Giovanni Giorgini si occupa principalmente di pensiero politico
classico, segnatamente greco. Tra gli autori da lui studiati vi
sono i Sofisti, Tucidide, Platone e Aristotele. Tra i suoi
interessi vi è anche la ripresa del pensiero politico classico
nella teoria liberale contemporanea in autori come Stuart
Hampshire, Martha Nussbaum, Leo Strauss, Michael Oakeshott e Alasdair MacIntyre. Le
ricerche attuali vertono sulle origini del relativismo nel pensiero
del sofista Protagora, sul rapporto tra democrazia e relativismo e
sul pensiero di Niccolò Machiavelli riguardo all'eternità del
mondo .
Giovanni Giorgini ha attualmente in corso due ricerche principali.
Il suo primo filone di interesse è il relativismo, esaminato
nei suoi aspetti filosofici e politici, teorici e storici. Più
specificatamente, Giorgini è interessato alle origini del
relativismo nella nozione avanzata dal sofista Protagora secondo
cui l' “uomo è la misura di tutte le cose” e all'impatto di
questa dottrina sul pensiero greco dell'epoca e, segnatamente, alle
risposte avanzate da Platone e Aristotele. Sulla base di questo
antico 'dialogo' Giorgini esamina le moderne teorie sottostanti al
relativismo morale e politico, per cercare di individuare nozioni
non-relativistiche che emergono dalla storia dell'umanità. Si
tratta di un progetto impegnativo che dovrebbe sfociare in una
monografia.
La seconda ricerca riguarda l'influenza del pensiero politico classico su Niccolò Machiavelli e la sua concezione di "educazione politica". Giorgini intende
dimostrare che Machiavelli intende creare un nuovo tipo di uomo politico e che il suo ritratto del
“principe nuovo” risente della visione dell'uomo politico,
caratterizzato dalla virtù della 'prudenza', delineata da
Aristotele.