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Maria Luisa Forchielli

Ricercatrice confermata

Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche

Settore scientifico disciplinare: MED/49 SCIENZE TECNICHE DIETETICHE APPLICATE

Temi di ricerca

-epatosteatosi in ambito pediatrico e relative implicazioni fisiopatologiche, diagnostiche, e terapeutiche

- Modifica del metabolismo basale durante la realimentazione in soggetto malnutrito attraverso misurazioni caloriche

- Considerazioni relative a colestasi da nutrizione parenterale: ruolo dei fattori causali

- nutrizione enterale e parenterale

- alimentazione e salute

- ipotesi di Barker e sue implicazioni

- malattia celiaca  



The theory of the fetal origins of adult diseases fu pubblicata piu`di 15 anni fa. Da quel momento in avanti ci sono stati approfonditi studi epidemiologici che confermavano il collegamento tra l'ambiente uterino e la salute dell'adulto.

Mentre i primi studi si focalizzarono su circostanze estreme come forti carestie, l'evidenza piu` recente suggerisce che, anche meno gravi cambiamenti rispetto all'ideale stato nutrizionale del feto, potrebbero avere un significativo impatto nella vita postnatale.

Secondo l'ipotesi di Barker, fondata essenzialmente su dati di ordine epidemiologico, lo sviluppo delle patologie piu` frequenti di ordine metabolico, cardiovascolare ed endocrino acquisite in eta` adulta, sarebbe collegato all'incapacita` dell'unita' materno-placentare di soddisfare le esigenze metaboliche del feto, che risponderebbe con adattamenti della struttura e della fisiologia corporea, della crescita di specifici organi, dell'omeostasi endocrina e del metabolismo neonatale. Successivamente Barker approfondi` i suoi studi considerando lo sviluppo postnatale del neonato e le influenze dell'ambiente sulla sua crescita nei primi anni di vita. Egli scopri` che l'associazione tra ridotto sviluppo del feto e una sua successiva alimentazione “normale” nei primi anni di vita, causava una crescita accelerata,  portando allo sviluppo di patologie dismetaboliche per via dello stress metabolico a cui veniva sottoposto.

 

Verranno presi in esame diversi aspetti dell'ipotesi di Barker attraverso l'analisi di dati raccolti su bambini del tempo odierno per evidenziarne la loro evoluzione anche in merito all'alimentazione attuata.

La steatosi epatica e la successiva evoluzione in fibrosi in epoca pediatrica trova ancora molti punti oscuri nella diagnosi e terapia cosi' come nella fisiopatologia. Infatti la diversa alterazione istologica riscontrata nel fegato steatosico e fibrotico del bambino rispetto a quella dell'adulto fanno ipotizzare meccanismi non esattamente sovrapponibili.

In questo studio si intende affrontare alcuni dei punti oscuri valutando  in maniera piu' approfondita 1. lo stato nutrizionale basale dei bambini con steatosi epatica, 2.  l'utilizzo di mezzi diagnostici non invasivi per la diagnosi rispetto alla biopsia epatica, e 3. la possibilita' di modificare la steatosi e/o la fibrosi epatica attraverso modulazioni nutrizionali ad alto apporto di antiossidanti associato ad un regime alimentare corretto.

Lo studio verra' condotto longitudinalmente e verranno arruolati in maniera consecutiva tutti quei bambini con valori antropometrici = o sopra 90% (diagnosi ecografia di steatosi epatica). Si provvedera' ad accertamenti emato-chimici  standard con verifica di test metabolici, nutrizionali (zinco, vit A, E, C) e di esclusione di patologie epatiche associate. Successivamente si provvedera' a sottoporre i bambini a test non invasivi (es. ecografia, fibrotest, CT scan, fibroscan) e se necessario a biopsia epatica. Come fase finale, sulla base del grado di epatosteatosi e delle carenze nutrizionali identificate, si proporranno accorgimenti terapeutici e di supporto nutrizionale.

I dati verranno valutati sulla base delle loro caratteristiche statistiche. Da una valutazione recente che ha identificato una buona correlazione tra diversi test non invasivi (pari a r: 0.7-0.8) e ponendo un beta a 0.05 ed alfa two-tailed a 0.01 si ipotizza  di dover arruolare almeno 30 pazienti in questo studio.