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Leonardo Marchetti

Professore emerito

Facoltà di Ingegneria

Temi di ricerca

Per quanto riguarda le Biotecnologie Ambientali, oggetto della ricerca sono stati sia l'aspetto chimico e biologico degli inquinanti, sia l'aspetto più strettamente applicativo ed ingegneristico, relativo alla progettazione e alla realizzazione di processi e di reattori di differenti tipologie per la biodegradazione degli inquinanti stessi.

Le tematiche di ricerca hanno riguardato diversi filoni, quali il risanamento biologico di suoli, sedimenti ed acque contaminate da composti xenobiotici organici, e lo studio, la valutazione e la misurazione dell'impatto degli inquinanti sull'ambiente.

Per quanto invece riguarda le Biotecnologie Industriali,  i temi di  ricerca sono stati essenzialmente rivolti alla produzione di metano da varie scarti industriali, alla produzione di biovanillina da acido ferulico ottenuto dalla crusca di grano o da capsaicina, allo sviluppo di vernici marine antivegetative ecocompatibili, alla produzione di aromi per alimenti, all'utilizzazione di scarti effluenti e surplus agro-industriali per produrre molecole ad alto valore aggiunto, quali aromi, polimeri microbici (poliidrossialcanoati) e biocombustibili (biometano).



BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI

Per quanto riguarda le Biotecnologie Ambientali, oggetto della ricerca sono stati sia l'aspetto chimico e biologico degli inquinanti, sia l'aspetto più strettamente applicativo ed ingegneristico, relativo alla progettazione e alla realizzazione di processi e di reattori di differenti tipologie per la biodegradazione degli inquinanti stessi.

Le tematiche di ricerca hanno riguardato diversi filoni, quali il risanamento biologico di suoli, sedimenti ed acque contaminate da composti xenobiotici organici, e lo studio, la valutazione e la misurazione dell'impatto degli inquinanti sull'ambiente.

Più in dettaglio, i principali aspetti delle ricerche per quanto riguarda l'aspetto chimico e biologico degli inquinanti sono stati:

- Isolamento e caratterizzazione di batteri aerobici chemo-organotrofi in grado di degradare inquinanti organici quali policlorobifenili (PCB), acidi clorobenzoici, clorofenoli, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e acidi benzoici, fenil-acetici e fenil-propenoici idrossilati e metossilati.

I batteri isolati (da acque reflue e suoli industriali contaminati) sono caratterizzati in termini di:

            - tassonomia (determinazione dei principali fenotipi metabolici e analisi della sequenza de 16S rDNA);

            - attività biodegradativa (velocità e rese di biodegradazione dell'inquinante) in coltura sia batch che continua;

            - meccanismo biochimico attraverso cui i batteri degradano l'inquinante, ricercando e caratterizzando specifiche attività enzimatiche nell'estratto cellulare, ibridando il DNA del ceppo con sonde geniche specifiche e caratterizzando per via chimica gli intermedi metabolici accumulati nel mezzo colturale;

            - parametri cinetici principali (quali mmax, Ks, Ki, etc.) che descrivono la crescita dei batteri sull'inquinante (in coltura batch e continua) o l'attività di enzimi biodegradativi contro l'inquinante (in batch) con l'utilizzazione di modelli cinetici quali quelli di Monod, Michaelis-Menten, Andrews e Haldane.

- Lo studio dei processi di biodegradazione  di composti xenobiotici inquinanti di origine industriale largamente diffusi nell'ecosistema, quali i policlorobifenili (PCB), gli acidi clorobenzoici, gli idrocarburi policiclici aromatici e la componente aromatica a basso peso molecolare delle acque di vegetazione derivanti dall'industria olearia ad opera di microrganismi, prevalentemente batteri chemo-organotrofi eterotrofi, aerobici e anaerobici. La ricerca condotta ha in particolare riguardato:

            - la selezione da suoli e acque contaminati di microrganismi specializzati e la loro caratterizzazione fisiologica, tassonomica e genetico-molecolare;  

            - lo studio delle cinetiche di biodegradazione degli xenobiotici;

            - la caratterizzazione delle vie metaboliche di demolizione degli xenobiotici (bioconversione e/o mineralizzazione) attraverso il riconoscimento degli intermedi della biodegradazione in colture microbiche "growing- e/o resting-cells” per via chimico-analitica e/o attraverso l'individuazione e la caratterizzazione di elementi genici e attività enzimatiche specifiche nelle cellule microbiche specializzate.

- Lo studio e la caratterizzazione di processi di biodegradazione anaerobica naturale di composti xenobiotici organici clorurati presenti in sedimenti di fiume, laghi e zone marine contaminati attraverso l'allestimento di microcosmi a fase slurry e monitoraggi di tipo chimico, microbiologico e biologico-molecolare.

E' stata anche effettuata una approfondita sperimentazione di agenti chimici in grado di favorire la biodisponibilità degli xenobiotici ( b-ciclodestrine, tensioattivi naturali e sintetici) nell'ambito di una strategia globale volta a favorire il processo di recupero biologico dei suoli inquinati.

- L'intensificazione e l'ottimizzazione dei processi di biodegradazione di PCB, acidi clorobenzoici e clorofenoli in acque reflue contaminate attraverso l'impiego di co-fattori di crescita  (quali, ad esempio, vitamine, elementi in tracce, estratto di lievito) e di agenti in grado di aumentare la biodisponibilità degli inquinanti (ad esempio., tensioattivi, ciclodestrine);

- La determinazione della trattabilità biologica aerobica ed anaerobica di suoli e sedimenti contaminate con tecniche di analisi chimico-biologico ed ecotossicologico integrate.

- L'analisi e la caratterizzazione di processi di natural attenuation biologica in situ, in falde e sedimenti anaerobici contaminati. 

- La caratterizzazione di popolazioni microbiche nei fanghi di supero coinvolte nella depurazione di acque miste civili ed industriali contaminate da PCB.

- Il rilevamento e la caratterizzazione chimica e microbiologica di processi di biodegradazione di solventi clorurati (eteni clorurati) e PCB in corso in situ in sedimenti e suoli anaerobici contaminati

- Sviluppo e applicazione di metodologie di prevenzione e gestione ambientale quali il Life Cycle Assessment (LCA), i Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) e la valutazione di impatto ambientale;

- Studi e ricerche sui metodi di caratterizzazione di siti contaminati: determinazione dei microinquinanti organici e messa a punto di saggi ecotossicologici.

        

Per quanto riguarda l'aspetto più strettamente applicativo ed ingegneristico, le ricerche hanno avuto per oggetto i processi e le tecnologie per la bioremediation degli ambienti naturali, ed in particolare:

- La progettazione e realizzazione di reattori  a letto fisso e biomassa microbica immobilizzata per la depurazione batch e in continuo di acque contaminate da PCB (in condizioni aerobiche), acque di vegetazione (in condizioni anaerobiche ed aerobiche) ed effluenti di digestori anaerobici alimentati con acque di vegetazione (in condizioni aerobiche).

- Lo studio, sviluppo ed ottimizzazione di processi di decontaminazione biologica di suoli inquinati da PCB e IPA attraverso l'impiego di microcosmi a fase slurry e solida e di reattori  a fase slurry, solida e semisolida. Di norma viene studiato il ruolo dell'inoculo e di agenti “solubilizzanti” esogeni (quali tensioattivi sintetici e di origine biologica, ciclodestrine, acidi umici) sul decorso del processo di depurazione del suolo, di norma monitorato attraverso l'impiego di un metodo analitico chimico-microbiologico-ecotossicologico integrato.

- La progettazione e realizzazione di bioreattori aerobici slurry e a fase fissa per la bioremediation ex-situ di suoli contaminati da policlorobifenili, idrocarburi clorurati o idrocarburi policiclici aromatici. E' stata anche effettuata una approfondita sperimentazione di agenti chimici in grado di favorire la biodisponibilità degli xenobiotici ( b-ciclodestrine, tensioattivi naturali e sintetici) nell'ambito di una strategia globale volta a favorire il processo di recupero biologico dei suoli inquinati.

- La progettazione e realizzazione di bioreattori aerobici e anaerobici a letto fisso e biomassa microbica immobilizzata per la depurazione in batch ed in continuo di acque contaminate da PCB, acidi clorobenzoici e tensioattivi e per la digestione anaerobica (depurazione + valorizzazione con produzione di metano) delle acque di vegetazione dell'industria olearia e di altri reflui dell'agro-industria.

- Lo sviluppo e l'ottimizzazione di processi innovativi per la decontaminazione biologica di suoli inquinati da PCB, fenoli, benzeni, aniline, composti policlorurati, e IPA attraverso l'impiego di microcosmi e di bioreattori (di scala di laboratorio) a fase slurry e solida. Intensificazione dei processi attraverso l'impiego di inoculi microbici selezionati e soprattutto di agenti “solubilizzanti” esogeni (tensioattivi sintetici e biogeni, ciclodestrine, acidi umici); sviluppo di  metodiche di monitoraggio dei processi di bonifica con approcci chimico-microbiologico-ecotossicologico integrati.

- La progettazione e lo sviluppo di tecnologie biologiche non convenzionali (reattori a biomassa adesa) per la depurazione di acque reflue di origine industriale con inquinanti organici prioritari;

- La progettazione e lo sviluppo di nuove tecnologie biologiche per la bonifica di suoli contaminati da composti organici clorurati tossici;

- Lo studio di mediante processi di digestione anaerobica della degradazione di contaminanti organici clorurati in sedimenti, con la caratterizzazione delle popolazioni coinvolte mediante approcci di biologia molecolare.

 

 

BIOTECNOLOGIE INDUSTRIALI

- Per quanto invece riguarda le Biotecnologie Industriali,  i temi di  ricerca sono stati essenzialmente i seguenti:

- Lo sviluppo di tecniche non convenzionali per la valorizzazione (produzione di metano) biologica di acque reflue dell'agro-industria.

- La valorizzazione di acque reflue di frantoio (acque di vegetazione) mediante processi di digestione anaerobica non convenzionali (con reattori impaccati a biomassa immobilizzata) in condizioni: a) acidogeniche, per la produzione di acidi grassi volatili da impiegare come substrato in un successivo processo aerobico per la produzione di biopolimeri; e b) metanogeniche , per la produzione di biogas ricco in metano.

- La digestione anaerobica di reflui zootecnici in condizioni metanogeniche per la produzione di biogas ricco in metano.

- La degradazione di tensioattivi non-ionici ad opera di consorzi batterici specializzati in bioreattori aerobici a cellule immobilizzate e studi sulle popolazioni microbiche coinvolte.

- Studi sulla produzione di biovanillina da acido ferulico (ottenuto dalla crusca di grano o da capsaicina) ad opera di batteri dedicati e di microrganismi ingegnerizzati mediante l'impiego di reattori di diversa configurazione, a cellule libere o immobilizzate.

- L'utilizzazione di crusca di cereali pre-trattata come substrato di crescita microbica e fonte di acido ferulico da cui generare, per bioconversione, vanillina;

- Lo sviluppo di vernici marine antivegetative ecocompatibili.

- La produzione di aromi per alimenti mediante l'impiego di microrganismi.

- L'utilizzazione di scarti effluenti e surplus agro-industriali per produrre molecole ad alto valore aggiunto, quali aromi, polimeri microbici (poliidrossialcanoati) e biocombustibili (biometano).

- L'uso di acque di vegetazione come matrice per produrre biocombustibile (biometano) e biopolimeri (poliidrossialcanoati) attraverso processi biotecnologici dedicati.

- Lo sviluppo innovativo ed ottimizzazione di enzimi migliorati derivati da coprodotti, sottoprodotti e residui alimentari destinati a rendere più efficienti i processi fermentativi.

- La produzione di aromi per alimenti mediante l'impiego di microrganismi; Utilizzo di scarti effluenti e surplus agro-industriali per produrre molecole ad alto valore aggiunto, quali aromi, polimeri microbici (poliidrossialcanoati) e biocombustibili (biometano).