Biodiversità e conservazione degli ecosistemi costieri. Genetica di
popolazione e filogeografia di specie strutturate in
metapopolazioni, erosione della variabilità genetica in relazione
allo stress. Effetti del disturbo sull'organizzazione dei
popolamenti di ambiente costiero e lagunare. Sviluppo di
metodologie per la valutazione della qualità ambientale.
Monitoraggio costiero e utilizzo della biodiversità nella analisi
di impatto ambientale su ampia scala ed a livello ecosistemico.
Le mie ricerche sono state condotte nell'ambito di progetti di
ricerca finanziati da diversi enti nazionali (ministeri, enti
locali, industrie) ed internazionali (Unione Europea, Fondazioni
Internazionali). Gli studi di ecologia evolutiva hanno riguardato
la dispersione degli invertebrati bentonici e la struttura e la
dinamica di specie strutturate in metapopolazioni. Questi studi
condotti su specie a limitata dispersione larvale (Patella sp.,
Corallium ribrum, Hediste diversicolor) hanno permesso di
individuare le unità evolutive delle specie e di definire il
livello di dispersione, anche al fine di proporre misure adeguate
per la conservazione di specie a rischio di estinzione o oggetto di
sfruttamento. Sono stati, inoltre condotti studi a carattere
filogeografico per individuare i pattern di strutturazione genetica
su grande scala e per individuare l'eventuale presenza di sibling
species. L'analisi della struttura genetica di popolazioni
distribuite lungo un gradiente di inquinamento ambientale e studi
sperimentali di laboratorio hanno permesso di individuare dei
marcatori molecolari che rispondono al livello di esposizione ai
contaminanti. Gli studi sugli effetti del disturbo
sull'organizzazione dei popolamenti macrozoobentonici e per lo
sviluppo di indicatori di qualità ambientale che possano essere
utilizzati nel monitoraggio delle acque nell'ambito della Water
Framework Directive sono stati condotti in ambiente costiero e
lagunare. L'analisi comparativa dei popolamenti di bacini lagunari
delle coste europee ha permesso di saggiare l'applicabilità ed i
limiti degli indici attualmente disponibili, nonché la messa a
punto di nuovi indici che prendano in considerazione non solamente
la composizione specifica dei popolamenti, ma anche la loro
variabilità spazio/temporale. Gli studi di impatto ambientale e
monitoraggio sono stati condotti principalmnete in Alto Adriatico e
sono stati caratterizzati dall'applicazione di disegni di
campionamento strutturati e su ampia scala, che prevedono
appropriati livelli di replicazione ed includono scale spaziali
multiple. Queste caratteristiche fanno si che i risultati siano
scientificamente robusti. Inoltre, l'analisi su ampia scala fa si
che i possibili impatti siano analizzati nel contesto della
variabilità ambientale a livello regionale, permettendo un'analisi
delle alterazioni a livello ecosistemico. Le indagini condotte
nell'ambito di tali studi hanno evidenziato l'importanza della
taratura delle alterazioni analizzate sui livelli di variabilità
naturale o dovuta ad attività antropiche non specificamente
indagate, come il disturbo della pesca, la sedimentazione, o gli
input inquinanti di origine terrestre. Grazie all'elevato numero di
campioni analizzati, gli studi condotti hanno portato ad un
notevole miglioramento delle attuali conoscenze sulla biodiversità
dei popolamenti bentonici del Nord Adriatico. Sono state prodotte
liste di specie che rappresentano un importante aggiornamento delle
conoscenze sulla fauna ad invertebrati nell'area, e forniscono
un'importante base di riferimento tassonomico per gli studi futuri.