1) Fitri al ricorso in cassazione; ruolo dei giudici e degli
avvocati;
2) Deliberazione del lodo arbitrale e truncated tribunal;
3) Esecuzione forzata;
4) Esecutorietà della sentenza di primo grado;
5) Procedimento di convalida di sfratto;
6) Attuazione delle misure cautelari in materia industriale;
7) Procedimento di volontaria giurisdizione;
8) Contrattualizzazione del processo civile;
9) Arbitrato.
I temi di ricerca affrontati negli anni hanno coinvolto diversi
àmbiti.
1) A séguito dello stage effettuato presso la Cour de Cassation
francese per la redazione della tesi di laurea, si è occupata già
dall'anno 1996, del problema legato ai c.d. filtri al ricorso per
cassazione.
Ciò sulla base dello studio comparatistico con l'ordinamento
francese, che da lungo tempo aveva adottato strumenti volti a
limitare l'accesso alla Cassation, pur in presenza di un
ordinamento di civil law, dunque non improntato alla selezione
tipica del modello anglossassone delle Corti supreme.
Abbandonato per un periodo tale tema, esso è stato nuovamente
affrontato sotto un diverso profilo durante il periodo di
collaborazione con l'Università di Bologna legato all'attribuzione
dell'assegno di ricerca, cofinanziato dal Consiglio Nazionale
Forense.
In questa seconda occasione, il tema della limitazione dell'accesso
in cassazione è stato infatti osservato sotto il profilo del ruolo
assunto dall'avvocato nella redazione del ricorso, anche alla luce
di alcune modifiche che erano intervenute e che obbligavano il
difensore alla redazione di un ricorso per cassazione fornito di un
quesito di diritto.
Attraverso l'analisi delle modalità di redazione del puorvoi en
cassation francese, che può essere proposto unicamente da una
ristrettissima cerchia di avvocati cassazionisti che svolgono solo
questa funzione (circa 90 nel Paese) e sotto la guida del prof.
Loic Cadiet dell'Università Paris I- La Sorbonne (oggi Presidente
dell'associazione internazionale di diritto processuale), si è
cercato di dimostrare che la specializzazione dell'avvocato
cassazionista è in grado di limitare la proposizione di ricorsi
inammissibili, che costituiscono in Italia un fardello non
indifferente di cause da smaltire da parte della Corte
suprema.
La tematica è stata sviluppata indagando le tecniche di redazione
del ricorso italiano e francese, cercando di individuare nel nostro
sistema processuale alcune disposizioni che si sono prestate
all'evoluzione di un giursprudenza (in particolare quella sulla
c.d. autosufficienza del ricorso) funzionali all'introduzione di
filtri "nascosti" per l'introduzione del ricorso in cassazione,
stante l'impossibilità di limitare formalmente l'accesso in
Cassazione in virtù dell'art. 111 Cost.
2) La redazione della tesi di dottorato invece coinvolto lo studio
del diritto dell'arbitrato, in particolare osservando le modalità
di deliberazione del lodo.
In questo caso la ricerca era volta a veficare quale ruolo assume
ciascun arbitro nella fase decisionale del lodo, in particolare
osservando le pratiche ostruzionistiche che si presentano nei casi
in cui l'arbitro nominato da una delle parti non vuole
l'approvazione a maggioranza del lodo sfavorevole a chi lo ha
nominato.
L'indagine ha pertanto coinvolto l'osservazione del ruolo e delle
responsabilità dell'arbitro italiano, alla luce dello studio da un
lato, dei vari regolamenti arbitrali, sia nazionali sia
internazionali e, dal'altro lato, delle Convenzioni internazionali
che regolano la materia.
3) Altro tema di ricerca è quello relativo alla contrattualizzazione del processo civile.
Anche a seguito di un soggiorno di quattro mesi pressso l'Université Paris I- Sorbonne, nell'ambito del programma Marco Polo, invitata dal prof. Loic Cadiet, che è stato uno dei primi a studiare tali tematiche poco conosciute in Italia, ci si è soffemati sull'indagine del ruolo assunto dall'accordo delle parti nel processo, nonchè dal ruolo assunto dai c.d. protocolli di udienza.
Quanto a questi ultimi, in Francia è stata svolta un'indagine "sul campo" chiedendo ai Presidenti delle varie giurisdizioni quale fosse lo stato e l'efficacia dei c.d. contrats de procédure; in Italia tale ricerca è stata oggetto di interesse nel contesto della sempre maggiore utilizzazione di tale strimento nella gestione delle udienze civili da parte delle singole giurisdizioni: un saggio, già pubblicato dalla Rivista trimestrale di diritto e procedura civile, è stato poi inserito nel volume dedicato ai protocolli di udienza e agli osservatori sulla giustizia civile, a cura dell'avv. Giovanni Berti Arnoaldi Veli (Bologna, 2011), che raccoglie i contributi di diversi autori, provenienti dall'Univeristà, dalla Magistratura e dall'Avvocatura, con prefazione di Giovanni Maria Flick.
Successivamente la tematica è stata sviluppata sotto un profilo maggiormente teorico in uno studio dedicato alla contrattualizzazione del processo, inserito nel volume dedicato agli Scritti in onore del porf. Federico Carpi.
In tale occasione il tema, riguardante solo apparentemente l'ordinamento giudiziario, è stato osservato sotto il profilo più stretamente processualcivilistico, indagando come gli accordi si possano inserire nella dinamica processuale sub specie di atti processuali ed è in corso di ulteriori approfondimenti.
4) Altro tema di ricerca, per così dire, diffuso, è rappresentato
dall'esecuzione forzata. L'avvio della ricerca è stato determinato
dalla partecipazione alla redazione prima (a paritre dal 2006,
anche per le edizioni del 2009, 2012, 2017 e l'imminente edizione del 2017) del Commentario breve al
codice di procedura civile diretto dai proff. Federico Carpi e
Michele Taruffo poi, alla partecipazione dei Commentari
giurisprudenziali, sempre diretti dagli stessi autori (a partire
dal 2008 e tutti gli anni a seguire). La visione d'insieme e
l'annuale raccolta sistematica della giurisprudenza in materia ha
determinato una competenza che si va sviluppando, anche attraverso
i moduli di insegnamento che coinvolgono ogni anno l'esecuzione
forzata.
L'indagine è ancora in corso ed a breve sarà pubblicata un'opera monografica sul tema.
5) Sempre in materia insenso lato di esecuzione forzata sono stati
effettuati altri studi, in particolare:
a- sull'esecutorietà della sentenza di primo grado;
b- sul procedimento di convalida di sfratto;
c- sull'attuazione delle misure cautelari in materia
industriale.