La ricerca si articola alla scala urbana, territoriale e paesaggistica, ed è fortemente connotata in senso transdisciplinare. Il metodo, improntato alla ricerca-azione sul campo, cioè alla «ricerca per l’azione e a partire dall’azione», prevede altresì il ricorso alle forme più tradizionali dell'indagine scientifica: ricerca d’archivio, bibliografica, iconografica e cartografica.
La pianificazione dei paesaggi storici. Studi dei paesaggi manufatti o, secondo la lezione petrarchesca, del risultato materiale del lavoro degli artefici (labor artificum) sul volto dei luoghi (facies locorum). Il filone di ricerca è articolato su vari livelli: studio dell’architettura rurale come elemento fondante dei paesaggi regionali, e formulazione di proposte di recupero (aree oggetto di atttuale indagine: Chianti fiorentino e senese, Garfagnana); individuazione di criteri per la definizione degli «ambiti di paesaggio» (CBCP art. 135) nella pianificazione paesaggistica;indagine sul contributo della cinematografia alla conoscenza dei “caratteri originali” dei paesaggi regionali; studio della formazione della cultura contemporanea della pianificazione del paesaggio; il contributo della letteratura odeporica alla formazione di una cultura patrimoniale del paesaggio agrario.
La città neoliberista. Sapere critico, azione popolare e urbanistica. Tema di ricerca di maggiore implicazione personale, poiché indagato secondo i metodi dell'activist research: approccio di ricerca-azione sulle mutazioni profonde dovute al processo di «ristrutturazione tardocapitalista» che ha interessato la città nella sua consistenza fisica, le regole della convivenza civile e la gestione urbana. Miei saggi, mappature, articoli e libri hanno focalizzato l’attenzione su vertenze cittadine e forme autorganizzate del dissenso, deregolazione urbanistica, strumenti di pianificazione, scelte di governo del territorio e loro ripercussione sull’ambiente urbano e sulla qualità della vita che vi si dispiega.
Urbanistica «culturalista» e cultura urbanistica. L’indagine si incentra sul riconoscimento dei caratteri di lunga durata, fisiografici o antropici, del territorio – regionale, subregionale o bioregionale – e della città europea. L’analisi è finalizzata alla trasposizione di tali caratteri in regola e progetto. In questo filone di ricerca ho recentemente approfondito: i tratti specifici dei territori perifluviali; la rivitalizzazione «non mercantile» dei centri storici; il riflesso del sistema dell’accoglienza – istituzioni e architetture ospitaliere – nella città medievale europea; estrattivismo, monocoltura turistica ed espulsione della comunità locale dalle città storiche.
Fondamenti ecologisti nella pianificazione del territorio. La ricerca approfondisce il contributo teorico di Ivan Illich, Gandhi, Lanza del Vasto, William Morris, Lewis Mumford, André Gorz, Murray Bookchin e, in generale, il contributo dell’ecologismo – e del più recente «neoambientalismo» (Asor Rosa, 2007) – al progetto e alla pianificazione territoriale. Al centro dell’attenzione: pratiche “neorurali”, autonomia e autogestione comunitaria, bioregione, alleanza città-campagna, sapienza popolare, tutela delle capacità rigenerative territoriali, conversione ecologica.