Foto del docente

Anna Rosellini

Professoressa associata

Dipartimento delle Arti

Settore scientifico disciplinare: ICAR/18 STORIA DELL'ARCHITETTURA

Contenuti utili

NORME REDAZIONALI per la stesura della TESI DI LAUREA MAGISTRALE

1) Formato di consegna testi

  • Redigere il testo in Microsoft Word o Pages.

Formato della copia digitale da caricare on-line:

  • Comporre l’intero testo in corpo 12 (carattere a scelta), interlinea 1,5 (le note vanno in corpo 10) - si accettano variazioni se concordate.
  • I titoli dei capitoli vanno in grassetto e in corpo 14 (carattere a scelta); i titoli dei paragrafi vanno in grassetto e in corpo 12 (carattere a scelta) - si accettano variazioni se concordate.
  • La prima pagina della tesi sarà il frontespizio pre-impostato (scaricabile on-line); la seconda pagina dovrà contenere l'immagine iconica della tesi.
  • La tesi va caricata in formato pdf.

Formato della copia cartacea:

Si accettano unicamente tesi cartacee stampate in formato A5 con copertina morbida caratterizzata dall'immagine iconica della tesi. Sulla copertina dovranno essere riportati: nome dell'autore, del relatore e del correlatore; titolo della tesi; titolo della serie di tesi curate dalla docente: "Architecture looking for Art"; corso di studi e università (ulteriori informazioni verranno fornite nel corso della stesura dell'elaborato). La stampa della tesi cartacea non è obbligatoria, se non si intende seguire le indicazioni relative al formato non è necessario consegnarla.

2) Varianti di carattere

  • Usare quanto più possibile il tondo.
  • Usare il corsivo nei seguenti casi:

a) per mettere in rilievo elementi (termini, locuzioni ecc.) distintivi all’interno del testo, ai quali si vuole attribuire particolare enfasi;

b) per i termini stranieri non entrati nell’uso comune o ai quali si vuole attribuire una certa enfasi;

c) per i titoli di libri, di contribuzioni su libri, di articoli di periodici (cfr. anche punto 6).

  • Non usare il sottolineato.
  • Usare il grassetto solo per i titoli (cfr. anche punto 1).

3) Uso delle virgolette

Per semplificare, si propone di usare solo virgolette doppie alte (“ , ”), e mai quelle basse (« , »), sia per le citazioni testuali sia per i cosiddetti o per evidenziare singoli termini e espressioni. Eventuali intracitazioni vengono fatte con le virgolette semplici (‘ , ’).

Nota: usare le virgolette doppie alte (“ , ”) anche per i titoli di riviste e periodici (cfr. anche punto 6).

4) Citazioni di brani

  • Citazioni brevi e medie (indicativamente, non più di 3/4 righe): inserire nel corpo del testo fra virgolette doppie alte (“ , ”).
  • Citazioni lunghe: inserire nel corpo del testo fra virgolette doppie alte o separare in maniera chiara dal corpo del testo e non racchiudere fra virgolette.
  • È lecito inserire fuori corpo del testo citazioni brevi alle quali si voglia attribuire particolare rilevanza o che dovranno essere oggetto di analisi approfondita.

5) Rimandi di note a piè di pagina

Il riferimento alla nota a piè di pagina va sempre prima dei segni di interpunzione.

esempi:

… applicazione del diritto comunitario1.

… applicazione del diritto comunitario1,

… applicazione del diritto comunitario1;

… applicazione del diritto comunitario”)1.

6) Criteri bibliografici nelle note (le note devono essere a piè pagina)

Per gli studi (monografie e articoli), utilizzare le seguenti modalità:

  • Libri con autore unico:

Mario Rossi, Titolo del libro, Bologna, Bononia University Press, 2001.

  • Libri con più autori:

Mario Rossi, Piero Bianchi, Carlo Neri, Titolo del libro, Bologna, Bononia University Press, 2001.

  • Libri con numerosi autori:

Mario Rossi et al., Titolo del libro, Bologna, Bononia University Press, 2001.

  • Libri con curatore:

Mario Rossi (a cura di), Titolo del libro, Bologna, Bononia University Press, 2001.

  • Contribuzioni su libri:

Mario Rossi, Titolo della contribuzione, in Piero Bianchi (a cura di), Titolo del libro, Bologna, Bononia University Press, 2001, pp. xx-yy.

Per gli articoli su riviste vanno indicati il nome e il cognome dell'autore (o degli autori), il Titolo dell’articolo in corsivo, il nome della rivista in tondo fra virgolette doppie alte (“ , ”). Il nome della rivista è preceduto da in:

Mario Rossi, Titolo dell’articolo, in “Rivista”, 2001, n. x, pp. xx-yy.

Mario Rossi, Piero Bianchi, Titolo dell’articolo, in “Rivista”, 2001, n. x, pp. xx-yy.

Regole di citazione bibliografica in nota

Per gli studi (monografie e articoli), dare i riferimenti per esteso solo la prima volta in cui viene citata l’opera. In seguito, citare solo il cognome dell'autore e il titolo, facendoli seguire dalla dicitura “cit.”.

esempio:

Mario Rossi, Titolo del libro, Bologna, Bononia University Press, 2001, p. x (PRIMA VOLTA)

Rossi, Titolo del libro, cit., p. x (VOLTE SUCCESSIVE)

NON usare mai la formula “op. cit.”

Se in due note consecutive si cita la stessa opera, sostituire la citazione con Ivi e indicare il numero di pagina; se poi nella nota successiva il numero di pagina è identico, sostituire con Ibidem.

esempio:

1 Mario Rossi, Titolo del libro, Bologna, Bononia University Press, 2001, p. x.

2 Ivi, pp. y-z.

3 Ibidem.

7) Bibliografia

La Bibliografia va redatta in ordine alfabetico per cognome dell’autore. Se ci sono più opere dello stesso autore esse vanno indicate in ordine cronologico dalla più vecchia alla più recente.

I criteri per la stesura della bibliografia sono gli stessi di quelli delle note con la differenza che la posizione del nome e del cognome dell’autore - o degli autori – deve essere invertita.

Esempio: Rossi Mario, Titolo del libro, Bologna, Bononia University Press, 2001.

Fonti Web

Oltre alla bibliografia la tesi può contenere una sitografia: si tratta di un elenco di indirizzi Web consultati, da disporre in ordine alfabetico.

Nella tesi le citazioni dal Web possono essere di vario genere:

Si può citare semplicemente un sito di riferimento, Esempio: http://www.archive.org/index.php, visitato il 19 marzo 2017.

Si può citare un articolo preso da un sito Web, Esempio: Maurizio Boscarol, “Che cos’è l’usabilità dei siti Web”, 30 novembre 2000, http://www.usabile.it/012000.htm, visitato il 19 marzo 2017.

8) Immagini

  • Le immagini vanno numerate progressivamente a seconda della loro successione nel testo.
  • Inserire nel testo il riferimento all’immagine di pertinenza tramite una parentesi: (fig. 1), (figg. 2-3).
  • In corrispondenza di ogni immagine inserire la didascalia, numerata progressivamente, in funzione della numerazione delle immagini stesse, e con indicazione della fonte di provenienza.

    Esempio: Le Corbusier, Cappella di Notre-Dame-du-Haut, collina di Bourlémont, Ronchamp, 1950-55. Disegno di studio, 20 maggio 1950 (FLC, taccuino D17, n. 273).

  • Le immagini vanno inserite o alla fine di ogni capitolo o nel testo (si accettano proposte e varianti se concordate. L'impaginato deve essere accurato e definito con la docente).

  • Alla fine della tesi inserire la lista delle immagini.

9) Abbreviazioni più consuete da usare in nota o nel testo

Anon. Anonimo

art. articolo (per articoli di Legge)

a.C. avanti Cristo

cap. capitolo (plurale: capp.)

cfr. confrontare, vedere anche, riferirsi a

cit. opera già citata in precedenza

dopo Cristo d.C.

ed. edizione

fig. figura (plurale: figg)

infra. vedi sotto

loc. cit. luogo citato

MS manoscritto (plurale: MSS)

NB nota bene

n.s. nuova serie

n. numero (plurale: nn.)

passim qua e là (quando non ci si riferisce a un luogo preciso del testo perché il concetto è trattato dall’autore in tutta l’opera)

p. pagina (plurale: pp.)

par. paragrafo (plurale: parr.); anche: §

s.d. senza data (di edizione)

s.l. senza luogo (di edizione)

seg. seguente

sez. sezione

sic così (scritto così proprio dall’autore che viene citato; si può usare sia come atto di cautela che come sottolineatura ironica in caso di svista madornale; di solito tra parentesi quadre)

NdA nota dell’autore (di solito tra parentesi quadre)

NdT nota del traduttore (di solito tra parentesi quadre)

NdC nota del curatore (di solito tra parentesi quadre)

NdR nota del redattore

tab. tabella

tav. tavola

trad. traduzione (anche: tr.)

v. verso (plurale: vv.)

vol. volume (plurale: voll.)

10) Parentesi

  • Prima della parentesi di apertura non deve mai essere posta la virgola; quella di chiusura può essere seguita da qualsiasi segno di punteggiatura. Il punto finale andrà tra parentesi se questa contiene una frase autonoma, sarà esterno quando finisce una frase che è state avviata prima della parentesi.
  • Le parentesi quadre sono usate in qualsiasi momento si introducono estensioni, spiegazioni, riferimenti nel testo. Esempio: giungev[ano] i primi viaggiat[ori]. Le parentesi quadre vengono inoltre utilizzate per segnalare un taglio o una lacuna nel testo: [...]

11) Puntini di sospensione

Sono sempre e solo tre. Vanno staccati dalla parola che segue, ma attaccati alla parola che li precede.

Esempio: ... ma se questo implicasse...

Dopo i tre punti, il punto esclamativo o il punto interrogativo, si prosegue con la lettera minuscola a meno che non cominci un nuovo periodo.

12) Sigle

Le sigle devono sempre comparire senza punti e, la prima volta in cui sono citate, con la dicitura per esteso e l’eventuale traduzione fra parentesi; inoltre, nella dicitura per esteso in lingua originale, devono essere maiuscole.

13) Trattini

Vanno usati il meno possibile, anche nelle parole composte (sala stampa), tranne nei casi in cui sono effettivamente necessari (linea Torino-Roma, nord-est, franco-prussiano ecc.). Non si usano mai con la preposizione latina ex (ex ammiraglio ecc.). Vice, capo, neo filo, anti ecc. fanno corpo unico con la parola che segue. Generalmente gli incisi non devono comparire nel testo fra due tratti, ma devono essere “sciolti” nel testo con un’opportuna punteggiatura. Laddove si scelga di lasciare gli incisi fra due trattini occorre utilizzare un tratto medio. Esempio: L’uomo – afferma Aristotele – è un animale razionale.

14) Unità di misura

  • Le unità di misura compaiono scritte con il simbolo relativo quando sono state espresse in cifre (18.3 kg; 214 km/h). Quando invece le grandezze sono espresse in parola, le unità di misura devono essere scritte per esteso (pesa quasi un quintale, dista circa quaranta chilometri ecc.).
  • I simboli di unità di misura devono sempre essere scritti senza il punto e devono seguire il numero.
  • Per le unità di misura metriche si usano le seguenti abbreviazioni:

metri = m; metri quadrati = m2; metri cubi = m3; decimetri = dm; centimetri = cm; millimetri = mm

  • Per i numeri, si usa uno spazio solo a partire da 10 000: Esempio: 2000, 9900, 10 000
  • Per i numeri decimali, si usa il punto: 18.3 kg, 24.8 m

15) Date

  • Il secolo deve essere citato per numero romano. Esempi: diciannovesimo secolo = XIX secolo; ventesimo secolo = XX secolo; ventunesimo secolo = XXI secolo
  • Le date devono essere citate mettendo prima il giorno, poi il mese per esteso e poi l’anno. Esempio: 23 marzo 1986
  • Per gli anni non si usano abbreviazioni. Esempio: 1989-1990
  • Le date di un edificio si possono lasciare tra parentesi nel testo. Esempio: Larkin Building (1902-1906)

16) Liste

Quando ogni punto della lista contiene diverse linee, si usa il punto e virgola e il punto alla fine.

Esempio:

- ...;

- ...;

- ... .

Nel caso di una lista come elenco sintetico, si evita la punteggiatura.

Esempio:

- ...

- ...

17) Ringraziamenti

Eventuali ringraziamenti vanno alla fine della tesi, in piccolo, una riga di intervallo sotto alle note a piè pagina ma con lo stesso carattere.

 

Per dubbi o ulteriori informazioni contattare la docente.