Definizione dei limiti di campo della musicologia sistematica
rispetto a quelli della storiografia musicale, non tanto in
relazione agli oggetti d'indagine, ma alle categorie di pensiero ad
essa più confacenti: stereotipi immaginativi e strutture di
coscienza non soggetti a storicità, pur colti come nuclei
essenziali dei concreti oggetti di una storia delle idee (ambiti:
teoria e analisi musicale, tipologie comparate di linguaggi
compositivi ). Applicazioni spècifiche: (1) tipologia dei
preludi-corale in J. S. Bach, in merito all'associazione tra
contrappunto e scelta di modelli sintattico-formali; (2)
continuazione di ricerche già consolidate sul tema della
composizione di atonale o con caratteri di tonalità sospesa nel
primo Novecento (estese alla tarda produzione strumentale di Franz
Liszt); (3) ricognizione sull'ascolto musicale in quanto prassi
cognitiva, in particolare, come momento fondante gli statuti di
verosimiglianza e rilevanza di un'ermeneutica del testo musicale.
In prospettiva ampia le ricerche dell'autore tentano di fornire un
contributo ad una definizione dei limiti di campo della musicologia
sistematica rispetto a quelli della storiografia musicale: non
tanto in relazione agli oggetti d'indagine, bensì alle categorie di
pensiero che sono più confacenti a tale settore disciplinare. In
questa direzione gli ambiti privilegiati sono quelli della teoria
della musica, dell'analisi musicale, della definizione di tipologie
comparate di linguaggi compositivi (stili individuali e d'epoca).
Le peculiarità di questi ambiti sono quindi studiate soprattutto in
relazione all'emergenza di stereotipi immaginativi e di strutture
di coscienza non soggetti a storicità: nuclei essenziali desunti
però sempre dai concreti oggetti di una storia delle idee. Le linee
più recenti di queste ricerche si possono sintetizzare come segue.
(1) Definizione di una tipologia dei preludi-corale di J. S. Bach
(dall'Orgelbüchlein ai Leipziger-Choräle), soprattutto in merito
all'associazione tra scrittura contrappuntistica e scelta di
modelli sintattico-formali (non necessariamente precostituiti dal
principio della elaborazione di una melodia data appartenente al
repertorio del corale luterano); (2) continuazione di ricerche
metodologicamente già consolidate (e concretatesi in pubblicazioni
anche di ampio respiro) sul tema della composizione di musica
atonale o con caratteri di tonalità sospesa nel primo Novecento;
queste ricerche sono ora estese, a ritroso, allo stile della tarda
produzione strumentale di Franz Liszt (negli anni 1880-1885); (3)
ricognizione sulla storia (e su una teoria implicita) dell'ascolto
musicale in quanto attività e prassi cognitiva: in particolare,
come momento fondante gli statuti di verosimiglianza e rilevanza di
un'ermeneutica del testo musicale.