Un primo tema di ricerca è quello della storia della grande guerra,
come momento di radicale trasformazione della società italiana
contemporanea, dal punto di vista della storia dello sviluppo
economico, delle relazioni industriali, con particolare attenzione
all'intervento dello stato. Una ulteriore linea di ricerca è
relativa alla storia dell'associazionismo popolare e alle origini
dei moderni sistemi di welfare, alle assicurazioni sociali e alle
misure di tutela del lavoro; ha coordinato gruppi di ricerca a
livello nazionale e internazionale sul tema della
protezione della salute dei lavoratori e della evoluzione del
ruolo delle istituzioni di tutela in Italia e in Europa. Un terzo
filone di ricerca è relativo al rapporto fra fotografia e storia, e
al tema della fotografia come bene culturale, con studi sui
rapporti fra cultura e fotografia in Italia e Europa che
rappresentano un approccio innovativo e largamente aperto ad
apporti multidisciplinari
La
società italiana e la prima guerra mondiale
Il principale tema di ricerca sviluppato è quello della storia
della grande guerra, come momento di radicale trasformazione
dell'assetto della società italiana contemporanea: questa linea di
ricerca è stata orientata in un primo momento verso la storia dello
sviluppo economico e delle relazioni industriali, e dei rapporti
fra militari, imprenditori e operai durante la grande guerra.
Pubblica fra il 1975 e il 1982 alcuni saggi
relativi all'impatto della guerra sulle relazioni industriali e sul
conflitto sociale in Italia, e conduce una approfondita ricerca sui
fondi archivistici (in particolare presso l'Archivio Centrale dello
Stato e presso l'Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore
Esercito) delle amministrazioni militari che durante la guerra si
occuparono della gestione di vari aspetti della società civile
durante il conflitto, dalla cosiddetta "mobilitazione industriale",
alla gestione delle forniture militari, alla amministrazione delle
aree dichiarate zona di guerra, alla ricerca scientifica e
tecnologica.
Partecipa in questo campo, fra il 1980 e la fine
degli anni '90, a numerosi convegni internazionali, fa parte di
qualificati gruppi di ricerca internazionali, e svolge ricerche, a
più riprese, in archivi e biblioteche straniere (Public Record Office
e British Library di Londra, Bibliothèque Nationale,
Archives du Ministère des Affaires Étrangères, Archives Historiques
de l'État Major de
l'Armée de Terre e Archives Nationales di Parigi; Bibliothèque de
Documentation Internationale Contemporaine di
Paris-Nanterre), per approfondire il tema della comparazione
e delle connessioni
fra Italia e paesi alleati, su vari aspetti che vanno da quelli di
carattere propriamente militare, a quelli sociali e culturali, a
quelli politico-economici.
Questo lavoro di ricerca sulla guerra mondiale
produce in Italia la cura della pubblicazione di due numeri
speciali della rivista “Ricerche Storiche”, il primo sul tema Studi recenti sulla prima
guerra mondiale, con interventi di alcuni dei maggiori
specialisti a livello internazionale (Jay Winter, John Horne, J.L.
Robert), il secondo sul tema Grande guerra e mutamento,
che presenta i risultati del convegno internazionale dell'Historial
de la Grande Guerre, tenuto nel 1996 in Italia, a Trieste. Da
segnalare inoltre la partecipazione a diversi convegni all'estero
(Parigi, Montpellier, Londra, Dublino), che trovano sbocco in
volumi di atti o collettanei, nonché la collaborazione a riviste
qualificate come "Social History" o “Revue des guerres mondiales et
conflits contemporains”, o “Sociología del Trabajo”.
Sul versante italiano, nel 1997 pubblica una
ampia monografia sul tema Lavoro e guerra, che
riflette alcuni dei risultati di questo lavoro.
In questi anni e in quelli immediatamente
successivi è responsabile locale di due progetti di ricerca PRIN
dedicati a questo tema, allargando lo studio anche
ad altri aspetti, come ad esempio il ruolo degli scienziati e degli
intellettuali in Italia, Francia e Inghilterra durante e dopo il
conflitto, e la vicenda della creazione del CNR (questa parte trova
sbocco nella pubblicazione del saggio di apertura della recente
storia del CNR dell'editore Laterza), nonché al tema dei
prigionieri di guerra nella seconda guerra mondiale.
Su questa linea si è sviluppato anche un
interesse sulla rappresentazione e sulla immagine della guerra (in
collegamento con gli interessi per la storia della fotografia come
mezzo di comunicazione visiva) che portano alla pubblicazione di
alcuni saggi su fotografia e guerra in Italia e Francia ( 2004), di
un volume sull'immagine fotografica della guerra in Italia e
Ungheria (2004), la cura di un numero monografico della rivista
“Memoria e Ricerca” su fotografia e violenza nell'Europa del XX
secolo. Recentemente si è interessato del problema dell'impatto
delle due guerre mondiali sul patrimonio artistico e culturale,
curando un volume su "Forze armate e beni culturali" (2007) e
pubblicando un saggio di sintesi e di aggiornamento storiografico
sulla mobilitazione industriale italiana durante la prima guerra
mondiale (2010).
Associazionismo popolare e
politiche sociali nell'Italia unita
Una
ulteriore linea di ricerca è relativa alla storia
dell'associazionismo popolare e del mutualismo in Italia fra
Ottocento e Novecento.
Tale linea parte da un interesse
per l'associazionismo popolare in rapporto con il movimento operaio
e socialista in Toscana; fra il 1976 e il 1984 pubblica su questo
argomento vari saggi e due monografie sui casi di Pistoia e
Firenze.
Sviluppa in seguito gli studi su
questo settore estendendo l'analisi e la ricerca prima a livello
nazionale, e poi, in chiave comparativa, a livello
europeo.
Nel 1994 diviene responsabile della
parte storica di un progetto di ricerca storico-sociologica,
promosso dalla Regione Toscana e dall'Università di Firenze, in
collaborazione con la Biblioteca Nazionale Centrale e la
Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, con il titolo:
«Associazionismo popolare in Toscana fra Ottocento e Novecento». La
ricerca produce una
banca dati bibliografico - documentaria, realizzata in
collaborazione con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ed
una monografia col medesimo titolo, a cura dello
scrivente.
Partecipa a ricerche e convegni di
carattere nazionale e internazionale sul tema. Collabora con
l'International Instituut voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam,
con la International Association of Labour History Institutions,
con il CNRS in Francia, con la Fondazione Turati e con l'ANAI in
Italia. Frutto di queste collaborazioni sono vari saggi, diversi
dei quali pubblicati in francese e inglese, su vari aspetti del
mutualismo e dell'associazionismo popolare in Italia fra XIX e XX
secolo.
Questa linea di ricerca si è
sviluppata in questi ultimi anni in direzione del ruolo
dell'associazionismo in riferimento alle origini dei moderni
sistemi di welfare, alle assicurazioni sociali e alle misure di
tutela del lavoro, in particolare nel periodo dell'Italia liberale,
della prima guerra mondiale e del fascismo. Dal 2002 è Presidente del
Comitato Scientifico dell'Associazione G. Biondi – G. Bartolini per
la storia del
movimento operaio, Firenze, e come tale cura l'organizzazione di
alcuni convegni di carattere nazionale fra cui "Culture operaie e
culture sindacali nel secolo del lavoro" (Firenze, 18-19 gennaio
2007).
Lo scrivente è responsabile su
questi argomenti, in successione di tempo, di due gruppi locali PRIN; conduce
inoltre parte della ricerca anche nell'ambito di un gruppo di
studio internazionale sulle assicurazioni sociali in Europa
coordinato a Parigi dal prof. Michel Dreyfus a Parigi, che sta
preparando una grande opera collettiva sulle assicurazioni sociali
in Europa. Una ulteriore diramazione della ricerca ha prodotto
alcuni studi sulle origini e sulla storia dell'ICOH; attualmente il
proponente è coordinatore di un gruppo di ricerca costituito presso
l'ISPESL su “Protezione della salute dei lavoratori: evoluzione del
ruolo delle istituzioni in Italia con particolare attenzione
all'ispettorato del lavoro”, i cui risultati sono in corso di
stampa. In relazione a queste attività di ricerca è stato inoltre
relatore per l'Italia al VI Congreso de Historia Social
(Madrid-Vitoria, 3-5 luglio 2008).
Storia e
fotografia
Una terza linea di ricerca è relativa al rapporto fra storia e
fonti fotografiche, con riferimento anche al tema dalla tutela,
conservazione e catalogazione del patrimonio fotografico come bene
culturale.
Si tratta di una linea di ricerca che inizia precocemente: lo
scrivente è fra i curatori della prima grande mostra Alinari del
1977, continua successivamente ad occuparsi del tema,
specializzandosi nella direzione (per l'epoca abbastanza nuova in
Italia) dell'utilizzazione del patrimonio fotografico "storico": è
fra i fondatori, nel 1980, dell'Archivio Fotografico Toscano, che
si occupa di tali temi, e condirettore di «AFT - Rivista di
Fotografia e Storia», che si pubblica a partire dal 1985, e per la
quale cura la parte più propriamente storica. In questa sede
pubblica una serie di ampi saggi, dedicati non alla storia della
fotografia nel modo classico in cui è intesa allora in Italia (cioè
soprattutto come storia delle tecniche, o delle tendenze artistiche
in fotografia) ma come storia dell'impatto che il nuovo mezzo
fotografico esercita sulla cultura del tempo, e del modo in cui la
produzione fotografica risente degli assetti e degli orientamenti
politici e sociali dell'ambiente in cui si sviluppa.
Tale attività di ricerca dal 1999 si è
affiancata anche
dall'attività didattica svolta presso la Facoltà di Conservazione
dei Beni Culturali, come titolare dell'insegnamento di Storia e
tecnica della fotografia e degli audiovisivi.
È Presidente del Comitato Scientifico
dell'Archivio Fotografico Toscano, membro del Comitato Scientifico
del Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari, condirettore
di «AFT - Rivista di Storia e Fotografia», coordinatore nazionale
della lista di discussione “S-fotografie” istituita in
collaborazione con la Società Italiana per lo Studio della Storia
Contemporanea (SISSCO).
Partecipa come relatore a numerosi convegni, in
Italia e all'estero, sul tema del rapporto fra fotografia e storia
e dell'impatto delle nuove tecnologie sulla fotografia come bene
culturale; nel 2000-2001 progetta e costituisce presso il
Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni
Culturali di Ravenna un Laboratorio Fotografico dipartimentale, del
quale è nominato Direttore.
In questo ambito si occupa anche dell'impatto
delle nuove tecnologie sulla ricerca storica e sui problemi di
ordine archivistico e metodologico che si pongono in conseguenza
per l'uso delle nuove fonti: cura un volume su "Storia &
Computer" per l'editore Bruno Mondadori, e pubblica vari saggi in
volumi di editori qualificati come Utet e Lacaita; è relatore sul
tema a vari convegni, fra i quali recentemente il Convegno
professionale della SISSCO (Milano 2007) e il Convengo
internazionale sulle fonti digitali organizzato nello stesso anno a
Firenze presso l'Istituto Universitario Europeo.
In precedenza (maggio 2004) era stato promotore
e responsabile
scientifico dell'organizzazione del convegno “Problemi e pratiche
della digitalizzazione del patrimonio fotografico storico” presso
l'Università di Bologna, sede di Ravenna, secondo convegno
nazionale degli archivi fotografici italiani, in collaborazione con
ENEA. Sulla base di tali attività di iniziativa e collegamento
scientifico viene costituita la Società Italiana per lo Studio
della Fotografia, che raggruppa studiosi, conservatori, archivisti
a livello nazionale, della quale è nominato presidente.
Nel 2006 per il Museo Nazionale Alinari della
Fotografia di Firenze cura la sezione relativa agli album
fotografici.
È redattore della rivista “Memoria e Ricerca”
per la quale è responsabile della rubrica “Documento/Immagine”;
cura fra l'altro un numero speciale relativo al tema
rappresentazione fotografica della guerra e della violenza in
Europa.
Su questo stesso tema pubblica con l'editore
Lacaita un volume relativo al tema della rappresentazione
fotografica della guerra in Ungheria durante la prima guerra
mondiale.
Contemporaneamente risulta vincitore di un grant
della Fondazione Hasselblad (Svezia) di per una ricerca su
“Photography and morals in Europe from the 1870's to 1914”, per la
quale ha svolto ricerche in Francia, Inghilterra, Spagna e Germania
e per il quale sta preparando un volume destinato alla
pubblicazione in lingua inglese a cura della stessa Fondazione.
Nel maggio 2007 organizza come presidente della
Società Italiana per lo Studio della Fotografia, un convegno
internazionale a cui partecipano le analoghe società di Francia,
Germania, Ungheria. Nel 2008-2009 partecipa all'organizzazione
scientifica del convegno “Les magazines illustrés
(XIXe-XXIe siècles). Une approche
transnationale, Maison des
Sciences de l'Homme et Université Paris 13, Paris, 9 et 10 décembre
2010, nel quale tiene la prolusione di apertura.
Organizza e cura mostre di fotografia storica,
come ad esempio la mostra dedicata a Il lavoro, la salute e la
sicurezza dei lavoratori in Italia nelle fotografie delle
collezioni Alinari, inaugurata al Quirinale nel 2007, alla
presenza del Presidente della Repubblica.
Nel 2008 stato riconfermato (per il secondo
mandato triennale) Presidente della Società Italiana per lo
Studio della Fotografia.
Nel corso del 2009 è stato eletto Presidente del
Corso di Laurea triennale in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di
Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di
Bologna.