Guglielmo Pescatore è professore ordinario presso l'Università di
Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia nel raggruppamento
disciplinare L-Art/06 (Cinema, fotografia, televisione). Dopo la
Laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo,
si è addottorato nel 1994 in Discipline dello spettacolo, con una
dissertazione dal titolo “Narrazione/Visione. Una proposta di
rilettura degli scritti cinematografici di Jean Epstein alla luce
delle attuali tendenze della teoria cinematografica”. Nell'ambito
degli studi di dottorato ha lavorato su una rilettura di alcuni
contributi della teoria del cinema in chiave semiotica e
mediologica, analizzando in particolare le forme cinematografiche
d'avanguardia e dello sperimentalismo e le elaborazioni teoriche ad
essi relative. Su questi temi ha pubblicato numerosi contributi in
rivista e volume. Questa linea di ricerca ha trovato una sua
sistemazione ultima nel volume “Il narrativo e il sensibile.
Semiotica e teoria del cinema”, pubblicato nel 2001.
Il suo lavoro è dunque da sempre contraddistinto da una forte
attenzione nei confronti dei fenomeni di mutazione, sia per ciò che
riguarda le forme testuali, sia per ciò che riguarda le valenze
sociali dei media audiovisivi. In questa prospettiva ha indagato
alcune categorie fondanti della comunicazione audiovisiva, quali
quelle di genere e autore. Negli ultimi anni, infatti, si è
indirizzato verso una rilettura di tali concetti, tesa a mostrare
la variabilità culturale di tali categorie e l'impatto che su di
esse hanno avuto l'evoluzione tecnologica da un lato e i meccanismi
di circolazione transnazionale degli oggetti mediali dall'altro.
Questo interesse ha dato luogo a numerose pubblicazioni, conferenze
e seminari, e ha trovato sistematizzazione nella pubblicazione del
volume “L'ombra dell'autore. Teoria e storia dell'autore
cinematografico” (2006), nel quale una rilevante sezione è dedicata
all'impatto dei media digitali nell'ambito della comunicazione
audiovisiva e al ripensamento del concetto di autore in senso
collaborativo e inclusivo.
In relazione alle dinamiche di scambio e di circolazione che
caratterizzano i prodotti audiovisivi si è interessato alla
questione dei Festival Cinematografici, ambito sul quale ha
pubblicato alcuni contributi dedicati al Festival Internazionale
del Nuovo Cinema di Pesaro, evento che dalla sua nascita si è
sempre caratterizzato per l'obiettivo di realizzare una rassegna di
‘opere prime' (nel senso di nuove scelte e nuove strade), capaci di
avviare processi di rinnovamento, volti a difendere e promuovere un
cinema “altro”, favorendo le realtà cinematografiche del Terzo
Mondo, dove la battaglia per un nuovo cinema ha contribuito alla
formazione di una coscienza nazionale ed è stata dunque un
essenziale strumento della liberazione dai vecchi e dai nuovi
colonialismi.
L'interesse per la circolazione dei prodotti mediali e l'attenzione
nei confronti dell'industria creativa contemporanea, con
particolare riferimento alle forme seriali, lo hanno spinto a
interessarsi al sistema televisivo italiano contemporaneo, alla
luce di quelle che sono le influenze derivanti da una sempre
maggiore presenza nei palinsesti di prodotti provenienti
dall'estero (si veda, in proposito, la terza parte del volume,
scritto assieme a Veronica Innocenti, “Le nuove forme della
serialità televisiva” (2008). Nello stesso ambito di ricerca ha
indagato la relazione degli spettatori con gli oggetti mediali, i
programmi di culto e le narrazioni audiovisive, considerati come
agenti di mutazioni sociali. Si è soffermato in particolare sulla
questione del fandom e sulla formazione di comunità e gruppi che
promuovono forme di fruizione e di partecipazione attiva
all'interno della produzione mediale contemporanea. Questo tema di
indagine si ricollega agli studi sul cinema popolare e i processi
di definizione dello spettatore (pubblicati ad esempio nel volume
curato da M. Fanchi ed E. Mosconi “Spettatori. Forme di consumo e
pubblici del cinema in Italia 1930-1960”, del 2002) e a quelli sul
cinema low budget nell'Italia degli anni Sessanta, il cui esito è
il volume, curato assieme a Giacomo Manzoli, “L'arte del risparmio:
stile e tecnologia. Il cinema a basso costo in Italia negli anni
Sessanta” (Carocci, 2005). Tale lavoro si configura come il
risultato di una importante progetto di ricerca nazionale svolto
nell'ambito del Programma di Ricerca Cofinanziato che ha comportato
lo studio delle tecnologie del cinema in Italia con particolare
riferimento al periodo muto e agli anni Sessanta. All'interno di
questa ricerca, Guglielmo Pescatore è stato responsabile di un Work
Package rivolto in particolare alle tecnologie a basso costo
utilizzate principalmente nel quadro della produzione popolare e di
genere, che ha generato un filone di studio dedicato al concetto di
plagio e di riuso tra estetica, tecnologia e mercato, temi a cui è
stato dedicato il seminario del Dottorato in Studi Teatrali e
Cinematografici negli a.a. 2007-2008 e 2008-2009 e il monografico
“Falso-illusione” della rivista “La Valle dell'Eden”, curato
assieme a Paolo Bertetto.
L'interesse per le forme seriali ha inoltre generato un progetto di
ricerca europeo, di cui Guglielmo Pescatore è stato l'ideatore e il
coordinatore, che è stato presentato nel contesto del VII programma
quadro della Comunità Europea, nell'ambito del topic: SSH-2009 –
5.2.3 Culture in the creation of a European space of communication.
Il progetto, intitolato TRACES – Transnational media, transnational
communities. The circulation of serialized audiovisual formats in
Europe, era finalizzato ad indagare il ruolo dei contenuti
audiovisivi seriali nella creazione di nuove reti transnazionali di
cittadini e di nuovi fenomeni originati dal basso, superando i
confini nazionali e linguistici e stimolando la circolazione di
esperienze mediali attraverso l'Europa. Il progetto TRACES, che
prevedeva la partecipazione di 12 partners provenienti da diversi
paesi Europei (UK, Spagna, Francia, Svezia, Olanda, Germania,
Austria, Danimarca e Repubblica Ceca), è risultato selezionato ma
non finanziato.
Dalle ricerche nell'ambito della serialità televisiva, è scaturita
una linea di studio dedicata agli ecosistemi narrativi e ai sistemi
narrativi "vasti", cioè estesi nel tempo e nello spazio, a cui di
recente Guglielmo Pescatore ha dedicato numerosi saggi, articoli e
interventi. Lo studio degli ecosistemi narrativi ha permesso a
Guglielmo Pescatore di confrontarsi con un ambito fortemente
interdisciplinare, che spazia dagli studi di economia e marketing
dei media a quelli legati alle tecnologie informatiche, fino ad
arrivare ad una disciplina emergente come l'architettura
dell'informazione. Questo carattere interdisciplinare gli ha
permesso di riconsiderare gli studi sul cinema e i media
audiovisivi in una nuova chiave, che tende a favorire il dialogo
tra discipline diverse, nell'intento di rendere conto della
complessità e del grado di articolazione raggiunto dall'industria
dei media contemporanei. L'approfondimento dedicato agli ecosistemi
narrativi ha trovato inoltre una sua espressione nelle due edizioni
dedicate a questo argomento del convegno internazionale Media
Mutations, di cui Guglielmo Pescatore è promotore e ideatore,
nonché membro del comitato scientifico.
Gli interessi interdisciplinari sono riflessi anche nei corsi
tenuti presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di
Bologna: due corsi dal taglio analitico-semiotico (Semiotica dei
media e Semiotica del testo cinematografico e audiovisivo) e due
corsi dal taglio più interdisciplinare, orientati in particolare ai
media audiovisivi diversi dal cinema tradizionale (Teoria e tecnica
dei nuovi media ed Economia e marketing dei media audiovisivi).
Guglielmo Pescatore è anche docente del Collegio Superiore,
istituzione di eccellenza dell'Università di Bologna, per il
curriculum “Proprietà intellettuale”. Ha inoltre tenuto lezioni e
seminari presso numerose università e altri enti, in ambito
dottorale, di master, ecc.
L'attenzione dimostrata nel corso degli anni nei confronti delle
nuove tecnologie lo ha portato a lavorare anche sulle forme di
disseminazione dei contenuti audiovisivi in contesti comunicativi
innovativi, sia nelle modalità di fruizione che per le piattaforme
utilizzate. In questo ambito, ha varato e coordinato il progetto di
ricerca applicata “Regard”, dedicato alla virtualizzazione degli
archivi audiovisivi e alle forme di rimediazione e riuso del
patrimonio filmico da parte degli utenti. Il progetto utilizzava, a
scopo educativo e di ricerca, le nuove modalità di accesso e di
utilizzo di contenuti audiovisivi, premettendo agli utenti di
intervenire direttamente con annotazioni e metadati sul testo
audiovisivo. Nello stesso ambito si situa la pubblicazione di
contributi dedicati alle forme cross-mediali nel panorama
contemporaneo, il cui primo esito è stato il volume collettivo
“Matrix. Uno studio di caso” (2006, a cura di G. Pescatore) e che
prosegue con la lavorazione di un libro dedicato al rapporto tra
cinema e digitale, e in particolare a cinema e Web (in uscita per
Carocci editore).
Nella sua produzione saggistica è costante l'attenzione alla
questione delle industrie culturali in rapporto alle pratiche
creative dal basso. Dopo aver curato la presentazione dell'edizione
italiana dell'importante volume di David Hesmondhalgh “Le industrie
culturali” (edito in Italia da EGEA), Guglielmo Pescatore si è
interessato al tema delle produzioni grassroots, e ha pubblicato su
Bianco & Nero un saggio sui machinima, forme di audiovisivo
prodotte dagli utenti utilizzando i motori grafici dei videogame.
L'ambito delle produzioni dal basso era stato già in parte
esplorato anche nel volume dedicato alla serialità televisiva (“Le
nuove forme della serialità televisiva. Storia, linguaggio, temi”)
nel quale un approfondimento è dedicato proprio alle forme di
rielaborazione dei prodotti culturali (dall'audiovisivo alla
scrittura, dal disegno alla musica) all'interno di comunità di
utenti.
Guglielmo Pescatore ha inoltre curato la realizzazione di rassegne
e convegni nazionali e internazionali ed è stato invitato come
keynote speaker a numerosi italiani e stranieri.
È stato membro del comitato di redazione delle riviste
“Cinegrafie”, “Cinema & Cinema” e “Fotogenia”. Attualmente
dirige la collana “I prismi cinema” presso Archetipolibri. E'
membro del comitato scientifici della rivista internazionale
"Cinéma & Cie" e del master per “Analisti di produzione e
comunicazione cross-mediale” dell'università di Torino. E' inoltre
membro dei comitati scientifici della collana "Stili di vita"
presso Archetipolibri, Bologna, della collana "Media cultura"
presso Franco Angeli, Milano, della rivista "GAME - The Italian
Journal of Game Studies", della collana "innesti / crossroads"
presso Edizioni Ca' Foscari, Venezia, della collana “Cinergie”
presso l'editore Mimesis, Milano-Udine, del convegno internazionale
"Media Mutations", Bologna, del convegno "FarGame", Bologna. E'
vicepresidente della CUC - Consulta Universitaria Cinema.
Dal 2003 al 2009 è stato Presidente del Corso di Laurea in “Cinema,
televisione e produzione multimediale”, membro del Consiglio di
Presidenza della Facoltà di Lettere e Filosofia e, fino all'ottobre
2010, è stato vicedirettore del Dipartimento di Musica e
Spettacolo. Attualmente è il coordinatore del Dottorato in Cinema,
Musica, Teatro.