a-Osservazione del gioco motorio in ambito scolastico, nella
fascia d'età 3-10 anni, come campo di esperienza motoria formativa
. Tale linea affronterà anche gli aspetti della didattica e
cura educativa di insegnanti e allenatori, rispetto al gioco
e allo sport.
b- Studio delle strategie dididattiche di Outdoor
Education and Learning e la loro correlazione con gli aspetti
cognitivi, emotivi e motivazionali nell'educazione infantile e
giovanile.
c-Analisi dello sviluppo motorio dei bambini dai 6 ai 10 anni e
dei ragazzi da 11 a 14 anni, loro relazione con la pratica sportiva
e loro utilità per l'azione didattica ed educativa
dell'allenatore. A tale filone si collegheranno anche studi e
osservazioni sulla prevenzione posturale nell'età evolutiva.
d- Potenziamento e organizzazione dell'attività fisica scolastica, in particolare nella scuola primaria, per la promozione della salute attraverso l'educazione a stili di vita attivi.
Scopo delle linee di indagine proposte è valutare i diversi
aspetti che condizionano l'espressione di gioco spontaneo e
l'avviamento alla pratica sportiva nel cammino formativo del
bambino. In tale ambito assume importanza determinante la figura
dell'educatore (insegnante o allenatore). Punto di partenza è
l'espressione del gioco del bambino, la sua osservazione,
l'identificazione dei diversi elementi che la caratterizzano e la
condizionano. Solo grazie a questa conoscenza è possibile modulare
un percorso adeguato di formazione sportiva. Il concetto
fondamentale è partire dal movimento e dal gioco del bambino per
arrivare allo sport, non viceversa. Tali studi interesseranno
principalmente la fascia d'età 2-6 anni (gioco spontaneo) e 7-10
anni (primo avviamento allo sport). Da essi si evidenzieranno
indicazioni utili, per la cura educativa, rispetto ai reali
bisogni del bambino come punto di collegamento per un corretto
avviamento sportivo dei bambini. Gli indicatori di una
corretta cura educativa, nell'ambito del gioco e dello sport,
devono essere conosciuti da chi, giovane o meno giovane, ha il
compito di educare i bambini, in generale e, in particolare, nel
primo approccio allo sport.
Un secondo importante aspetto, che interessa la fascia dai 2 ai
14 anni, riguarda l'uso della strategia di Outdoor Education and
Learnin, come ambito emergente nell'educazione iinfantile e
giovanile. In tle ambito si evidenziano aspetti interessanti
relativi allo sviluppo cognitivo, emotivo e motivazionale.
L'ambiente esterno diviene ambiente educativo per eccellenza in
generazioni che sempre meno possono sperimentare il contatto con
l'ambiente circostante, cittadino o naturale che sia. Dall'età
della scuola d'infanzia e primaria, si presenta la problematica di
mantenere vivo il bisogno di movimento spontaneo del bambino che
tende a decadere prima dei 10 anni. Le situazioni particolari, date
dall'ambiente esterno, consentono di misurarsi con la fiducia e
consapevolezza di sé, con l'autonomia responsabile, con
apprendimenti consapevoli e originali, con una ritrovata sintonia
con la natura (biofilia) verso l'educazione alla sostenibilità. In
tale ambito si svilupperà la ricerca in collaborazione con la
scuola e con le altre agenzie educative che lavorano con i bambini
e i ragazzi.
Infine, l'aspetto di sviluppo fisico, quantificato attraverso la
misurazione delle abilità motorie, del controllo posturale, dello
sviluppo della forza, diviene un ulteriore momento di conoscenza
rispetto agli aspetti preventivi e di salute dei bambini e
delle giovani generazioni e alla loro educazione verso stili di vita attivi.