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Laura Tonni

Professoressa associata

Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali

Settore scientifico disciplinare: ICAR/07 GEOTECNICA

Temi di ricerca

Parole chiave: Modellazione costitutiva Terreni limo-sabbiosi Liquefazione ciclica delle sabbie Prova penetrometrica statica Stabilità arginale Sottofiltrazione e piping

  • Modellazione numerica agli elementi finiti di problemi geotecnici di natura elastoplastica, con particolare attenzione rivolta allo sviluppo di schemi di tipo implicito per l'integrazione di modelli elastoplastici non-standard. La ricerca riguarda in particolare la formulazione di algoritmi di tipo implicito per  l'integrazione di quella classe di modelli basati sui presupposti teorici della “Plasticità Generalizzata alla Zienkiewicz”. Le procedure numeriche proposte vengono applicate principalmente nello studio dei meccanismi di innesco dei fenomeni di instabilità dei versanti, soprattutto quelli di tipo catastrofico conseguenti a liquefazione o a processi di degradazione dei legami di cementazione delle terre. 

 

  • Caratterizzazione geotecnica del sottosuolo mediante prove con piezocono, con particolare riferimento ai terreni "intermedi" (limosi e limo-sabbiosi). Questa linea di ricerca, originariamente avviata nell'ambito di un ampio ed articolato progetto realizzato presso il sito campione di Treporti, nella laguna di Venezia, e successivamente proseguita con ulteriori campagne sperimentali in diversi siti della pianura padana, si propone di sviluppare approcci innovativi ed affidabili per l'interpretazione delle prove penetrometriche statiche con piezocono nei terreni dalle caratteristiche intermedie fra sabbie argille, che permettano di tenere in considerazione i fenomeni di parziale drenaggio tipici dei depositi limosi quando testati a velocità standard. Più recentemente, la ricerca si è focalizzata soprattutto sull'uso delle prove in sito per la stima della suscettibilità alla liquefazione delle sabbie limose (con particolare riferimento a quelle della Pianura Padana colpita dal sisma del 2012), nell'ambito dei progetti "Studio teorico e sperimentale per la valutazione della suscettibilità alla liquefazione dei depositi sabbiosi: effetto delle condizioni stratigrafiche, dell’ambiente deposizionale e delle caratteristiche dell'azione sismica sull'innesco del fenomeno" (Bando ALMAIDEA 2017) e "Tecnologie Innovative per la riduzione del rischio sismico delle costruzioni” (Bando POR-FESR 2014-2020, Project no. PG/2015/ 737636).
  • Modellazione costitutiva dei terreni sabbiosi e limo-sabbiosi secondo un approccio di tipo “Plasticità Generalizzata”. La ricerca si propone di sviluppare un modello matematico che accolga i presupposti dell'ormai consolidata teoria dello Stato Critico insieme ai più recenti modelli interpretativi del comportamento dei terreni sabbiosi, combinandoli nell'ambito di un framework teorico versatile e flessibile quale la Plasticità Generalizzata. Lo scopo è quello di mettere a punto una formulazione globale che sappia descrivere in maniera unificata il diverso comportamento tenso-deformativo dei terreni granulari al variare delle condizioni di confinamento e di densità, con particolare riferimento alla modellazione dei fenomeni di liquefazione e mobilità ciclica.

 

  • Analisi della risposta geotecnica degli argini fluviali esistenti e valutazione della loro vulnerabilità. La ricerca che riguarda l’analisi della risposta geotecnica degli argini fluviali ha preso spunto da una convenzione di ricerca dal titolo “Verifiche sismiche degli argini in sponda destra del fiume Po, nel tratto compreso tra Ro (FE) e Boretto (RE)”, stipulata con l’Autorità di Bacino del fiume Po e inserita all’interno degli interventi di competenza statale in materia di riduzione del rischio sismico (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, n. 3376/04). Nell’ambito dell’articolato programma di attività previste dalla convenzione, che ha coinvolto docenti e ricercatori di diverse università italiane, il gruppo di geotecnica del DICAM si è occupato innanzitutto della messa a punto di una procedura metodologica efficace ai fini della valutazione della stabilità degli argini su una lunghezza piuttosto estesa (circa 90 km), specificando i criteri di identificazione delle sezioni significative per le analisi, provvedendo alla successiva interpretazione del corposo database di prove in sito e di laboratorio e alla definizione del modello geotecnico di ogni sezione, realizzando infine le verifiche di stabilità in campo statico, con metodi all’equilibrio limite, in relazione a diverse condizioni idrauliche ritenute significative. L’approccio di analisi proposto, applicabile in condizioni sia statiche sia sismiche, si contraddistingue per l’utilizzo di un metodo probabilistico semplificato, cosiddetto di ‘livello 2’, nel quale si assume che i parametri geotecnici richiesti per le verifiche siano variabili aleatorie definite attraverso il loro valore medio (atteso e più probabile) e la deviazione standard, questi ultimi tipicamente dedotti per via statistica dai dati sperimentali disponibili (spesso misure penetrometriche). L'analisi probabilistica condotta restituisce una distribuzione di probabilità del fattore di sicurezza stesso e una probabilità di rottura. Gli ultimi sviluppi della ricerca sulla stabilità arginale hanno riguardato principalmente lo studio dei fenomeni di erosione retrogressiva che avvengono nei substrati di fondazione sabbiosi per effetto dei processi di sottofiltrazione, con l'elaborazione di modelli fisici (a piccola scala e in vera grandezza) e simulazioni numeriche  per l'individuazione delle condizioni di innesco e la messa a punto di interventi di mitigazione a basso impatto. Quest'ultimo aspetto è oggetto del progetto LIFE19 ENV/IT/000071 "Natural-based solution to mitigate flood risk due to SAND BOILS reactivations along the Po River", finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del bando LIFE Environment and Resource Efficiency. Il progetto, coordinato dall'Università di Bologna, è svolto in collaborazione con l'Agenzia Interregionale per il fiume Po, Officine Maccaferri Italia e il North-Transdanubian Water Directorate (EDUVIZIG). Durata del progetto: ottobre 2020-settembre 2025.

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