Parole chiave:
Il pensiero portoghese
Storia e letteratura
Storia concettuale
Studi Subalterni e storia letteraria
Il pensiero brasiliano
Memoria e postmemoria
-Studi interdisciplinari portoghesi e brasiliani
-Studi postcoloniali (Atlantico Sud, postocolonialismi lusofoni,
culture africane di espressione portoghese ecc)
-Pensiero portoghese e brasiliano
-Teoria critica (soprattutto nelle intersezioni con studi
subalterni, filosofia politica ecc.)
-Storia concettuale
Le direttrici di ricerca si concentrano sui principali nodi
letterari, storici e teorici delle culture lusofone. In tale
prospettiva, si inquadrano ricerche sui problemi mimetici della
esperienza traumatica, quando si iscrive nelle pagina più complesse
della storia portoghese (la guerra coloniale), così come
l'interesse per il rapporto biopolitico tra spazio e potere, in
diversi contesti culturali di riferimento che funzionano come studi
di caso (dal contesto razziale della colonia, alla emarginazione
metropolitana delle città brasiliane etc.) Ancora, una linea di
studio riguarda l'approfondimento delle osmosi della letteratura
con la storia (la fondazione romantica del Brasile o il nesso tra
cultura e democrazia nel dopoguerra brasiliano) o della saggistica
autointerpetativa promossa dal "pensiero portoghese". In chiave poi
di rinnovamento storiografico, collaboro alla riformulazione della
idea di storia letteraria brasiliana, muovendo da una analisi del
concetto di subalternità.
Su trauma, violenza e rappresentazione, ho lavorato a due progetti
di ricerca internazionali coordinati dal Centro di Estudos Sociais
della Università di Coimbra e finanaziati dalla FCT portoghese. Si
tratta di ricerche nell'ambito degli studi culturali che affrontano
il problema della irrapresentabilità della esperienza traumatica,
dunque della problematicità della costruzione di una memoria
collettiva. Il fatto storico considerato è la guerra coloniale che,
pur attraversando intere generazioni, non ha ancora avuto una
adeguata elaborazione storiografica, se si eccettua il lavoro
malinconico svolto dalla letteratura. Le ricerche si propongono di
studiare a) il trauma come rappresentazione all'interno del
contesto famigliare, soprattutto dal punto di vista dei figli di
genitori affetti da stress post traumatico; b) di costruire una
antologia poetica dei testi dedicati alla guerra coloniale, nella
consapevolezza che il testo poetico è particolarmente sensibile ad
operare, come una pellicola fotografica, sul trauma personale,
permettendo di studiare e meglio definire il meccanismo
testimoniale. Circa le rappresentazioni dello spazio nelle culture
omeoglotte, ho affrontato, in particolare nell'ambito del progetto
strategico "Topografia delle culture" da me coordinato, il tema del
rapporto tra spazio e potere e soprattutto sui modi di
rappresentazione. La non coestensività tra spazio e potere rende
particolarmente stimolante il groviglio di rapporti che si
istituiscono; l'apporto introdotto dalla riflessione contemporanea
sulla biopolitica (Agamben, Esposito, Virno etc.) fornisce una
strumentazione nuova a penetrante su un tema per eccellenza
foucaultiano. In particolare, la mia declinazione non solo teorica
del tema affronta due contesti di studio a) l'ambito coloniale
portoghese attraverso la definizione di un regime di apartheid che
però non opera solo con categorie biologiche (e le sue
rappresentazioni); b) il contesto delle periferie delle metropoli
brasiliane, la cui cultura ha assunto nel corso dell'ultimo
decennio, un peso rilevante nell'ambito della produzione letteraria
e culturale. I rapporti tra letteratura e storia sono al centro di
una ricerca in fase di conclusione all'interno di un gruppo
internazionale eurobrasiliano, attualmente impegnato ad
approfondire il tema della fondazione francese del Brasile. Si
tratta di una ricerca interdisciplinare che affronta le opere in
particolare di Ferdinand Denis (viaggiatore, poligrafo e primo
autore di un profilo della letteratura brasiliana a ridosso della
nascita del Brasile) e del pittore storico Jean-Baptiste Debret.
Non si tratta solo di scavare all'interno della tradizione
romantica brasiliana che fonda di fatte le narrative di nazione –in
una prospettiva dunque postcoloniale- ma anche di definire meglio i
nessi tra viaggiatori europei e contesto tropicale nell'arco del
primo Ottocento. Il progetto si costruisce attraverso una fitta
trama di incontri, scambi, discussioni, che permettono di
inquadrare il tema da una molteplicità di prospettive (nel caso
specifico, soprattutto sul versante del rapporto tra testo e
immagine, dal momento che Debret faceva parte della cosiddetta
Missione francese, investita del compito istituzionale di fondare
un Accademia brasiliana delle Belle Arti). Con un gruppo di ricerca
brasiliano poi, ho in corso un progetto sulla riconfigurazione
della storia letteraria, a partire da presupposti definiti
nell'ambito della critica culturale. La prima fase è stata occupata
da una revisione della materia assumendo come punto di vista la
matrice –latente o denegata- tragico moderna della cultura
brasiliana. Tale indirizzo di studio si combina attualmente con una
disanima intorno alla rappresentazione della subalternità, a
partire non solo dal canone indo-inglese dei Subaltern Studies ma
soprattutto dalla radice gramsciana di detta prospettiva. In questo
ambito, vanno inquadrati gli studi in corso intorno alla
rappresentazione del subalterno derivati dall'analisi di opere
quali Os Sertões di Euclides da Cunha e A menina morta di Cornelio
Penna, articolati anche sul rapporto tra testo e immagine che
entrambi pongono. Anche tale indirizzo scientifico è sostenuto da
una non accessoria riflessione teorica. Il progetto Estrema
Europa-Occidente nasce dall'intento di valorizzare il cosiddetto
"pensiero portoghese", la saggistica cioè che tematizza in chiave
anche drammatica la ontologia nazionale e la particolarità della
condizione storica, coloniale e postcoloniale, portoghese. Il
progetto, sostenuto da una forte collaborazione editoriale, si è
inaugurato con la pubblicazione del saggio di Eduardo Lourenço, Il
labirinto della saudade, prosegue con la pubblicazione della
Correspondencia de Fradique Mendes in corso di stampa e con la
preparazione da altri due volumi di saggistica sulla interpetazione
del Portogallo e della sua storia cultruale.