Presidente Fondazione Italiana Linfomi nel biennio 2013-2015.
ATTIVITA’ SCIENTIFICA E DI RICERCA
Indirizzi di Ricerca
Nella prima fase della sua produzione scientifica si è occupato soprattutto dello studio della malattia di Hodgkin, dei linfomi non Hodgkin della leucemia linfatica cronica e di altre sindromi linfo-immunoproliferative.
Questi studi hanno riguardato i problemi diagnostici, di stadiazione, i fattori prognostici, i problemi chemioterapici, i risultati terapeutici ed i danni secondari a medio-lungo termine. Per quanto riguarda i protocolli terapeutici, ha sviluppato, in qualità di segretario scientifico ed organizzativo di un gruppo cooperatore nazionale, diversi trials clinici nel linfoma di Hodgkin e nei linfomi non Hodgkin con particolare interesse nei linfomi follicolari e e nei pazienti anziani con linfoma diffuso a grandi cellule.
Inoltre l'attività scientifica si è concentrata sull'impiego dei modificatori biologici tra cui l'a-interferone e l'lnterleuchina-2 soprattutto nei pazienti con Hairy Cell leukemia e leucemie acute rispettivamente.
Dal 1993, ha condotto diversi studi biologici e clinici sull'impiego degli analoghi delle purine - Fludarabina, 2-clorodeossiadenosina, deossicoformicina – nelle malattie linfoproliferative croniche e nelle leucemie acute. Questi studi comprendono una fase di laboratorio comprendente analisi immunofarmacologiche con valutazione della citotossicità e della attivazione della apoptosi e quindi diversi studi di applicazione clinica pratica soprattutto per quanto riguarda la fludarabina in monochemioterapia ed in polichemioterapia.
Hai poi rivolto la propria attenzione all’utilizzo degli anticorpi monoclonali in combinazione con la chemioterapia convenzionale. In particolare ha condotto diversi studi clinici associando chemioterapia e immunoterapia (con l’anticorpo anti-CD20) ed ulteriori studi sperimentali con altri anticorpi quali l’anti-CD22, l’anti-CD4, e l’anti-CD20 umanizzato.
Particolare attenzione, nella produzione scientifica degli ultimi anni, è rivolta al trattamento con farmaci intelligenti ed innovativi dei linfomi di derivazione T linfocitaria sia nodali che a localizzazione prativa cutanea.
L’ultima parte della sua attività è dedicata al ruolo della radioimmunoterapia nell’approccio terapeutico combinato dei linfomi indolenti e dei linfomi aggressivi.
Altro settore attualmente a cui dedica sempre maggiore attenzione è la ricerca di determinati fattori prognostici biologici (molecolari ed immunoistochimici) da utilizzare in ambito clinico per la stratificazione dei pazienti con linfoma e con leucemia linfatica cronica in determinate fascie di rischio.
Inoltre si è interessato nell’ultimo periodo dello sviluppo e dello studio di nuovi farmaci nell’ambito della terapia dei linfomi di derivazione T-linfocitaria con particolare attenzione alla attività translazionale.
Attività organizzativa in campo scientifico