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Luca Falasconi

Professore associato

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari

Settore scientifico disciplinare: AGR/01 ECONOMIA ED ESTIMO RURALE

Temi di ricerca

Parole chiave: logistica sviluppo eccedenze aiuto spreco

La nozione di sicurezza alimentare assume carattere diverso sia in termini di quantità che di qualità a seconda della realtà economica considerata. il primo aspetto è tradizionalmente legato alle economie sviluppate, il secondo a quelle in via di sviluppo. In realtà anche nei paesi sviluppati ristagnano sacche di popolazione povere con problemi di approvvigionamento alimentare, carente sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Il progetto di ricerca si pone come obiettivo principale quello di affrontare il problema proponendo una soluzione operativa e sostenibile mediante il recupero e la valorizzazione di ciò che viene sprecato nelle filiere agroalimentari, considerando cioè tutti quei fenomeni (per lo più indesiderati o non prevedibili) che portano le imprese agroalimentari a dover gestire e smaltire dei surplus alimentari con conseguenti costi economici e ambientali. Lo studio proposto sarà rivolto non solo all'ambito nazionale ma anche all'Europa allargata a 27 Stati.

La nozione di sicurezza alimentare assume carattere diverso sia in termini di quantità che di qualità a seconda della realtà economica considerata. il primo aspetto è tradizionalmente legato alle economie sviluppate, il secondo a quelle in via di sviluppo. In realtà anche nei paesi sviluppati ristagnano sacche di popolazione povere con problemi di approvvigionamento alimentare, carente sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Il progetto di ricerca si pone come obiettivo principale quello di affrontare il problema proponendo una soluzione operativa e sostenibile mediante il recupero e la valorizzazione di ciò che viene sprecato nelle filiere agroalimentari, considerando cioè tutti quei fenomeni (per lo più indesiderati o non prevedibili) che portano le imprese agroalimentari a dover gestire e smaltire dei surplus alimentari con conseguenti costi economici e ambientali. Da una parte l'economia produce dei surplus, mentre dall'altra la società, o più precisamente una parte di essa, risulta in deficit. Cioè a fronte di un'offerta di prodotti alimentari che, per le ragioni più varie, rimangono invenduti ‘materializzandosi' lungo tutti gli anelli che costituiscono la catena agroalimentare, esiste una domanda che potrebbe essere alimentata proprio con quegli stessi prodotti. Surplus e deficit alimentare raramente si equilibrano. Si tratta allora di mettere assieme - anche fisicamente - queste due entità, per riequilibrare - soprattutto a livello locale, cioè proprio laddove si formano i surplus e si manifestano i deficit - ogni piccolo sistema all'interno degli stessi mercati alimentari tradizionali (dalla produzione agricola al dettaglio). In pratica il progetto di ricerca dovrà permettere di coniugare a livello territoriale le esigenze delle imprese for profit e degli enti no profit promuovendo nel contempo un'azione di sviluppo sostenibile locale, con ricadute positive a livello ambientale, economico e sociale. Il sistema proposto si può leggere anche in questi termini: il mondo for profit rappresenta l'offerta di beni invenduti, quello no profit esercita invece la domanda degli stessi beni a favore degli indigenti. Rispetto allo schema ‘classico' dell'economia di mercato, c'è però una differenza: non ci sono i prezzi perché l'incrocio fra offerta e domanda dovrà essere gratuito, e cioè avvenire attraverso il dono ovvero uno scambio senza contropartita monetaria. Tale sistema fa si che si attivi una rete dinamica e stabile di stakeholders (operatori economici agroalimentari, pubblica amministrazione, associazioni ed enti caritativi) che attraverso una serie di impegni propri possono trarre dei benefici. È necessario sottolineare che lo studio proposto sarà rivolto non solo all'ambito nazionale (da dove l'idea di progetto è partita con l'attivazione del Last Minute Market) ma anche all'Europa allargata a 27 Stati membri (i dati FAO sullo stato dell'insicurezza alimentare nel mondo sono eloquenti: nelle economie sviluppate circa 34 milioni di persone sono sottonutrite e tre quarti delle quali sono concentrate nei Paesi dell'Europa Centro Orientale e dell'ex Urss). La metodologia adottata comporta un'analisi degli aspetti territoriali, economici, sociali e normativi collegati alla valorizzazione sostenibile degli invenduti alimentari al fine di attivare dei prototipi standardizzati da poter esportare a realtà diverse mediante l'adattamento alle esigenze locali. Sarà necessario elaborare dei protocolli igienico-sanitari seguendo le indicazioni dettate dalla Codex Alimentarius Commission attraverso i piani di autocontrollo redatti secondo la metodologia HACCP al fine di garantire e mantenere specifici standard igienici e di salubrità dei prodotti, nei vari passaggi del processo di recupero. Attraverso un'analisi economico-aziendale si dovranno poi realizzare dei protocolli logistico organizzativi al fine di creare un canale distributivo efficiente ed efficace, che, attraverso un'accurata analisi dell'ambiente interno ed esterno delle realtà economiche agroalimentari, sia capace di ridare valore e utilità economica ma anche socio-assistenziale ai beni recuperati. Tale sistema logistico organizzativo ottimizzando le risorse utilizzate, non solo dovrà avere un basso impatto economico, ma dovrà permettere la creazione di vantaggi agli interlocutori dello scambio, facendo si che i processi risultino rapidi e snelli. Da ultimo si dovranno realizzare dei protocolli fiscali-amministrativi capaci di descrivere l'iter normativo da seguire al fine di attuare lo scambio dei beni fra l'impresa for profit e l'ente no profit a vantaggio di entrambe le categorie. Attraverso lo studio comparato delle normative in materia igienico-sanitaria, fiscale e societaria, la ricerca intende creare i presupposti per un modello esportabile alle varie realtà dell'Ue-27. Per l'attivazione dei prototipi verranno scelti alcuni Paesi dei 15 e dei 12 nuovi Stati membri.

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