Parole chiave:
politiofene
ottica non lineare
funzionalizzazione post-polimerizzazione
celle solari ibride
ordine supramolecolare
La ricerca si impernia sullo sviluppo di nuove tecniche sintetiche
per l'ottenimento di intermedi e di monomeri recanti gruppi
funzionali di particolare interesse nel campo dell'optoelettronica
e della sensoristica. Tali molecole serviranno per la sintesi di
polimeri coniugati (in prima istanza con struttura politiofenica)
in grado di sommare le caratteristiche peculiari di questo tipo di
materiali macromolecolari (leggerezza, versatilità strutturale,
lavorabilità, resistenza termica, fenomeni elettronici evidenti) a
quelle del gruppo funzionale inserito, generalmente, nella
posizione terminale di una catena oligometilenica o
oligossimetilenica flessibilizzante. Caratteristiche preferenziali
dei materiali ottenuti saranno: buone proprietà elettroconduttive,
solubilità in una vasta gamma di solventi organici e tendenza ad
auto-organizzarsi in architetture supramolecolari (essenzialmente
planari) grazie alla formazione di interazioni inter- e/o
intra-catena.
Sono correntemente allo studio nuovi materiali polimerici
strutturali con caratteristiche particolari, come poliuretani in
grado di dissipare calore e vernici logiche a base di derivati
cellulosici.
Le principali linee di ricerca perseguite partono da un fulcro
comune: la sintesi e la caratterizzazione chimica e fisica di nuovi
oligomeri e polimeri tiofenici variamente funzionalizzati nelle
posizioni 3 o 3,4 dell'anello eterociclico. Questi materiali, oltre
alle caratteristiche intrinseche derivanti dalla estesa
delocalizzazione elettronica, hanno anche il pregio di essere
facilmente funzionalizzabili sia a livello di monomeri che di
polimeri con i collaudati processi di PPF (post-polymerization
functionalyzation). In questo modo, i polimeri desiderati potranno
essere costruiti direttamente dal monomero funzionalizzato oppure,
nel caso questo non sia compatibile con la procedura di
polimerizzazione, a partire da un polimero precursore solubile e
ben reattivo nei confronti delle reazioni di sostituzione
nucleofila. A seconda del sostituente inserito, si potranno
ottenere materiali potenzialmente utili in differenti campi; ad
esempio, se il sostituente è di natura stilbenica o azobenzenica,
esso costituirà un bridging group in grado di conferire da un lato
proprietà liquido-cristalline al materiale (analogamente ai
polimeri LC side chain) dall'altro, se il sostituente possiede
anche un elevato momento di dipolo permanente, ottenibile inserendo
opportuni gruppi push/pull, potrà essere valido come moltiplicatore
di frequenza nell'ambito dei materiali generatori di seconda
armonica. Utilizzando invece gruppi funzionali più “tradizionali”
come ammine, ossidrili o tioli si potranno creare polimeri ad
elevata planarità, autoassemblanti, con una elevata
delocalizzazione elettronica a beneficio delle proprietà elettriche
e di chemoricognizione. Infatti, la presenza di tali gruppi
funzionali rende il polimero fortemente sensibile all'intorno
chimico e fisico in cui si trova ed in grado di dare particolari
risposte elettriche o elettroniche in presenza di determinate
molecole di analita. Impiegando gruppi funzionali particolari quali
la cisteina, si possono invece avere materiali in grado di dare
interazioni con oligonucleotidi o con catene di DNA, cosiccome
impiegando poli- o oligo-tiofeni parzialmente o totalmente
salificati in forma cationica (generalmente amminoderivati). Le
conoscenze apprese durante lo studio dei politiofeni saranno
inoltre utilizzate per la preparazione di films per la
fabbricazione di celle solari ibride. Il sistema che si prevede di
utilizzare è quello delle bulk heterojunction solar cell,
costituite da un device multistrato in cui il ruolo fondamentale fa
capo al sistema politiofenico (elettron-donatore) e alla presenza
di sostanze elettron accettrici quali nanotubi di carbonio o di
silicio opportunamente derivatizzati per renderli il più possibile
compatibili con la matrice polimerica. Verranno inoltre provati
differenti dyes organici con funzione di fotosensibilizzanti, che
potranno essere semplicemente filmati sul dispositivo finale,
costituendone un preciso strato, oppure mescolati fisicamente al
composito polimero/materiale strutturato o anche inseriti
chimicamente nella struttura del politiofene come gruppo funzionale
in catena laterale. Potranno infine essere esaminate nuove tecniche
di deposizione degli elettrodi e/o degli strati attivi quali
fotolitografia, laser ablation, doctor blading, ecc. con l'intento
di migliorare il piu' possibile le interazioni tra i diversi
strati, e quindi i diversi componenti, della cella fotovoltaica.
Queste celle elementari verranno implementate in strutture più
grandi al fine di produrre apprezzabili densità di corrente
elettrica. Sono attualmente allo studio vernici logiche per il trasporto di elettricità ed
informazioni.