un primo senso, la ricerca si è progressivamente focalizzata intorno all'analisi del problematico e insoddisfacente rapporto che, a garanzia della fissità e stabilità dell'ordine politico, dalla Rivoluzione francese in avanti ha strutturato il nesso tra diritti umani e diritti di cittadinanza. In un altro senso, essa ha invece preso in considerazione le prospettive teoriche contemporanee che a vario titolo tentano di superare tali limiti a partire dalla critica della forma e del contenuto della nozione tradizionale di cittadinanza. Entro questo ambito di ricerca si collocano sia lo studio della critica multiculturale e femminista al concetto di cittadinanza, con particolare attenzione all'approccio delle capacità di Martha C. Nussbaum e all'etica della cura di Joan Tronto, sia l'indagine storico-critica del nesso tra democrazia e solidarietà.

 

2. Political power beyond the State: development, foreign aid and humanitarianism as governmental practices 

Questo secondo filone di ricerca nasce da un duplice ordine di questioni. In prima istanza, esso prende avvio dalla ricerca svolta per la tesi di dottorato e si sviluppa in risposta alle suggestioni derivate dallo studio della teoria stadiale dello sviluppo elaborata dagli illuministi francesi e scozzesi per connettere le diverse forme di istituzioni politiche ai diversi modi di sussistenza rilevabili in Europa e nelle terre appena scoperte. In tempi più recenti, tale interesse è stato esteso all'analisi della contemporaneità ovvero alla volontà di investigare le peculiari pratiche governamentali contemporanee con cui gli Stati "sviluppati" tentano di continuare a governare le relazioni con gli Stati "non sviluppati", con particolare attenzione all'aiuto internazionale e all'umanitarismo quali pratiche che, a tal fine, strategicamente riattivano il nesso tra giustizia e politica. In questo ambito si colloca la critica del discorso dello/sullo sviluppo, l'analisi della teoria dello sviluppo umano e la riflessione intorno al concetto di dono come strumento ermeneutico in grado di consentire di cogliere la specifica produttività politica dell'aiuto internazionale e dell'umanitarismo anche rispetto alle tradizionali teorie delle relazioni internazionali.

3.  Migration as a res politica

Il più recente filone di ricerca riguarda lo studio della migrazione come res politica. Esito anche di numerose attività di consulenza e coordinamento scientifico svolte in passato nell'ambito di progetti europei in materia di migrazione, questo ambito di indagine intende investigare la migrazione come "questione politica" dal punto di vista strettamente teorico e storico-dottrinario, ovvero tentando di ricostruire come quella del "migrante/rifugiato" sia una preziosa categoria politica non solo per disvelare, come ha mirabilmente evidenziato Abdelmalek Sayad, la genealogia del nostro ordine politico e delle nostre categorie politiche tradizionali (cittadinanza, eguaglianza/differenza, sicurezza, sovranità, territorio, confine, ecc.), ma anche per (ri)pensarle criticamente, come evidenziato ad esempio da Georg Simmel e Hannah Arendt. In questo ambito di ricerca si colloca la riflessione intorno alla figura del pariah proposta da Hannah Arendt e, da ultimo, l'indagine intorno alla vulnerabilità come metodo critico (tema quest'ultimo che è divenuto oggetto di un progetto ad hoc finanziato nell'ambito dei bandi Alma Idea 2017 dell'Università di Bologna).

 

 

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