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Paolo Castaldi

Professore associato

Dipartimento di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione "Guglielmo Marconi"

Settore scientifico disciplinare: ING-INF/04 AUTOMATICA

Temi di ricerca

Parole chiave: metodologie di Diagnosi di guasti con applicazioni a sistemi aerospaziali Approccio Geometrico Non Lineare Filtraggio Adattativo Atterraggio in presenza di wind shear Algoritmi di Guida metodologie di Fault Tolerant Control (controllo resistente ai guasti) di Aircraft e Spacecraft Diagnosi dei guasti di sistemi GPS Diagnosi di Guasti di Aircraft e Spacecratf

TEMI DI RICERCA


L'attività di ricerca di Paolo Castaldi può essere suddivisa nei seguenti temi:


1.Sviluppo di nuove metodologie di FDI per aerei, UAV e satelliti (2005 ad oggi)


2.Sviluppo di nuove metodologie di Active Fault Tolerant Control (AFTC) per Aerei, UAV e Satelliti (2006 ad oggi)


3.Sviluppo di metodologie per l'atterraggio in presenza di wind shear (2011 ad oggi)


4.Sviluppo di nuove metodologie per l'identificazione di modelli snapshot del tipo “Errors-in-variables” (EIV) con applicazione all' A-RAIM per GPS/GALILEO (2004 ad oggi)


5.Sviluppo teorico ed applicazione di nuovi algoritmi di filtraggio adattativo per la stima dei parametri e dello stato di sistemi dinamici, applicati per la determinazione dei parametri di motori a induzione (2004 ad oggi)


6.Sviluppo ed applicazione di schemi di Controllo, Identificazione e Fault Detection a processi reali generici (circa dal 2000 ed in alcuni casi ad oggi)



TEMA 1:
•è stata sviluppata una nuova metodologia lineare e polinomiale per la FDI dei sensori di I/O di un aereo. Tale approccio, basato sullo sviluppo di di un banco di generatori di residuo, è stato confrontato, con metodi di FDI “classici” basati banchi di generatori di residuo sviluppati mediante reti neurali o Unknow Input Kalman Filter. Tale confronto è stato effettuato sia nel caso di dinamiche longitudinali e latero-direzionali disaccoppiate che accoppiate (condizione di volo di virata stretta). Particolare rilievo è stato dato alla robustezza della metodologia: i generatori di residui per la diagnosi sono disaccoppiati dal vento (turbulence e wind gust) e robusti verso le incertezze di modello. Infine, il confronto di cui sopra è stato ottenuto mediante un simulatore di volo non lineare comprensivo del modello dei sensori, attuatori e modello della turbolenza e dei wind gusts. Tali simulazioni hanno mostrato le superiori prestazioni dell'approccio proposto rispetto alle tecniche lineari presenti in letteratura.

•Sviluppo di un nuovo schema di FDI basato sull'approccio geometrico della teoria dei sistemi non lineari (Non Linear Geometric Approach: NLGA). Per la prima volta in letteratura è stato proposto uno schema NLGA per un modello di aereo non lineare a 6 gradi di libertà considerando anche la dinamica non lineare del motore e la dinamica longitudinale accoppiata a quella laterale (volo in virata). Tale metodologia FDI ha portato allo sviluppo di generatori di residui disaccoppiati dal vento (turbulence e wind gust) e robusti sia agli errori critici di modello che alle incertezze parametriche dovute ad imprecisione nella conoscenza della condizione di volo. Il disaccoppiamento viene ottenuto individuando, mediante il NLGA, sottosistemi affetti dal fault considerato e non affetti dagli altri fault e disturbi da disaccoppiare. Sulla base di tale sottosistema è possibile progettare residui sensibili solo al fault considerato. I filtri ottenuti sono stati testati, su simulatore di volo comprensivo del modello dei sensori, attuatori e modello della turbolenza e dei wind gust e confrontati con filtri progettati sulla base di reti neurali o Unknow Input Kalman Filter. Le superiori prestazioni, in termini dei parametri standard di valutazione di algoritmi FDI, hanno confermato l'efficacia dell'algoritmo proposto.
•Lo sviluppo della ricerca ha portato al progetto non solo del modulo FDI, ma anche del più generale modulo FDD (Fault detection and Diagnosis) basato sul NLGA (NLGA-FDD). Tale unità fornisce non solo la detection e l'isolamento del fault, ma anche la stima del segnale fault nel dominio dei tempi. In tal modo si è aperta la strada allo sviluppo del tema 2 (si veda sotto), ossia allo sviluppo di un sistema di Active Fault Tolerant Control (AFTC) basato sull'approccio NLGA (NLGA-AFTC). Infatti utilizzando un ulteriore loop di retroazione, basato sulla stima del fault, è possibile ottenere la compensazione del fault stesso, agente sugli attuatori dell'aereo o del satellite. Peculiarità dello schema proposto è che la stima del fault, grazie al NLGA, è disaccoppiata dai disturbi agenti sul sistema (vento per gli aircraft e campo gravitazionale o aerodinamico per i satelliti). Tale risultato consente di ottenere una stima del fault asintoticamente unbiased e robusta ai disturbi e quindi la reiezione del fault stesso.

TEMA 2
Un aspetto peculiare ed molto interessante è che l'approccio NLGA-AFTC è valido concettualmente sia per gli “aircraft” che per gli “spacecraft e anche su sistemi benchmark generici, come è stato mostrato negli articoli più recenti, su rivista con IF ed anche in sessioni ad invito in congressi internazionali. In particolare il benchmark su cui è stato eseguito il confronto con altri metodi, tra cui sistemi di Fault Tolerant Control (FTC) basati sul notissimo e largamente applicato Sliding Mode Control (SMC), ha mostrato come l'approccio NLGA-AFTC proposto permetta di ottenere prestazioni globali superiori rispetto allo SM-FTC ed in particolare nel transitorio successivo all'occorrenza del guasto. Tale aspetto è molto importante nei sistemi aerospaziali, in quanto lo NLGA-AFTC permette una minore deviazione nell'assetto e nella traiettoria del sistema aerospaziale in seguito all'occorrenza di un guasto sugli attuatori.

•Per aerei o UAV modellati mediante il 6DoF, od UAV basati su un modello a 3DoF sono stati sviluppati differenti moduli di NLGA- FDD disaccoppiati dai wind gusts e dalla turbolenza. In particolare è stato mostrato come i filtri di FDD debbano avere una struttura diversa a seconda del modello usato. Nondimeno tale investigazione a mostrato come la base teorica del NLGA debba, in alcuni casi, essere allargata al caso di modelli non affini. Aspetto molto challenging e non presente in letteratura. I risultati ottenuti per lo NLGA-AFTC basato sul modulo di FDD di cui sopra, sono stati dimostrati essere superiori rispetto a quelli ottenibili mediante altre metodologie di FTC.

•Anche nel caso degli “spacecraft” è stato sviluppato uno schema del tipo NLGA-AFTC. In questo caso, per la prima volta in letteratura, si è ottenuto il disaccoppiamento della stima del fault (e quindi dello schema AFTC) dai disturbi gravitazionali o aerodinamici, particolarmente rilevanti per satelliti LO (Low Orbit, circa 500-800 km). Peculiarità dell'approccio è che molti parametri del disturbo, come ad esempio la densità dell'aria nel caso del disturbo aerodinamico, possono essere non noti. Ciò consente l'applicazione della metodologia su pianeti in cui non si hanno informazioni precise sull'atmosfera. In particolare è stato dimostrato che l'entità del fault minimo rivelabile mediante il modulo NLGA-FDD è inferiore rispetto a quella ottenibile mediante altri metodi presenti in letteratura. Tale fatto consente di ottenere un sistema NLGA-AFTC che consente la reiezione del guasto, e quindi di ottenere un assetto più preciso, anche nei casi in cui gli altri sistemi di FTC presenti in letteratura non attuano la reiezione stessa.

Le diverse pubblicazioni al riguardo ottenute dal sottoscritto su diverse riviste con alto IF e le numerose partecipazioni a convegni internazionali anche come plenary lecturer o in sessioni ad invito, varie citazioni in articoli di altri ricercatori, testimoniano il gradimento e l'interesse per i temi sopra descritti presso la comunità scientifica internazionale.

TEMA 3
Lo sviluppo di tale tema è  stato oggetto di due pubblicazioni. L'approccio consiste nel trattare le componenti del WS come se fossero fault e quindi ottenerne una compensazione mediante lo schema AFTC sopra descritto. I risultati pubblicati sono molto promettenti ed introducono un valore aggiunto rispetto alla letteratura presente nel settore ed agli autopiloti comunementi utilizzati. Futuri sviluppi riguarderanno le dimostrazioni di stabiliti del sistema di controllo complessibo.

TEMA 4
A partire dai risultati teorici conseguiti nell'identificazione dei sistemi Errors In Variables (EIV), è stato sviluppato un metodo per la diagnosi della presenza di fault sulle pseudodistanze nelle misure provenienti da GPS o GALILEO. L'approccio EIV, ipotizzando che tutte le variabili in gioco siano affette da errori, consente di ottenere più stime del dello stesso guasto. Imponendo vincoli di consistenza tra le diverse stime, il sottoscritto a dimostrato come sia possibile individuare l'entità del guasto ed il satellite su cui esso agisce. Va detto, che la ridondanza, conferisce maggiore robustezza al metodo rispetto ai metodi classici di FDI per GPS basati su un'unica stima ottenuta col metodo dei minimi quadrati. Ciò consente, in definitiva, di avere una stima più precisa della posizione.

TEMA 5
Con riferimento a questo tema, che a portato, ad esempio, a pubblicazioni su riviste con alto IF, va detto che le metodologie teoriche sviluppate (sotto descritte) sono state applicate al caso di motori ad induzione. Va detto che l'approccio può anche essere applicato e generalizzato al caso dei sistemi aerospaziali.

•In particolare è stato sviluppato un nuovo osservatore adattativo per la stima dei parametri di un motore ad induzione “at standstill”. Il metodo è basato su una nuova forma canonica e su una nuova legge di guadagno per l'osservatore. L'innovazione principale, rispetto allo stato dell'arte, consiste nella struttura di tipo parallelo dell'osservatore, particolarmente robusta ai rumori presenti sui dati.
•Inoltre è stato sviluppato un nuovo osservatore adattativo per la stima on-line dello stato e dei parametri della parte elettrica di un motore a induzione. Il nuovo osservatore adattativo è basato su un'architettura serie-parallelo sulla base di una nuova forma canonica del modello.

I due filtri (struttura parallelo il primo e seri-parallelo il secondo) sono stati applicati con successo ai motori presenti presso il LAR dell'università di Bologna.

TEMA6
Paolo Castaldi ha sviluppato e quindi applicato varie tecniche di identificazione e filtraggio:
•Blind Identification per canali di comunicazione. Le tecniche usualmente utilizzate non sono congruenti con le realtà operative (ipotesi di rumori bianchi di uguale varianza che si sovrappongono ai segnali). Ho quindi proposto una nuova metodologia, basata su tecniche sviluppate per l'identificazione di modelli EIV. La metodologia estende i risultati presenti in letteratura in quanto consente l'identificazione di sistemi corrotti da rumori additivi con varianze diverse tra loro e caratterizzati da bassi rapporti segnale/rumore.
•Molto importante ed originale, e pubblicata su rivista con alto IF, è stata l'applicazione del metodo dell'autovettore per l'identificazione delle costanti di tempo della curva di rilassamento di un segnale NMR (Nuclear Magnetic Resonance) nello studio delle caratteristiche dei mezzi porosi.
Altre applicazioni
•è stato svolto, in collaborazione con l'ITALTEL di Milano, un approfondito studio sui problemi di modellistica e di tracking di oggetti in movimento, in ambiente rumoroso.
•in collaborazione con la SASIB s.p.a. (ora ALSTOM s.p.s.) di Bologna sviluppo nell'ambito di un progetto finalizzato CNR di una metodologia per la diagnosi di malfunzionamenti di uno scambio ferroviario