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Michela Rosini

Professoressa associata

Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie

Settore scientifico disciplinare: CHIM/08 CHIMICA FARMACEUTICA

Temi di ricerca

La maggiore comprensione dei numerosi e complessi meccanismi patogenetici responsabili dell'insorgenza e dello sviluppo di molte malattie ha evidenziato che l'approccio ‘single-drug-single target' finora seguito dal mondo farmaceutico potrebbe presentare delle limitazioni concettuali. Infatti, il carattere multifattoriale di patologie quali il cancro, il diabete e le malattie neurodegenerative, probabile causa dell'insuccesso dei farmaci classici, e cioè monofunzionali, ha indirizzato il nostro gruppo di  ricerca verso l'identificazione di singole molecole in grado di modulare i diversi target biologici alterati secondo la teoria definita dall'acronimo MTDL (Multi-Target-Directed Ligands).



L'avvento della post-genomica sta dimostrando che alcuni paradigmi classici della progettazione di farmaci volgono verso nuove direzioni, e che l'approccio ‘single-drug-single target' finora seguito con successo dal mondo farmaceutico accademico ed industriale potrebbe presentare delle limitazioni concettuali. Infatti, il carattere multifattoriale di patologie complesse quali il cancro e le malattie neurodegenerative, ha spinto, in un primo tempo, verso la somministrazione simultanea di più principi attivi in grado di aggredire più bersagli biologici contemporaneamente (terapia combinata), e, successivamente, verso l'identificazione di farmaci multipotenti, cioè singole molecole in grado di interferire con diversi pathways biochimici alterati. Pertanto, dato il carattere multifattoriale dell'AD, particolarmente interessante è risultata la ricerca di ligandi multipotenti in grado di agire simultaneamente a diversi livelli del processo neurodegenerativo. In particolare, base di partenza per lo sviluppo di molti ligandi multifunzionali è stato rappresentato dagli inibitori dual binding dell'enzima acetilcolinesterasi (AChE), vale a dire molecole in grado di interagire con i siti attivo e periferico dell'enzima, e di modulare quindi sia il tono colinergico che l'azione pro-aggregante nei confronti della proteina b-amiloide. In particolare, dato il ruolo fondamentale che i radicali liberi rivestono nelle malattie neurodegenerative, si è ritenuto opportuno sintetizzare inibitori dualistici dell'AChE dotati di efficacia antiossidante. Ad esempio, il frammento antiossidante acido lipoico (LA) è stato associato alla struttura di tacrina, il primo inibitore dell'AChE approvato per il trattamento dell'AD, portando, tra gli altri, al derivato lipocrine, una molecola risultata efficace nel potenziare il tono colinergico, inibire l'accumulo di beta-amiloide e proteggere le cellule dallo stress ossidativo. Il suddetto composto, oggetto di domanda di brevetto da parte dell'Università degli Studi di Bologna, è venduto dalla Cayman Chemical Company come mezzo di indagine farmacologica per lo studio dell'AD.  Anche la catena spaziatrice che consente ai farmacofori di un ligando bivalente dell'AChE di raggiungere rispettivamente il sito catalitico e periferico può, oltre a rivestire un ruolo strutturale, essere fonte di attività addizionali. Questo principio è stato perseguito nel direzionare nuovi MTDL verso un altro target importante per le malattie neurodegenerative, e cioè la disomeostasi dei metalli, mediante l'introduzione nello spaziatore eptametilenico del candidato farmaco bis-tacrina, di eteroatomi in grado di chelare rame e ferro. Nell'ambito della ricerca di composti multifunzionali per lo studio della malattia di Alzheimer abbiamo inoltre dotato una stessa molecola dell'abilità di inibire l'acetilcolisterasi e di bloccare i recettori NMDA, la cui eccessiva stimolazione è causa di eccitotossicità glutammatergica. Su questa base sono stati recentemente sviluppati ibridi strutturali galantamina-memantina e derivati di dimebon.

La strategia dei ligandi multifunzionali ci ha inoltre consentito di studiare un'altra patologia complessa quale il cancro, con particolare riferimento a strutture di natura poliamminica.