-epatosteatosi in ambito pediatrico e relative implicazioni
fisiopatologiche, diagnostiche, e terapeutiche
- Modifica del metabolismo basale durante la realimentazione in
soggetto malnutrito attraverso misurazioni caloriche
- Considerazioni relative a colestasi da nutrizione parenterale:
ruolo dei fattori causali
- nutrizione enterale e parenterale
- alimentazione e salute
- ipotesi di Barker e sue implicazioni
- malattia celiaca
The
theory of the fetal origins of adult diseases fu pubblicata piu`di
15 anni fa. Da quel momento in avanti ci sono stati approfonditi
studi epidemiologici che confermavano il collegamento tra
l'ambiente uterino e la salute
dell'adulto.
Mentre i primi studi si focalizzarono su
circostanze estreme come forti carestie, l'evidenza piu` recente
suggerisce che, anche meno gravi cambiamenti rispetto all'ideale
stato nutrizionale del feto, potrebbero avere un significativo
impatto nella vita postnatale.
Secondo l'ipotesi di Barker, fondata
essenzialmente su dati di ordine epidemiologico, lo sviluppo delle
patologie piu` frequenti di ordine metabolico, cardiovascolare ed
endocrino acquisite in eta` adulta, sarebbe collegato
all'incapacita` dell'unita' materno-placentare di soddisfare le
esigenze metaboliche del feto, che risponderebbe con adattamenti
della struttura e della fisiologia corporea, della crescita di
specifici organi, dell'omeostasi endocrina e del metabolismo
neonatale. Successivamente Barker approfondi` i suoi studi
considerando lo sviluppo postnatale del neonato e le influenze
dell'ambiente sulla sua crescita nei primi anni di vita. Egli
scopri` che l'associazione tra ridotto sviluppo del feto e una sua
successiva alimentazione “normale” nei primi anni di vita, causava
una crescita accelerata, portando allo sviluppo di
patologie dismetaboliche per via dello stress metabolico a cui
veniva sottoposto.
Verranno presi in esame diversi aspetti
dell'ipotesi di Barker attraverso l'analisi di dati raccolti
su bambini del tempo odierno per evidenziarne la loro
evoluzione anche in merito all'alimentazione
attuata.
La steatosi
epatica e la successiva evoluzione in fibrosi in epoca pediatrica
trova ancora molti punti oscuri nella diagnosi e terapia cosi' come
nella fisiopatologia. Infatti la diversa alterazione istologica
riscontrata nel fegato steatosico e fibrotico del bambino rispetto
a quella dell'adulto fanno ipotizzare meccanismi non esattamente
sovrapponibili.
In questo studio
si intende affrontare alcuni dei punti oscuri valutando in maniera piu'
approfondita 1. lo stato nutrizionale basale dei bambini con
steatosi epatica, 2.
l'utilizzo di mezzi diagnostici non invasivi per la diagnosi
rispetto alla biopsia epatica, e 3. la possibilita' di modificare
la steatosi e/o la fibrosi epatica attraverso modulazioni
nutrizionali ad alto apporto di antiossidanti associato ad un
regime alimentare corretto.
Lo studio verra'
condotto longitudinalmente e verranno arruolati in maniera
consecutiva tutti quei bambini con valori antropometrici = o sopra
90% (diagnosi ecografia di steatosi epatica). Si provvedera' ad
accertamenti emato-chimici standard con verifica di
test metabolici, nutrizionali (zinco, vit A, E, C) e di esclusione
di patologie epatiche associate. Successivamente si provvedera' a
sottoporre i bambini a test non invasivi (es. ecografia, fibrotest,
CT scan, fibroscan) e se necessario a biopsia epatica. Come fase
finale, sulla base del grado di epatosteatosi e delle carenze
nutrizionali identificate, si proporranno accorgimenti terapeutici
e di supporto nutrizionale.
I dati verranno
valutati sulla base delle loro caratteristiche statistiche. Da una
valutazione recente che ha identificato una buona correlazione tra
diversi test non invasivi (pari a r: 0.7-0.8) e ponendo un beta a
0.05 ed alfa two-tailed a 0.01 si ipotizza di dover arruolare almeno
30 pazienti in questo studio.