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Guido Bartolucci

Professore associato

Dipartimento di Storia Culture Civiltà

Settore scientifico disciplinare: M-STO/02 STORIA MODERNA

Temi di ricerca

Parole chiave: Storia dell'ebraismo in età moderna; Ebraistica cristiana; Storia dell'Orientalismo; Storia delle idee

La mia ricerca si concentra sul ruolo che l’ebraismo ha avuto nel dibattito filosofico, politico e religioso della prima età moderna tra XV e XVII secolo.

Nei miei studi ho cercato di mostrare che l’interesse cristiano per la lingua e la tradizione ebraica (biblica e post-biblica) non fu spinto esclusivamente da motivazioni erudite o legato alla revisione della traduzione della Bibbia ebraica, ma l’ebraico divenne, da subito, uno strumento per mettere in discussione e ripensare dalle fondamenta alcuni aspetti del pensiero politico, religioso e filosofico del tempo. Ciò emerge nelle opere religiose del filosofo Marsilio Ficino che fu tra i primi in Italia a interessarsi alla mistica ebraica, nel lavoro storico sulle istituzioni politiche ebraiche di Carlo Sigonio e nel dibattito luterano sulle origini della filosofia nel XVII secolo.

L’analisi dell’uso cristiano della tradizione politica ebraica mi ha condotto a indagare anche la controparte ebraica, studiando alcune figure chiave del pensiero politico ebraico dell’età moderna come l’esegeta e filosofo Isaac Abravanel, il medico David de’ Pomis, il rabbino Simone Luzzatto e il filosofo Baruch Spinoza. Il centro di questo studio è stato e continua a essere la ricerca di una relazione tra l’organizzazione politica delle comunità ebraiche (nella penisola italiana e non solo) e la riflessione di questi autori, che si caratterizza per una forte impronta repubblicana.

Questo tema è alla base della collaborazione con l’École Française de Rome, La Sapienza di Roma, l’Università di Amburgo e quella di Pisa con un progetto quinquennale dal titolo Des Juifs en politique dans l’Italie de la longue Renaissance (XIIe-XVIIe siècles): pratiques, discours, modèles.

La relazione tra pratica e teoria politica mi ha portato ad approfondire lo studio di una comunità in particolare, quella di Rimini, che è stata importante nella storia dell’ebraismo dello Stato della Chiesa e del centro nord della penisola nel XVI secolo. Il ritrovamento di più di 1000 documenti, sia in latino che in ebraico, mi permetterà di pubblicare i primi risultati nei prossimi mesi.

La riflessione sulle istituzioni politiche bibliche e post-bibliche sia nel mondo cristiano che in quello ebraico nel XVI secolo si è fondata anche su un fitto scambio di fonti e di traduzioni. Ho iniziato insieme a Cedric Cohen Skalli, professore di Pensiero Ebraico all’Università di Haifa, una ricerca sulla fortuna del pensiero di Isaac Abravanel (autore molto tradotto in latino) nel mondo luterano tra XVII e XVIII secolo.

Proprio l’interesse luterano per l’ebraico è alla base di un’altra collaborazione di ricerca con Giuseppe Veltri, professore di filosofia e religione ebraica all’Università di Amburgo, all’interno della quale intendo indagare l’uso che il mondo tedesco di confessione luterana fece dell’ebraico focalizzandomi sulle cattedre universitarie di ebraico e i lavori prodotti da professori e studenti.

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