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Luca Dore

Professore associato confermato

Dipartimento di Chimica "Giacomo Ciamician"

Settore scientifico disciplinare: CHEM-02/A Chimica fisica

Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Chimica

Temi di ricerca

1. L'obiettivo di questa linea di ricerca è la rivelazione per via spettroscopica di specie instabili prodotte in scarica elettrica, principalmente ioni molecolari, specie reattive che governano una ricca parte della chimica interstellare. Le misure di laboratorio si affiancano alle osservazioni coi radiotelescopi.

2. L'obiettivo di questa linea di ricerca è l'acquisizione di metodi accurati di misura e analisi dei parametri di riga rotazionale da applicarsi a specie di interesse atmosferico. I dati di laboratorio costituiscono la fonte privilegiata per l'analisi degli spettri atmosferici.

3. L'obiettivo di questa linea di ricerca è dotare uno spetttrometro millimetrico di una nuova camera da vuoto provvista di un effusore che opera a impulsi e di un interferometro, così da osservare in cavità, cioè con maggior sensibilità, specie in espansione supersonica, anche generate da scarica elettrica.



1. Le molecole ormai osservate nel gas interstellare e negli inviluppi circumstellari sono più di 130 e vanno da quelle biatomiche alla lunga catena del cianopoliino HC11N includendo oltre una decina di ioni positivi (fra i quali HCO+, N2H+, H2COH+) ed alcuni negativi (C4H-, C6H-, C8H-, C3N-), indice questo di una ricca chimica dello spazio che sembra avere la sua forza guida negli ioni molecolari, molecole elettricamente cariche che reagiscono senza barriera di energia con quelle neutre. Il principale merito dell'osservazione delle molecole, e fra queste anche degli ioni molecolari, è della radioastronomia, necessariamente supportata dal lavoro di laboratorio degli spettroscopisti che forniscono le frequenze delle transizioni rotazionali. Ma mentre la copertura in laboratorio della difficile regione sub-millimetrica e del lontano infrarosso diviene più accessibile, così anche l'impiego di satelliti per l'osservazione dallo spazio in questa regione di frequenze, senza problemi di trasmissione dovuti all'atmosfera terrestre, si realizza, come nel caso del satellite Herschel dell'agenzia spaziale europea che avrà a bordo lo strumento a eterodina per il lontano infrarosso (HIFI – Heterodine Instrument for the Far Infrared). L'interesse per gli ioni molecolari è legato anche alle informazioni che l'osservazione delle loro righe rotazionali può dare circa le regioni di formazione stellare: ad esempio, consente di determinare il grado di ionizzazione, valutare se nubi dense sono prossime al collasso gravitazionale e permette di studiare i moti di contrazione. Lo scopo del progetto è quello di determinare accuratamente, in laboratorio e anche in regioni dello spazio estremamente quiescenti, le frequenze millimetriche e submillimetriche delle righe rotazionali di ioni molecolari. A questo fine valgono sia l'osservazione diretta, sia la determinazione di accurate costanti spettroscopiche che consentano una precisa previsione delle frequenze di transizione anche nella regione FIR per una loro possibile rivelazione con HIFI.

2. La chimica fisica dell'atmosfera terrestre è stata largamente studiata negli ultimi anni; in particolare, la composizione dell'atmosfera è molto importante per comprendere i processi chimici alla base dell'impoverimento dello strato di ozono stratosferico e dell'effetto serra. I profili di concentrazione verticale dei gas atmosferici possono essere forniti da misure di “remote sensing”, ma esse richiedono un conoscenza accurata dei parametri implicati, cioè frequenza e intensità della transizione, e poi semilarghezza collisionale e shift di frequenza per pressione con la loro dipendenza dalla temperatura. In particolare, i parametri di allargamento collisionale hanno una influenza cruciale sull'accuratezza del calcolo degli spettri e sulla riduzione dei dati da “remote sensing”. Questo vale, poi, non solo per i parametri delle specie più abbondanti, quali l'ozono, ma anche per specie in tracce, quali l'acido nitrico. Da qui viene l'importanza di misure di laboratorio dell'allargamento e shift per pressione di transizioni spettrali, nel nostro specifico caso righe rotazionali. Oltre alla misura sperimentale, è importante avere accurati modelli e metodi di analisi del profilo di riga, al fine di ottenere parametri di “pressure broadening” e “pressure shift” non viziati da errori sistematici di modello.

3. L'osservazione spettroscopica di molecole e cluster molecolari in espansione supersonica è ormai una tecnica collaudata soprattutto nella regione delle microonde. L'ambiente "freddo" del jet facilita la produzione di complessi di Van deer Waals; anche radicali e ioni molecolari vengono oggi prodotti combinando il jet con una scarica elettrica; l'uso dell'espansione supersonica porta al raffreddamento dei gradi di libertà rotazionali delle molecole studiate con riduzione significativa della congestione dello spettro. Inoltre, la riduzione della funzione di partizione rotazionale aumenta il segnale di assorbimento delle transizioni che rimangono, compensando così la riduzione del cammino ottico rispetto alla spettroscopia convenzionale. Quest'ultimo problema può anche essere affrontato inserendo il jet in un interferometro di Fabry Pérot, costituito da due specchi (mesh) paralleli riflettenti che inducono riflessioni multiple della radiazione incidente aumentando così il cammino ottico. Accoppiando una camera da vuoto, provvista di un effusore che opera a impulsi e con scarica elettrica e di un interferometro, con uno spettrometro submillimetrico, si possono tentare di osservare specie a guscio aperto quali SH+ e SiH+, che hanno uno spettro rotazionale che cade nella regione submillimetrica e FIR, che, data la loro reattività, sono di difficile osservazione in laboratorio.

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