“Architettura ed acqua nel subcontinente indiano”
La ricerca verte sullo studio tipologico dello stepwell e del kund, edifici che, per la loro funzione ed il loro specifico
carattere, si qualificano come esemplari per la comprensione del
rapporto fra architettura ed elemento acqua nel contesto del
subcontinente indiano. Sono state individuate alcune principali
aree tematiche: l'acqua come elemento, l'acqua ed i tipi
architettonici, l'acqua ed il paesaggio naturale e costruito.
“Maximum city, minimum dwelling”
La ricerca intende approfondire il tema della residenza e le
relazioni biunivoche che si realizzano tra morfologia e tipologia
con particolare attenzione a nuovi modelli insediativi.
L'attenzione sarà rivolta all'analisi dei tipi architettonici
particolarmente sensibili alla connessione tra spazio privato e
spazio pubblico, pronti a sviluppare dispositivi specifici per la
sua concretizzazione.
"Territori costieri e architetture dell'Adriatico"
Seguendo lo sviluppo naturale della linea di costa la ricerca
intende individuare alcune porzioni di territorio interessate da
progetti strategici o recenti interventi di pianificazione e
riqualificazione. Tali aree, brani di paesaggio antropizzato,
urbano, periurbano o rurale o naturale, costituiranno l'oggetto di
indagini mirate a chiarire le relazioni che sussistono tra
struttura consolidata della città balneare, insediamenti
residenziali e nuovo paesaggio litoraneo.
“Architettura ed acqua nel subcontinente indiano”
L'acqua, assente nelle regioni aride per periodi prolungati nel
corso dell'anno, ha portato l'uomo ad immaginare costruzioni
specifiche per contenerla intervenendo sul disegno del paesaggio.
Simbolo della vita, essa assume il ruolo di elemento catalizzatore
dell'insediamento ostentando i principi identitari nei quali le
comunità, in India in particolare, si riconoscono. Monumentali
architetture proprie di un contesto rurale piuttosto che partecipi
della trama del disegno urbano, esse manifestano, ancor oggi, le
evidenti relazioni di necessità individuabili tra paesaggio e
comunità. Anche se la maggior parte di questi manufatti ha ormai
perduto la funzione originaria di riserva idrica, utile
all'approvvigionamento della comunità dei residenti, risulta
evidente che al trascorrere del tempo essi hanno spesso confermato
la loro importanza come luoghi di aggregazione e reali riferimenti
per la collettività. Indipendentemente dalla religione di
appartenenza, nelle regioni aride si trovano esempi di matrice
hindu, islamica, sikh che, pur declinando il tipo secondo
caratteristiche distinte, ne confermano la struttura e l'originaria
funzione.
“Maximum city, minimum dwelling”
Se una visione contestuale dell'architettura porta a considerare
come contemporaneo tutto ciò che il tempo ha sedimentato
nell'ambito di una comunità urbana insediata, l'attenzione ai
diversi contesti culturali diviene lo strumento prioritario per
chiarire la dimensione del presente alla luce di una profonda
conoscenza del nostro passato. Così luoghi distinti generano
identità singolari che cercano una corrispondenza nel disegno di
una domesticità privata, individuale. La casa dell'uomo, nozione
capace di accogliere al suo interno i termini di territorio,
paesaggio, città, comunità, casa, identità, restituendo loro
declinazioni specifiche in funzione della singolarità del luogo
individuato, costituisce il nucleo centrale della ricerca.
Particolare attenzione sarà dedicata al tema all'analisi
dell'alloggio minimo inteso come matrice sensibile a soddisfare
l'esigenza o l'emergenza abitativa, ma anche a conciliare il
portato della tradizione con quello dell'innovazione. La ricerca si
rivolge a un ambito residenziale in contesto non esclusivamente
europeo dove, con maggior evidenza, la dimensione minima della
residenza sembra coniugarsi con il tema di una crescente densità
urbana.
"Territori costieri e architetture dell'Adriatico"
La ricerca propone il confronto tra le realtà appartenenti alla
costa orientale e occidentale dell'Adriatico: due sistemi lineari
che manifestano identità insediative in cui, in poco più di
cinquant'anni, sono avvenuti importanti processi di
trasformazione.
L'invenzione di un nuovo “paesaggio turistico-costiero”, utile a
favorire lo sviluppo di molte aree inedificate attraverso la
realizzazione di località turistiche destinate alla vacanza e al
tempo libero, ha innescato in molti luoghi un fenomeno di
inarrestabile edificazione. Il processo di pianificazione che ha
generato l'attuale assetto del sistema litoraneo evidenzia però
elementi di criticità, termini sui quali si rende necessaria una
riflessione.
L'edificazione intensiva che ha segnato l'esperienza della costa
italiana, con particolare attenzione all'ambito romagnolo, sembra
oggi messa in discussione da molte molte cittadine turistiche,
favorevoli ad un ripensamento del disegno del luogo di
villeggiatura attraverso progetti di riqualificazione di alcune
aree urbane e periurbane. La riconsiderazione degli squilibri
strutturali che interessano ampie fasce litoranee, la cui vita è
segnata troppo marcatamente dal ritmo della stagionalità,
costituirà infine un campo d'indagine per approfondire il ruolo
dell'architettura in relazione agli aspetti sociali dei territori
interessati.