I temi della ricerca sono:
-microincapsulazione
-idrogeli
-complessi farmaco-ciclodestrina
-caratterizzazione di fibre naturali e loro applicazione in
campo farmaceutico
I temi fondamentali della ricerca possono essere
riassunti come di seguito:
1)
Formulazione di idrogeli a
base di polimeri biodegradabili o biocompatibili.
Gli
idrogeli possono essere considerati nuovi materiali per la
formulazione di sistemi farmaceutici innovativi in grado di
incrementare l'assorbimento transdermico o transmucosale dei
farmaci. L'attività di ricerca ha riguardato la messa a punto e la
caratterizzazione di polimeri modificati mediante crosslinking fisico o
chimico.
Idrogeli a base di chitosano reticolato fisicamente con acidi
grassi, di alcool polivinilico reticolato con residui
bicarbossilici o di poli(metilviniletere-co-anidride maleica)
reticolato chimicamente con alcoli sono stati valutati come
veicoli topici rispettivamente per molecole idrofile e lipofile
quali propranololo cloridrato e piridossina cloridrato. E' stata
studiata la correlazione tra le caratteristiche funzionali dei
veicoli realizzati e la loro abilità nell'incrementare la
diffusibilità delle sostanze funzionali impiegate nella cute in
seguito allo stabilirsi di interazioni fra polimero e strato corneo
superficiale.
2) Formulazione e definizione
delle proprietà funzionali di sistemi particellari a base di
polimeri biocompatibili o biodegradabili
Sistemi microparticellari
biocompatibili sono stati preparati con l'impiego di alcool
polivinilico modificato con residui polietilenglicolici, sostituito
con acidi grassi o con acido polimetacrilico sostituito con
acidi grassi . La diffusibilità del farmaco attraverso la matrice
polimerica è stata valutata variando le condizioni formulative (natura del
sostituente/reticolante, grado di sostituzione/reticolazione) ed
ambientali (pH ambientale).
Con
l'impiego di alcool polivinilico sostituito con acido oleico, sono
stati realizzati sistemi polimerici micellanti, in grado di
inglobare in ambiente acquoso sostanze attive quali il retinil
palmitato. L'incremento dell'assorbimento transcutaneo promosso da
tali micelle polimeriche è stato correlato alle loro piccole
dimensioni e alla loro capacità d'interagire con le strutture
anfifile dello strato corneo.
Sistemi microparticellari
biodegradabili sono stati formulati utilizzando chitosano
salificato con differenti acidi. In tali sistemi, la capacità di
riprodurre un rilascio sostenuto per i differenti sali di chitosano
è stata correlata alle variazioni delle caratteristiche
chimico-fisiche della matrice durante il processo di liberazione
del farmaco. E' stato messo in evidenza come la possibilità di
degradazione del polimero da parte di enzimi presenti nel colon
consenta la realizzazione di sistemi a localizzazione
sito-specifica in seguito a somministrazione orale. Sono state
inoltre studiate le condizioni preparative per la formulazione di
microparticelle a base di complessi di chitosano/pectina per la
veicolazione colon-specifica di farmaci peptidici come la
vancomicina. Relativamente al rilascio colon-specifico, sono state
preparate nanoparticelle di albumina reticolata . Tali sistemi
si sono rivelati sensibili alle variazioni di pH ambientale ed in
grado di stabilire interazioni con substrati mucosi.
3) Complesso-formazione e
disponibilità di farmaci
La formazione di complessi d'inclusione
molecolare non covalente con l'impiego di ciclodestrine è
stata approfondita valutando l'interazione di materiali polimerici
naturali quali il chitosano e albumina con complessi
destinati al miglioramento della solubilità intrinseca di farmaci
lipofili e quindi all'incremento della loro biodisponibilità.
4) Estrazione e
caratterizzazione dei prodotti della ginestra (Spartium junceum
L.)
Le fibre naturali hanno oggi un ruolo molto importante perché sono
materiali biodegradabili, non tossici e con buone proprietà
chimico-fisiche, destinabili ai vari settori di utilizzo: tessile,
automobilistico e farmaceutico. La fibra cellulosica della ginestra
è stata estratta con metodo microbiologico e metodo chimico-fisico.
La
cellulosa estratta è stata analizzata dal punto di vista chimico,
meccanico e morfologico. Inoltre sono state correlate le
metodologie di estrazione con le proprietà della
cellulosa .
Recentemente, la ricerca si è
basata sullo studio dell'attività antitumorale dell'acqua aromatica
estratta dai fiori della ginestra. In particolare, è stata
determinata, prima la composizione chimica dell'acqua floreale e
successivamente è stata testata in vitro su diverse linee
cellulari (corneociti, cellule del melanoma, cellule del tumore del
colon, cellule del carcinoma mammario). Gli studi effettuati (SEM,
TEM, conta cellulare, analisi al citofluorimetro) hanno dimostrato
un pronunciato effetto citotossico dell'acqua aromatica sulle diverse linee
cellulari. Sono tutt'ora in corso studi per conoscere il meccanismo
d'azione alla base dell'attività antitumorale. Inoltre sono
state valutate le condizioni preparative e formulative per
l'incapsulazione molecolare dell'acqua aromatica in
ciclodestrine.
Infine, un altro prodotto derivante dai semi
della ginestra è rappresentato dall'olio, che è stato estratto per
la prima volta con estrazione meccanica a freddo. Le
caratteristiche chimico-fisiche e la composizione in acidi grassi è
stata confrontata con altri oli di semi appartenenti alla stessa
famiglia della ginestra (lino, cicerchia e lupino) al fine di
valutarne il potenziale uso in cosmetica.