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Andrea Piras

Professore ordinario

Dipartimento di Beni Culturali

Settore scientifico disciplinare: L-OR/14 FILOLOGIA, RELIGIONI E STORIA DELL'IRAN

Temi di ricerca

Parole chiave: testi medio-iranici zoroastrismo, manicheismo interazioni culturali Ideologia regale testi avestici e antico-persiani Iran - Asia Centrale

Storia culturale (filologica, linguistica, letteraria, religiosa, politico-istituzionale) dell'Iran pre-islamico (Achemenidi, Parti, Sassanidi) e islamico dei primi secoli dell'ègira (adattamenti islamici di temi sassanidi in epoca omayyade e abbaside); valutazione dell'eredità indo-iranica ancestrale e delle dinamiche successive di interazione con le civiltà della Mesopotamia, con l'antichità classica, ellenistica e tardo-antica (Grecia, Macedoni, Roma, Bisanzio), con l'Asia Centrale (Battriana, Sogdiana, Turkestan cinese).

Ricerche sullo zoroastrismo (edizione di testi avestici e pahlavi; antropologia, soteriologia, escatologia, apocalittica) e sul manicheismo; interazioni fra zoroastrismo, manicheismo, cristianesimo e buddhismo in Asia Centrale



Scritture, lingue, testi, documenti dell'Iran pre-islamico e dell'Asia Centrale; fenomeni di contatto e di interazione tra idiomi diversi della storia culturale dell'Iranismo e delle zone vicine: antico-iranico (avestico, anticopersiano) e antico-indiano (vedico e sanscrito), eredità indo-iranica ed indoeuropea; contatti con le lingue semitiche del Vicino Oriente, ruolo dell'aramaico nella trasmissione del patrimonio mesopotamico e achemenide nei periodi successivi (Parti, Sassanidi), nell'iranismo periferico (Kushana), nelle iscrizioni di Ashoka e nei documenti centro-asiatici (battriano, partico e medio-persiano manichei, sogdiano manicheo/buddhista/cristiano).

Individuazione di paralleli linguistici e tematici nell'intertestualità pan-iranica di epoche diverse; persistenze di un vocabolario comune di nozioni, concetti, mentalità, sterotipi, formulari, in documenti epigrafici: iscrizioni achemenidi, iscrizioni battriane e iscrizioni sassanidi a confronto; relazioni con altri testi zoroastriani (Avesta, testi pahlavi) e con testi manichei iranici (partici, medio-persiani, sogdiani). La tradizione dell'Avesta nei suoi differenti livelli testuali, problemi di paleografia, codicologia e filologia dei testi avestici; usi metagrafemici e simbolici dell'alfabeto. Le Gatha, Zarathustra e il ruolo performativo del linguaggio; retorica, stilistica, prosodia, pragmatica della comunicazione orale e suoi effetti persuasivi, nelle dinamiche del rituale e delle rivelazioni che questo implica (conoscenze iniziatiche ed esoteriche; simbolismo, metafore, esperienza visionaria-auditiva). Testi escatologici avestici con traduzione pahlavi (Hadoxt Nask); ricerche sul lessico visivo avestico e iindividuazione di contesti, sintagmi, metafore della percezione visiva ordinaria e straordinaria. Edizione critica dello Yasht 16 dedicato a Cista/Daena: traduzione, commento, nozioni base (epiteti, funzioni, mitologhemi); stilistica e composizione, metrica, formulari paralleli di altri Yasht. Comunicazione ed epistolografia nei documenti iranici achemenidi, partici e sassanidi: pragmatica e ideologia delle lettere nella corrispondenza regia, effetti provocati nel ricevente, atteggiamenti, comportamenti, aspetti sociali e gerarchici della comunicazione. Ripercussioni e sviluppi dell'eredità epistolografica achemenide, veicolata dall'aramaico: corrispondenza arsacide e sassanide, lettere battriane e sogdiane. Manicheismo come religione letteraria e usi dell'epistolografia in contesti metaforici e simbolici (lettere di salvezza, lettere di conforto); testo e immagine nel manicheismo: usi salvifici della scrittura e merito nella trasmissione delle dottrine, rapporto tra scribi e committenza; valenze didattiche dell'iconografia per diffondere l'insegnamento di Mani nella sua spinta missionaria e multilinguistica; valenze etiche, simboliche e soteriche del lavoro scribale (disciplina, obbedienza, compassione per i fedeli).

Antropologia e religioni dell'Iranismo; storia, ambiente sociale e istituzioni. La religione zoroastriana nel suo sviluppo storico: tempo e luoghi di Zarathustra, i suoi conflitti con altre concezioni poetiche e rituali; divinità suprema, entità intermedie e "angeliche", specificità del suo insegnamento. Il pantheon e gli Yasht, i grandi dei (Mithra, Anahita, Tishtrya, le Fravashi); lo zoroastrismo e la sue ricezione nelle fonti greche: i Magi e Zoroastro; i Greci e la Persia: fascino e diffidenza verso ricchezza, dottrine arcane e misteri. Lo zoroastrismo in età post-alessandrina ed ellenistica: le acculturazioni in Commagene, i Magusei in Asia Minore, Ostanes e l'attesa del Salvatore, i Magi evangelici, l'escatologia, gli oracoli e il sorgere dell'apocalittica, in relazione con altre concezioni (giudaismo, cristianesimo, gnosticismo). I testi pahlavi: cosmologia, escatologia, apocalittica, testi gnomici-sapienziali-didattici-normativi, epica e romanzo. Continuità e mutamenti nelle istituzioni degli imperi achemenide, partico e sassanide: ideologia regale, emblemi, insegne, simboli, carismi, rituali, gerarchie, ruoli, funzioni ed epiteti. L'immaginario della sovranità nel manicheismo, nella sua organizzazione ecclesiale e nel linguaggio metaforico della sua dottrina di salvezza e redenzione (simbolismo regale dell'anima; epiteti di nobiltà, aristocrazia e vittoriosità militare per chi si "arma" nella fede e vince le passioni e l'ignoranza). La Persia sassanide e i suoi rapporti con Bisanzio; il ruolo di mediazione della Siria e delle gerarchie cristiane nella diplomazia; vicende di affermazione e persecuzione del cristianesimo in Persia: modelli di santità e di martirio negli Acta dei martiri.