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Roberto Diversi

Professore associato

Dipartimento di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione "Guglielmo Marconi"

Settore scientifico disciplinare: ING-INF/04 AUTOMATICA

Temi di ricerca

Identificazione di modelli errors-in-variables

Filtraggio ottimo in presenza di ingressi rumorosi

Identificazione e filtraggio di modelli autoregressivi in presenza di rumore additivo

Realizzazione ed identificazione di sistemi multivariabili

Tecniche avanzate di identificazione di modelli termici per sistemi di calcolo ad elevate prestazioni basati su piattaforme multiprocessore su singolo chip

Applicazione di tecniche di identificazione allo "Structural Health Monitoring"

Modellistica fisica di scambiatori di calore nei cicli di compressione del vapore

Diagnosi ed isolamento dei guasti

Identificazione e deconvoluzione blind

Impatto delle ICT nella didattica

 



Identificazione di modelli errors-in-variables

 

Nella quasi totalita' dei metodi classici di identificazione, si assume che la sola uscita del sistema sia affetta da rumore mentre l'ingresso e' considerato sempre noto con esattezza. In molti casi tale contesto non risulta essere il piu' realistico ed e' quindi necessario considerare la presenza di rumori che agiscono anche sull'ingresso del sistema. La classe di modelli da identificare viene detta, in quest'ultimo caso, ad errori nelle variabili o errors-in-variables (EIV). Per tali modelli, i metodi tradizionali piu' efficienti come il metodo dell'errore di predizione, non forniscono piu' stime consistenti e si rende pertanto necessario lo studio di nuovi schemi. L'identificazione di modelli EIV e' piu' complessa rispetto a quella dei tradizionali modelli ad errore di equazione e la letteratura sull'argomento e' ancora relativamente limitata. Nell'ambito di questa tematica  sono state sviluppate nuove procedure di identificazione basate sullo schema di Frisch e sui minimi quadrati compensati che si sono rivelate particolarmente robuste e computazionalmente efficienti. E' importante sottolineare che le tecniche proposte non richiedono la conoscenza di un modello che genera l'ingresso del sistema. Sono infine stati ottenuti nuovi risultati riguardanti la stima di massima verosimiglianza e il limite inferiore di Cramer-Rao nel contesto EIV. Nell'ambito di questa ricerca sono stati estesi i classici modelli ad errore di equazione FIR, ARX ed ARARX considerando la presenza di ulteriori rumori additivi sull'ingresso e sull'uscita. Per quanto riguarda i FIR, la presenza di rumore anche sull'ingresso rappresenta errori dovuti a campionamento e quantizzazione. Per quanto riguarda i modelli ARX ed ARARX, il contesto proposto comprende, oltre all'errore di equazione, rumori additivi sull'ingresso e sull'uscita. Tale contesto risulta particolarmente idoneo in applicazioni quali la diagnosi ed isolamento dei guasti dove i rumori additivi aggiunti rappresentano errori di misura (rumori dei sensori) mentre l'errore di equazione genera un altro rumore additivo sull'uscita che rappresenta un disturbo di processo. Per tali classi di modelli sono stati elaborati nuovi metodi di identificazione caratterizzati da un ottimo compromesso tra accuratezza e efficienza computazionale che non richiedono la conoscenza a priori del rapporto tra le varianze dei rumori di ingresso ed uscita.

 

Filtraggio ottimo in presenza di ingressi rumorosi

 

Gran parte dei problemi di filtraggio presenti nell'ingegneria fa uso di modelli stocastici nei quali l'ingresso si assume noto con esattezza mentre le incertezze si riferiscono a rumori additivi sulle uscite e ad ulteriori ingressi non noti con date proprieta'  statistiche. In tale contesto, nel quale rientra anche il filtro di Kalman, il problema del filtraggio consiste  nel determinare la stima (a minima varianza) dello stato e delle uscite del sistema. Il contesto stocastico del filtro di Kalman, sebbene realistico in molte applicazioni di controllo, risulta certamente meno idoneo quando errori di misura sono presenti su tutti i segnali in gioco e/o non e' addirittura possibile una suddivisione a priori in ingressi ed uscite degli stessi segnali. Questo limite non e' invece presente nei modelli EIV che trattano in maniera simmetrica tutte le variabili del problema. Dopo aver definito con esattezza il problema del filtraggio ottimo (a minima varianza) per tale classe di sistemi, sono state sviluppate e confrontate diverse soluzioni prestando particolare attenzione all'aspetto algoritmico. E' stata poi estesa al caso multivariabile una metodologia efficiente basata sulla fattorizzazione di Cholesky sviluppata per i sistemi SISO. E' stato inoltre risolto il problema del filtraggio in un contesto piu' generale che riguarda modelli nello spazio degli stati non puramente dinamici con rumori su ingressi, stati ed uscite. Tale contesto include come casi particolari sia il filtraggio alla Kalman che quello EIV.

Identificazione e filtraggio di modelli autoregressivi in presenza di rumore additivo

 

In varie applicazioni dell'ingegneria quali radar, sonar, stima spettrale, geofisica, ricostruzione di segnali vocali, i segnali in gioco vengono modellati come processi autoregressivi (AR) affetti da rumore di misura additivo. A causa della presenza del rumore additivo, le tecniche tradizionali di identificazione AR (minimi quadrati, equazioni di Yule-Walker) non forniscono piu' stime consistenti. A partire da alcune proprieta' dei modelli EIV e' stato possibile sviluppare procedure di identificazione "ad hoc" per i modelli AR con rumore in grado di stimare sia i coefficienti del modello che le varianze dei processi stocastici in gioco. L'analisi teorica e le numerose simulazioni effettuate indicano che gli algoritmi proposti costituiscono un buon compromesso tra accuratezza della stima ed efficienza computazionale. Infine, sono stati sviluppati nuovi algoritmi di interpolazione e filtraggio per modelli autoregressivi affetti da rumore additivo la cui efficienza numerica e' superiore a quella del filtro di Kalman. Tali algoritmi giocano un ruolo importante in tutte quelle applicazioni che richiedono la ricostruzione del segnale autoregressivo "pulito". Gli algoritmi proposti hanno trovato una rilevante applicazione nelle tecniche di ricostruzione di segnali vocali. L'applicazione delle metodologie sviluppate allo speech enhancement e' frutto della collaborazione con il Laboratorio di Automatica ed Elaborazione del segnale dell'Universita' di Bordeaux.

Realizzazione ed identificazione di sistemi multivariabili

 

L'identificazione di sistemi MIMO e' un problema complesso, soprattutto nel contesto EIV, che risulta ancora oggi poco trattato in letteratura. Infatti, le soluzioni valide per sistemi SISO non sono in generale facilmente estendibili ai modelli con piu' uscite. Un importante contributo teorico relativo a questa tematica e' stato la rappresentazione canonica di una classe di modelli MIMO non stazionari (quella dei modelli osservabili in un numero di passi pari all'ordine del sistema) e la sua utilizzazione nella realizzazione di sistemi ciclostazionari. Un altro importante contributo consiste nell'estensione al caso MIMO delle tecniche di identificazione EIV proposte per i sistemi SISO.

Tecniche avanzate di identificazione per sistemi di calcolo ad elevate prestazioni basati su piattaforme multiprocessore su singolo chip

 

Questa ricerca e' orientata su aspetti di modellistica e controllo attivo di processori MultiCore (MC-SoC) con l'obiettivo di ridurre il consumo energetico di questi dispositivi. Lo sviluppo di politiche di gestione del consumo e della temperatura e' particolarmente importante per processori MC-SoC al fine di raggiungere un giusto compromesso tra prestazioni e consumo energetico, garantendo affidabilita' del dispositivo. Al fine di una efficace modellistica orientata al controllo del comportamento termico di piattaforme Mc-SoC occorre considerare due aspetti importanti. Da un lato, le misure degli ingressi e delle uscite disponibili su tali sistemi sono solitamente affette da rumori non trascurabili; d'altra parte il sistema termico e la distribuzione della potenza dissipata sono piuttosto complessi e presentano incertezze per le quali risultano opportuni modelli stocastici. E' un dato di fatto che le soluzioni comuni basate su modelli ad errore di equazione tengono conto del secondo aspetto ma non propriamente del primo, mentre altri metodi basati su tecniche di identificazione output-error a scatola grigia considerano il rumore di uscita, ma non sono efficaci rispetto a eventuali rumori di ingresso e disturbi di processo. Prendendo spunto dalle precedenti considerazioni, l'uso dei modelli ad errori nelle variabili (EIV) puo' risultare particolarmente utile per questo tipo di applicazioni. Il contributo principale di questa ricerca e' lo sviluppo di algoritmi robusti ed efficienti per l'identificazione delle dinamiche termiche di processori MC-SoC utilizzando tecniche EIV. I nuovi algoritmi proposti sono stati testati sul processore Intel SCC (48 core) ed i risultati ottenuti sono molto promettenti. La ricerca e' stata svolta in collaborazione con il gruppo di Elettronica coordinato dal Prof. Luca Benini.

 

Applicazione di tecniche di identificazione allo "Structural Health Monitoring"

L'identificazione strutturale e' considerata, in generale, come una metodologia applicata per caratterizzare la struttura di un sistema (es. edificio, ponte) attraverso misure che descrivono come si comporta la struttura sotto carico. Lo "Structural Health Monitoring" (SHM) si basa su tecniche di identificazione strutturale che consentono di monitorare lo stato della struttura confrontando il comportamento dinamico di riferimento con quello corrente. Obiettivo della ricerca e' l'applicazione di metodi di identificazione avanzati di modelli "AR + noise" sia SISO che MIMO nel contesto dell'SHM. L'uso di tali tecniche e' particolarmente vantaggioso quando le misure eseguite sono affette da rumore elevato, come nel caso di accelerometri MEMS. In tale caso infatti, gli approcci tradizionali basati su tecniche frequenziali o sul metodo dei minimi quadrati possono condurre a risultati non soddisfacenti che non consentono una diagnostica efficace. I metodi proposti sono stati testati su dati reali raccolti durante il monitoraggio (tuttora in corso) della torre della Scuola di Ingegneria ed Architettura situata a Bologna in viale del Risorgimento. La ricerca e' stata svolta in collaborazione con docenti e ricercatori dell'Ingegneria Civile.

Modellistica fisica di scambiatori di calore nei cicli di compressione del vapore.

L'obiettivo e' lo sviluppo di un approccio modulare per la modellistica fisica di condensatori ed evaporatori presenti nei cicli di compressione del vapore. Il modello matematico ottenuto deve essere di ordine relativamente basso e deve prevedere tutti i vincoli relativi all'evoluzione delle variabili termodinamiche in gioco riguaradanti i cambiamenti di fase (liquido/vapore e viceversa) che avvengono negli scambiatori stessi. Cio' viene ottenuto tramite il calcolo esplicito dello scambio di massa tra liquido e vapore. Applicazioni: cicli frigoriferi, sistemi di condizionamento dell'aria, pompe di calore.

Diagnosi ed isolamento dei guasti

 

La diagnosi dei guasti per sistemi dinamici complessi e' un problema classico ampiamente trattato in letteratura. Il guasto deve essere inteso come ogni genere di malfunzionamento che porta ad un comportamento anomalo e non accettabile dell'intero sistema sotto studio. Tali malfunzionamenti possono interessare i sensori, gli attuatori o i componenti stessi del sistema. La maggior parte dei metodi per la determinazione e l'isolamento dei guasti e' basata sulla costruzione di opportuni filtri, detti generatori di residuo, che elaborano le misure di ingresso ed uscita  del processo e forniscono segnali che sono il piu' possibile insensibili ai disturbi e al rumore di misura. Le tecniche usuali per il progetto di tali generatori richiedono la conoscenza del modello matematico del processo in esame, compreso il modello dei disturbi. La presente ricerca ha dimostrato che nel caso di sistemi dinamici lineari e multivariabili e' possibile determinare tali generatori anche quando il modello del sistema non e' noto, a partire dalla sola conoscenza dei dati di ingresso-uscita (identificazione a scatola nera). In particolare, utilizzando opportune rappresentazioni canoniche di ingresso-uscita e' stato possibile ottenere una caratterizzazione geometrica dell'intero insieme dei possibili generatori di residuo. E' stata inoltre introdotta una nuova  metodologia che, a partire dalla stima delle caratteristiche dei rumori presenti sui sensori di ingresso ed uscita, e' in grado di identificare il loro degrado di precisione.

Identificazione e deconvoluzione "blind"

 

L'identificazione blind di sistemi dinamici consiste nella stima di un modello del sistema (canale) a partire dalla sola conoscenza dell'uscita, affetta da rumore. In tale contesto non si hanno quindi a disposizione i campioni dell'ingresso, del quale si conoscono, al piu', le caratteristiche statistiche. Il modello identificato per il canale viene poi utilizzato, nella maggioranza dei casi, per la ricostruzione dello stesso ingresso; si parla in tal caso di equalizzazione o deconvoluzione blind. Questo problema e' di grande rilevanza in molti settori dell'elaborazione dei segnali quali telecomunicazioni, radioastronomia, biomedica, sismologia, etc. Nell'ambito di questa tematica sono stati sviluppati nuovi metodi di identificazione che sfruttano le proprieta' dei modelli ad errori nelle variabili. Tali metodi fanno uso delle sole statistiche del secondo ordine dei segnali in gioco e non richiedono alcuna ipotesi sulla natura dell'ingresso. A differenza degli approcci presenti in letteratura, le nuove metodologie sviluppate permettono di trattare, per la prima volta, il caso di rumori di uscita con varianze diverse tra loro (canali sbilanciati). Le numerose simulazioni effettuate hanno dimostrato la robustezza dei metodi anche in condizioni di basso rapporto segnale/rumore. Le tecniche proposte sono state applicate alla soluzione di problemi di cancellazione del riverbero e del rumore, in collaborazione con il Laboratorio di Automatica ed Elaborazione del segnale dell'Universita' di Bordeaux.

Impatto delle ICT nella didattica

 

Tale attivita'  riguarda il settore delle "Information and Communication Technologies" e del loro impatto nella didattica tradizionale. L'attivita' e' rivolta soprattutto all'uso di nuovi strumenti educativi quali laboratori virtuali e tutorato remoto da affiancare o sostituire alla didattica tradizionale in aula per creare un corpus didattico avanzato che risponda nel modo piu' flessibile alle diverse esigenze formative degli allievi. A tale contesto si riferiscono l'attivita' didattica relativa al corso "Identificazione dei Modelli e Analisi dei Dati L-A" nonche' la preparazione di materiale didattico per il sito del corso specialistico europeo "Dynamic System Identification".

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