La sua attività di ricerca verte sui seguenti ambiti:
1) Storia intellettuale dell'India coloniale: controversistica religiosa; elaborazione di un discorso sulla religione; estetica del rasa nel periodo coloniale;
2) Filosofie e religioni dell'India antica e medievale: in particolare logica,
estetica, dossografia, interpretazioni della Bhagavadgītā,
Sāṃkhya (Yuktidīpikā), Buddhismo theravāda e madhyamika, rapporti tra scetticismo
e mistica, categorie estetiche nella descrizione dell'esperienza mistica (teoria del bhakti-rasa);
3) Interpretazioni del pensiero indiano in Occidente:
Herder, Humboldt, Hegel, S. Weil;
4) Storiografia filosofica riguardante l'India: Hegel,
Deussen, Schweitzer, Hauer, Frauwallner, Halbfass.
Indirizza le sue indagini anche verso la Storia dell'Orientalismo filosofico europeo (a partire dalle sue
origini in Giovanni Pico per arrivare a Voltaire, Anquetil
Duperron, Forster, F. e A. W. Schlegel, Novalis, fino a includere
pensatori italiani come S. Gatti, P. Martinetti, F. Ciliberti).
Dedica particolare attenzione ai fenomeni di
ricanonizzazione dei testi indiani antichi da parte di pensatori
religiosi indiani del secoli XIX (in particolare Rammohan Roy e
Bankimchandra Chattopadhyay), spesso motivati dalla necessità di
rispondere alle sfide portate dall'Orientalismo europeo.
Conduce ricerche sulle implicazioni transculturali
dell'ermeneutica filosofico-religiosa dei testi indiani,
affrontando in particolare i temi del rapporto mistica-etica e
dell'estetica, nonché sul rapporto tra violenza e non-violenza nelle religioni e filosofie indiane.