Organizzazione / Ente
Università di Bologna
Biografia:

Alberto Musso è Professore ordinario di Diritto Commerciale nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna, Docente di Diritto industriale, di Diritto della Proprietà Intellettuale e di Diritto della Concorrenza presso la Facoltà di Giurisprudenza - sedi di Bologna e di Ravenna. Docente di Proprietà Intellettuale e Bioetica presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Bologna. Principali pubblicazioni: monografie su “Ditta e Insegna. Marchio. Brevetti. Disegni e modelli. Concorrenza”, Bologna - Roma, Zanichelli - Il Foro Italiano, 2012; "Diritto di autore sulle opere dell'ingegno letterarie e artistiche", Bologna - Roma, Zanichelli - Il Foro Italiano, 2008; “Subfornitura. Legge 18 giugno 1998, n. 192”, Bologna - Roma, Zanichelli - Il Foro Italiano, 2003; "La rilevanza esterna del socio nelle società di capitali", Giuffrè, Milano, 1996; "Concorrenza ed integrazione nei contratti di subfornitura industriale", Giuffrè, Milano, 1993. Autore (dal 2003) della voce "Italy", in International Copyright Law and Practice, Newark (NJ), LexisNexis; autore di numerosi articoli e contributi sui temi del diritto della proprietà intellettuale, delle nuove tecnologie, della concorrenza, delle società.

Date
Nov
30
2012
10:45
To
11:15
Rettorato, Sala VIII Centenario

Il plagio: riferimenti normativi e casi giurisprudenziali

Il plagio-contraffazione è alquanto difficile da valutare: in primo luogo perché anche il plagio testuale (ossia la riproduzione o textual copy) può essere lecito laddove sia prevista un’eccezione (come nel caso di citazioni) alle condizioni ivi prescritte (a volte elastiche, come nel caso del criterio di necessità e non-concorrenza previste per la citazione ex art. 70 legge aut., e perciò non quantificabili ex ante tramite criteri automatici e aritmetici). A maggior ragione, il plagio diviene soggetto a valutazioni qualitative inevitabilmente in parte discrezionali quando l’opera altrui o la sua parte è parzialmente rielaborata (non-textual copy): in questi casi la stessa giurisprudenza ha manifestato diverse conclusioni – per es. sulla stessa opera, in primo e in secondo grado di giudizio – ed anche la linea di demarcazione fra elaborazione contraffattiva o evolutiva e ispirazione è discussa. Un software in grado di evidenziare le “occorrenze” testuali nelle tesi od altri elaborati si rivela quindi uno strumento assai utile per riconoscere il plagio-contraffazione del primo tipo – in assenza di eccezioni o giustificazioni legali – necessitando peraltro sempre un inevitabile apprezzamento qualitativo-percettivo del docente (indispensabile poi in caso di plagio-contraffazione di tipo elaborativo) da valutare con i criteri legali individuati da dottrina o giurisprudenza ed illustrati nel corso dell’intervento, da applicare nei singoli casi concreti.