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Rossella Breveglieri

Professoressa associata

Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie

Settore scientifico disciplinare: BIOS-06/A Fisiologia

Temi di ricerca

Parole chiave: atti di prensione modelli matematici controllo visuomotorio movimenti di raggiungimento interazioni occhio-mano corteccia parietale posteriore

1) Codifica delle informazioni visive e somatosensoriali nella corteccia associativa visiva e somatosensoriale 

2) Codifica delle informazioni oculomotorie da parte di singole cellule della corteccia parietale posteriore  

3) Codifica dei movimenti di prensione da parte di cellule nervose nella corteccia parietale posteriore 

4) Acquisizione di attività bioelettrica di gruppi di neuroni della corteccia parietale posteriore durante compiti visuomotori per simulazioni con modelli matematici.

5) Messa a punto di un sistema di registrazione real time dell'attività bioelettrica dei neuroni corticali

6) Analisi dei sistemi di riferimento utilizzati dai neuroni della corteccia parietale posteriore durante movimenti di raggiungimento.




1) Codifica delle informazioni visive nella corteccia associativa visiva e somatosensoriale

Lo spazio visivo viene codificato mediante informazioni visive che vengono analizzate con modalità di complessità crescente partendo dall'area visiva primaria, punto di primo ingresso in corteccia di tali informazioni. Con questa ricerca si è voluto analizzare come le informazioni visive vengono analizzate da una porzione della corteccia visiva associativa.

In particolare, si è voluto studiare le modulazioni visive nelle aree corticali V6, V6A e PEc e si è voluto vedere se in queste aree è presente una topografia visiva. I risultati ottenuti hanno mostrato che tutti i neuroni studiati dell'area V6 sono modulati dalle stimolazioni visive e la maggior parte di essi è modulata dalla direzione e dall'orientamento dello stimolo visivo. Inoltre, l'area V6 è organizzata retinotopicamente. Invece, l'area V6A contiene sia neuroni visivi che neuroni non visivi; inoltre, ci sono neuroni in V6A modulati dal movimento degli arti. Infine, la V6A non è organizzata retinotopicamente. Anche l'area PEc contiene neuroni visivi, nell'incidenza del 53%. La maggior parte delle cellule visive della PEc sono modulate da stimoli scuri, a differenza delle altre aree visive, come la V6 e la V6A, in cui gli stimoli luminosi sono più efficaci. In particolare, uno stimolo visivo molto efficace per le cellule della PEc è rappresentato da figure che si ingrandiscono e si rimpiccioliscono. La PEc sembra non possedere una retinotopia. Questi risultati indicano che le aree associative V6, V6A e PEc analizzano in modo diverso le informazioni visive: la V6 sembra essere coinvolta nella codifica dello spazio visivo per localizzare gli oggetti con cui interagire, la V6A sembra essere più direttamente implicata nel controllo motorio e la PEc sembra essere correlata alla codifica delle fluttuazioni dello spazio visivo che si possono avere ad esempio durante la locomozione.

 

2) Codifica delle informazioni somatosensoriali da parte di singole cellule della corteccia parietale posteriore 

Il controllo motorio prevede un forte intervento delle informazioni visive per codificare caratteri e posizione spaziale dei bersagli visivi con cui interagire; inoltre, tale controllo prevede anche il monitoraggio dei movimenti corporei. Si è voluto indagare se le aree V6A e PEc della corteccia parietale posteriore fossero coinvolte in tale tipo di compiti. La ricerca ha avuto come obiettivo principale l'individuazione di neuroni sensibili alla stimolazione somatosensoriale.

Nelle aree V6A e PEc sono stati trovate cellule somatosensoriali. In particolare, il 30% dei neuroni della V6A studiati sono somatosensoriali. Le stimolazioni, per essere efficaci, dovevano essere fatte sul braccio o su parti del corpo vicine al braccio. Nell'area PEc il 56% dei neuroni è attivabile con stimolazioni somatosensoriali applicate sul braccio o su altre parti del corpo, compresi gli arti inferiori. In entrambe le aree studiate non è stata osservata una somatotopia. Questi neuroni, insieme ai neuroni visivi presenti in queste aree, potrebbero essere coinvolti nel monitoraggio della posizione degli arti durante i movimenti di raggiungmento con le braccia di bersagli visivi.

 

3) Codifica delle informazioni visive e somatosensoriali nell'ambito di una stessa cellula della corteccia parietale posteriore

L'area PEc della corteccia parietale posteriore contiene cellule somatosensoriali e cellule visive; inoltre, questa area contiene anche cellule bimodali, cioè neuroni riceventi sia informazioni visive che somatosensoriali. In particolare, il 22% delle cellule saggiate sono bimodali e sono distribuite in tutta l'estensione dell'area. Le caratteristiche visive e somatosensoriali di queste cellule non differiscono significativamente dalle caratteristiche delle cellule unimodali. La localizzazione dei campi recettivi visivi e somatosensoriali delle cellule bimodali non sembra essere in registro.

 

4) Codifica delle informazioni oculomotorie da parte di singole cellule della corteccia parietale posteriore

Saggiando i neuroni dell'area V6A con movimenti oculari saccadici è emerso che esistono in questa regione neuroni modulati da tali movimenti oculari. In particolare, il 25% dei neuroni saggiati aveva attività bioelettrica correlata ai movimenti oculari saccadici. In alcuni casi questa attività era premotoria e presentava selettività spaziale. Si è avanzata l'ipotesi che una parte di questi neuroni potessero codificare lo spostamento dell'attenzione, normalmente concomitante con lo spostamento dello sguardo. Coerentemente con tale ipotesi, si è anche evidenziato una modulazione tonica dell'attività bioelettrica da parte della direzione dello sguardo al buio in circa il 40% delle cellule studiate.

 

5) Codifica dei movimenti di prensione da parte di cellule nervose nella corteccia parietale posteriore

Molti studi hanno messo in evidenza che la corteccia parietale posteriore è considerata una corteccia associativa capace di integrare informazioni di natura diversa, come per esempio quelle visive e somatosensoriali. Recentemente, si è ipotizzato che in questa zona corticale informazioni diverse siano integrate per influenzare l'attività motoria. Molti studi elettrofisiologici hanno evidenziato la presenza, nella corteccia parietale posteriore, di neuroni modulati dal movimento delle braccia che si compie volendo raggiungere e afferrare un oggetto nel proprio campo visivo. In questa ricerca si è voluto studiare se questi neuroni sono presenti nell'area V6A, posta nella parte caudale della corteccia parietale posteriore.

L'attività bioelettrica del 70% dei neuroni nell'area V6A era influenzata dai movimenti attivi delle braccia. Il 30% dei neuroni modulati dai movimenti attivi delle braccia era anche modulato da stimolazioni somatosensoriali. La maggior parte di questi neuroni era modulata in puù fasi dell'atto di prensione di un oggetto: il movimento di raggiungimento del braccio, la posizione statica del braccio sul bersagio raggiunto, il movimento di ritorno del braccio verso il corpo. Circa l'80% dei neuroni modulati era sensibile alle diverse direzioni in cui avvenivano i movimenti delle braccia nello spazio. Si sono anche saggiati con compiti di prensione i neuroni dell'area V6A ed è emerso che nel 62% dei casi era evidente una modulazione dovuta a tali movimenti. In particolare, facendo eseguire prensioni di un oggetto avente diversi orientamenti, è emerso che nel 38% dei casi le cellule della V6A sono modulate dalle diverse prensioni necessarie ad afferrare l'oggetto. La presenza in V6A di questi neuroni suggerisce per quest'area un ruolo diretto nel controllo motorio ed, eventualmente, nella correzione dei movimenti compiuti dalle braccia per raggiungere un bersaglio nello spazio peripersonale e dei movimenti compiuti dalla mano per afferrare in modo appropriato oggetti con caratteristiche diverse.


6) Acquisizione di attività bioelettrica di gruppi di neuroni della corteccia parietale posteriore durante compiti visuomotori per simulazioni con modelli matematici.

Recenti studi indicano che aree corticali associative, poste al limite tra il sistema visivo e quello somatosensoriale, contengono sia cellule visive che cellule somatomotorie la cui attività bioelettrica è legata all'esecuzione e alla pianificazione di movimenti di prensione. La ricerca presente vuole integrare esperimenti elettrofisiologici e modellistica computazionale per interpretare con simulatori le modulazioni neurali osservate. 

Si intendono realizzare modelli computazionali che permetteranno, mediante l'uso della simulazione numerica, di valutare il significato dei risultati osservati negli esperimenti elettrofisiologici condotti nell'area V6A della corteccia parietale posteriore. Verranno pertanto sviluppati modelli matematici volti a riprodurre le modulazioni della frequenza di scarica osservate durante il periodo di memoria di compiti visuomotori. Tali modelli verranno poi utilizzati  per verificare se esistono altri parametri (ad esempio la sincronizzazione di più cellule) utilizzabili per la decodifica dei segnali neurali. Questo approccio multidisciplinare consentirà un'approfondita conoscenza delle funzioni della V6A e fornirà uno strumento per impiegare tali conoscenze in ambito applicativo.

 

7) Messa a punto di un sistema di registrazione real timedell'attività bioelettrica dei neuroni corticali

Nella conduzione di esperimenti elettrofisiologici volti allo studio delle funzioni cerebrali è necessario disporre di apparecchiature che consentano la guida computerizzata degli strumenti utilizzati in laboratorio, per esempio di pannelli con pulsanti luminosi necessari per fare compiere all'animale un compito visuomotorio. E' necessario inoltre disporre di un sistema di acquisizione dell'attività bioelettrica neuronale che abbia alta frequenza di acquisizione, per non rischiare di perdere nemmeno un potenziale d'azione. Queste necessità vengono normalmente soddisfatte in ogni laboratorio elettrofisiologico. Nel nostro laboratorio abbiamo voluto sviluppare un sistema più sofisticato, che consenta il controllo dell'esperimento e del comportamento dell'animale in tempo reale. Tale necessità è dovuta alla volontà di riprodurre la modalità di funzionamento del cervello stesso, in cui processi come ad esempio il controllo motorio avviene in tempo reale. Questo risultato è stato ottenuto mediante la gestione dell'esperimento con un programma da una macchina PXI (National Instruments), su cui è installato un controller real time PXI 8176 RT. Il programma in esecuzione sul PXI controlla i vari dispositivi (LED, pannelli luminosi, sistema di gestione della ricompensa, ecc…). Il programma è stato sviluppato mediante collaborazione con il gruppo di ricerca del Prof. S. Cavalcanti del Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica dell'Università di Bologna ed è stato messo a punto nel nostro laboratorio.

 

8) Analisi dei sistemi di riferimento utilizzati dai neuroni della corteccia parietale posteriore durante movimenti di raggiungimento

L'area V6A contiene neuroni modulati dalla direzione dello sguardo e dal movimento del braccio. Utilizzando un compito visuomotorio in cui la direzione dello sguardo è dissociata dalla direzione del movimento del braccio si possono esaminare separatamente i contributi di queste influenze sull'attività bioelettrica delle cellule dell'area V6A, oltre ad analizzare i sistemi di riferimento utilizzati da questi neuroni nella codifica del movimento di raggiungimento. Quando un uomo vuole raggiungere con il braccio un oggetto per afferrarlo, il cervello determina rapidamente uno schema appropriato di contrazioni muscolari che porteranno la mano sul bersaglio. Il calcolo necessario per fare queste operazioni può essere concettualizzato come una trasformazione di sistemi di riferimento, in quanto la posizione del bersaglio viene inzialmente percepita in un sistema di riferimento visivo, mentre il segnale di controllo finale deve consistere in una serie di comandi ai muscoli. Per capire come e dove avvengono gli stadi di questa trasformazione, occorre determinare il sistema di riferimento usato dai singoli neuroni nella codifica dei movimenti di raggiungimento con il braccio. I neuroni coinvolti nella codifica dei movimenti di raggiungimento tendono ad essere selettivi per una certa regione spaziale: ciò significa che la loro frequenza di scarica bioelettrica cambia a seconda della regione spaziale in cui si trova il bersaglio. Dato un singolo neurone, il suo sistema di riferimento è definito come la parte del corpo a cui è ancorata la sua regione in cui esibisce selettività (detta campo di risposta). Se quella parte del corpo si muove, anche il suo campo di risposta si muoverà in tandem; se invece si muoverà un'altra parte del corpo, il campo di risposta non si muoverà.

Cercare il sistema di riferimento dei neuroni è dunque fondamentale per capire come il cervello può controllare i movimenti di raggiungimento con le braccia. Nell'area V6A sono stati trovati neuroni che utilizzano un sistema di riferimento retinocentrico, neuroni che utilizzano un sistema di riferimento spaziale, ma la maggiorparte dei neuroni utilizza un sistema di riferimento “misto”. Per giungere a questi risultati preliminari ci si è avvalsi della collaborazione con il laboratorio del Dr Batista dell'Università di Pittsburgh (USA), in quanto egli è uno dei massimi esperti nel campo dell'analisi dei sistemi di riferimento dei neuroni di diverse aree corticali. 

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