- La trasmissione dei valori e il rapporto con l'autorità.
- Il concetto di esclusione/inclusione morale.
- Comportamenti violenti e abuso di sostanze stupefacenti: il
ruolo della reputazione sociale e del disimpegno morale.
- La cultura del consumo eccessivo tra autonomia e
dipendenza
- Responsabilità, diritti e doveri: educazione alla democrazia e
alla cittadinanza attiva.
La trasmissione dei valori e il rapporto con
l'autorità
A partire da una concezione dell'obbedienza all'autorità quale base
per la trasmissione di valori, regole e cultura di una società e
della disobbedienza quale innovazione e cambiamento di tali
principi nel tempo, in questa ricerca si sottolinea come ciò che
lega cambiamento e tradizioni sia incentrato su di un senso di
responsabilità comune di giovani e adulti. Come affermano infatti
Benasayag e Schmit (2003), la persona, entrando e accettando il
principio di autorità, accetta la sua appartenenza alla società
come una responsabilità che si concretizza nel «poter trasformare
ciò che è stato, è e sarà e poter contestare le norme, a condizione
di rispettare la continuità della società». Incentrandosi sui
concetti di ascolto reciproco e responsabilità, la ricerca si
focalizza e analizza quindi la dinamica tra le nozioni di
obbedienza costruttiva e disobbedienza prosociale quali fondamenti
per l'evoluzione della società e della cultura, distinguendoli da
quegli aspetti dell'obbedienza e della disobbedienza che comportano
invece la degenerazione del rapporto di autorità in una relazione
autoritaria.
Pubblicazioni principali:
Passini, S., & Morselli, D. (2010).
Disobeying an illegitimate request in a democratic or authoritarian
system. Political Psychology, 31, 341-356.
Passini, S., & Morselli, D. (2010). Psicologia dell'obbedienza
e della disobbedienza. Roma: Carocci.
Passini, S., & Morselli, D. (2009).
Authority relationships between obedience and disobedience. New
Ideas in Psychology, 27, 96-106.
Il concetto di esclusione/inclusione morale
A partire dalla letteratura che ha analizzato i concetti di
esclusione morale, delegittimazione e disimpegno morale, questa
ricerca si è focalizzata sulla costruzione di strumenti utili allo
studio del concetto di inclusione ed esclusione morale e alla
applicazione di tali strumenti allo studio sia del ragionamento
morale sia dell'identità morale. L'esclusione morale consiste
nell'escludere altri individui o gruppi sociali dalla propria
“comunità morale”, ossia considerare tali persone come poste
all'esterno dei confini entro cui generalmente si applicano i
valori morali e le regole condivise di giustizia e di equità. Al
contrario, il processo di inclusione morale implica l'estensione
della giustizia sociale a gruppi che prima ne erano esclusi. Come
dimostrano autori recenti, tutti noi abbiamo limiti finiti per la
giustizia. I nostri obblighi, influenzati dalle convenzioni sociali
e dalle norme personali, sono più forti per quelle persone ritenute
psicologicamente “vicino”. In questo senso, l'esclusione morale è
evidente in tutte quelle esclusioni ordinarie e comuni, quali
l'odio verso gli immigrati e le persone di culture diverse. In un
periodo in cui il pregiudizio verso gli immigrati è spesso
socialmente accettato, l'intento applicativo di questa ricerca è
quello di creare delle attività formative attraverso cui,
discutendo con adolescenti e giovani adulti sui processi di
inclusione/esclusione morale e sul concetto di distanza/vicinanza
sociale, le persone siano maggiormente consapevoli dei confini
della giustizia e di come questi possano essere allargati.
Pubblicazioni principali:
Passini, S. (2010).
Moral reasoning in a multicultural society: Moral inclusion and
moral exclusion. Journal for the Theory of Social Behaviour,
40, 435-451.
Passini, S. (2005). Costruzione e validazione di una scala
sull'esclusione morale. Testing Psicometria Metodologia, 12,
21-34.
Comportamenti violenti e abuso di sostanze stupefacenti: il
ruolo della reputazione sociale e del disimpegno morale
A partire dal recente interesse dei media e della
letteratura scientifica per l'intensificarsi di episodi di violenza
che coinvolgono adolescenti e per la diminuzione progressiva
dell'età di primo contatto con le sostanze stupefacenti, la ricerca
è focalizzata da una lato sull'evidenziare come la relazione tra
abuso di sostanze e messa in atto di violenza non sia una relazione
diretta, bensì mediata da numerosi fattori intervenienti,
dall'altro sull'individuazione del ruolo specifico della
reputazione sociale e del disimpegno morale quali variabili che
influenzano tanto la messa in atto di comportamenti violenti quanto
l'abuso di droghe. In linea con gli studi sulla reputazione sociale
si ritiene infatti che l'azione deviante (al pari di quella
conforme alle regoli sociali) risponda a una strategia che
l'individuo adotta per costruire e mantenere una certa reputazione
all'interno del contesto sociale con cui interagisce e che riflette
il suo orientamento nei confronti dell'autorità formale.
L'obiettivo applicativo della ricerca è la progettazione di
interventi educativi rivolti ad adolescenti che offrano loro uno
spazio di confronto e riflessione sull'importanza dell'impegno
morale e dell'assunzione di responsabilità nella promozione di
comportamenti prosociali e quali fattori protettivi da
comportamenti cosiddetti ‘a rischio'.
Pubblicazioni principali:
Passini, S. (2012). The delinquency-drug relationship: The influence
of social reputation and moral disengagement. Addictive
Behaviors, 37, 577-579.
La cultura del consumo eccessivo tra autonomia e
dipendenza
Uno dei tratti specifici della cultura consumistica odierna è
quella di alimentare l'insoddisfazione e un continuo tentativo di
raggiungere un appagamento. Un “inseguimento apparentemente
infinito del desiderio” (Campbell, 1989, p. 37) in cui la
soddisfazione è sostituita dalla sua ricerca eterna. Come notano
vari autori, tale “insaziabilità del desiderio” è essenziale al
mantenimento dello stesso ordine socio-economico, è cioè il motore
che muove il meccanismo lucrativo necessario al sistema economico.
Un circolo vizioso per cui il mercato induce un consumo sfrenato
per produrre elevate quantità di sostanze che necessitano a loro
volta di un numero sempre maggiore di consumatori. L'incontro con
le sostanze psicoattive, e il loro uso e abuso, non può prescindere
quindi dall'analisi delle forme attuali, di tipo pulsionale, del
modello consumistico che incoraggia negli adolescenti la ricerca di
un soddisfacimento immediato, spingendoli alla ricerca continua di
prestazioni elevate e di comportamenti di eccesso. Al giorno d'oggi
per gli adolescenti le sostanze psicoattive non solo sono sempre
disponibili e facilmente e immediatamente fruibili (in quanto il
mercato ne è pieno), ma hanno soprattutto acquisito una immagine di
normalità e una funzione di supporto ad una certa costruzione
identitaria dell'adolescente. In questa ricerca il concetto di
“binge” (abbuffata) è analizzato a partire dagli studi sulla
società dei consumi e sull'influenza della cultura sui
comportamenti di dipendenza per focalizzarsi sulle motivazioni
individuali all'uso di sostanze.
Pubblicazioni principali:
Passini S. (2013). A binge consuming culture: The effect of
consumerism on social interactions in Western societies.
Culture & Psychology, 19, 366-387.
Responsabilità, diritti e doveri: educazione alla democrazia e alla
cittadinanza attiva
In linea con i più recenti studi che hanno indagato il rapporto
complementare (anziché antagonista) tra diritti e doveri
dell'individuo, la ricerca è focalizzata sullo studio della
responsabilità sociale quale concetto chiave del legame tra
individuo e società. In particolare, viene dato rilievo
all'importanza dell'assunzione da parte dell'individuo di un ruolo
di partecipazione attiva nelle relazioni con la società e le
istituzioni e soprattutto all'importanza che l'educazione alla
democrazia e alla cittadinanza riveste nella promozione del
rispetto dei diritti e doveri di tutti. L'intento applicativo è
quindi quello di esplorare le modalità attraverso cui creare
attività formative rivolte ad adolescenti e giovani adulti volte
alla promozione di una cittadinanza democratica e attiva e
incentrate sulla comprensione che il rispetto dei diritti di tutti
dipende anzitutto dall'assunzione di responsabilità sociale.
Pubblicazioni principali:
Passini, S. (2011). Individual
responsibilities and moral inclusion in an age of rights.
Culture & Psychology, 17, 281–296.
Passini, S., & Emiliani, F. (2009). Social
representations of rights and duties in young Italians and
Albanians. Swiss journal of psychology, 2, 89-98.