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Mariafranca Spallanzani

Professoressa Alma Mater

Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

Professoressa a contratto a titolo gratuito

Dipartimento di Filosofia

Temi di ricerca

Parole chiave: Descartes: metafisica e fisica. Filosofia dell'Encyclopédie. Filosofia e metodo nel XVII e XVIII secolo Teorie della coscienza nella filosofia dei "Philosophes"

La ricerca verte su alcuni temi fondamentali della filosofia francese tra Sei-Settecento:
  I. il rapporto tra metafisica e scienza nel pensiero di Descartes attraverso un'indagine storica delle opere del filosofo e un'analisi concettuale delle sue teorie;
  II-III. le teorie dell'ordine e della coscienza che i “Philosophes” elaborano nell'età dell'Illuminismo, in particolare nell'”Encyclopédie”;





I. Scienza e filosofia nel Seicento. La ricerca sulla filosofia del Seicento intende esaminare il rapporto tra metafisica e scienza nel pensiero di Descartes. Attraverso un'indagine storica delle opere del filosofo, si cercherà di rilevare la diversa configurazione di tale rapporto a partire dalle lettere del 1630, in cui Descartes enuncia la tesi dei fondamenti metafisici della “sua fisica”, fino ai “Principia”, in cui la “prima philosophia” di Dio e del “cogito” offre le condizioni di possibilità di una fisica vera e necessaria. Un'analisi concettuale delle teorie cartesiane nella loro diversa cronologia cercherà di chiarire il peso e il senso delle varie posizioni assunte da Descartes nel tempo, dall'opzione per una “favola del mondo”, ancora presente nel “Discours”, fino alla “necessitas logica” della fisica dell'estensione nell'epistolario con Henry More. Esito di tale ricerca è stata la pubblicazione del volume “Descartes. L'irdre de la raison" (Paris, Vrin, 2015).
II. Modelli e figure dell'ordine nella filosofia dell'Illuminismo. La ricerca intende esaminare le teorie dell'ordine e i modelli concettuali di sistema che i “Philosophes” elaborano, in particolare nell'”Encyclopédie”. A partire da una teoria dell'esperienza che deve molto a Locke e Newton, i “Philosophes” rifiutano infatti l'”esprit de système” dell'età classica, ma non rinunciano alle risorte intelligenti di un “esprit systématique” che sappia tenere insieme in modo coerente i vari elementi delle scienze, i dati della storia e i prodotti delle arti. Le figure sinottiche dell'albero delle conoscenze, della catena delle idee, del quadro degli elementi, della macchina composta do vari pezzi e della carta geografica offrono la traduzione retorica di vari modelli concettuali di unificazione e coerenza che Diderot e d'Alembert saggiano e propongono nell'Encyclopédie e in varie altre opere, con attitudini talora anche molto diverse tra di loro.
Esito di tale ricerca è stata la pubblicazione del volume "L'arbre et le labyrinthe. Descartes selon l'ordre des Lumières" (Paris, Editions Champions, 2009). Tale volume è stato presentato e discusso in varie sedi universitarie,quali l'Universitè degli studi di Parma (13 ottobre 2010: prof. T. Gregory; prof. J.-R. Armogathe; prof. Stefano Caroti); Università Statale di Milano (26 ottobre 2010: prof. R. Pettoello; prof. G. Gori; prof. E. Franzini; prof. F. Markovits); Univerrsité Paris I-Sorbonne nell'ambito del  Séminaire Descartes. Nouvelles Recherches sur le cartésianisme et la philosophie moderne (11 dicembre 2010; dott. M. Chottin; prof. F. Markovits; A. Charrak; M. Pécharman);

III. Teorie della coscienza nella filosofia dei "Philosophes"

La complessità del lessico settecentesco della coscienza - conscience, sens interne, sentiment de soi, sentiment fondamental, sentiment intérieur, sentiment intime, perception intime - ­rivela la complessità della ricerca teorica che impegna i Philosophes nell’esplorazione, nella descrizione e nella concettualizzazione di questa esperienza cognitiva e psicologica immediata della mente che accede direttamente ai contenuti rappresentativi ed emotivi della coscienza e si impone come costitutiva della conoscenza e della realtà del sé non meno che della conoscenza dei processi di comprensione della realtà extra-mentale stessa, pur consentendo una chiara distinzione tra l’interiorità del soggetto e l’alterità del mondo esterno. Termini classici – conscience - e sintagmi antichi – sens interne - che, nella filosofia dell’Illuminismo, hanno complicato il loro significato classico originale tra la biologia degli esseri viventi, la psicologia della conoscenza sensibile e la filosofia morale, con neo-formazioni lessicali e unità linguistiche moderne – sentiment intime, sentiment intérieur, sentiment fondamental -, rinviando al nuovo dizionario della coscienza e della conoscenza di sé e collocandosi quindi in quella bonne métaphysique che Condillac definisce come potente teoria dei principi della conoscenza e che gli enciclopedisti, d’Alembert in particolare, scrivono con Locke come “histoire philosophique de l’esprit” e definiscono “physique expérimentale de l’âme”. Sono variazioni lessicali instabili alla frontiera tra l’antico e il moderno che traducono un concetto in corso di definizione - il concetto psicologico di coscienza e di coscienza di sé - e che, nelle loro diverse composizioni, nelle loro fluttuazioni e nella loro polisemia semantica, rivelano l’emergenza di una riflessione teorica sull’oggetto problematico di una ricerca nuova: il soggetto nella sua identità, nella sua autonomia e nelle sue responsabilità. Come se la ricerca semantica e l’innovazione linguistica annunciassero una vera e propria rivoluzione del pensiero.