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Giorgio Vespignani

Professore associato

Dipartimento di Beni Culturali

Settore scientifico disciplinare: L-FIL-LET/07 CIVILTA BIZANTINA

Temi di ricerca

Parole chiave: ideologia politica veneziana Esarcato d'Italia cronachistica veneziana ideologia politica bizantina documenti archivi città adriatiche

  settori di ricerca

 

ideologia politica bizantina; la problematica del circo-ippodromo.

Dal 1986 svolge ricerche nell'ambito della ideologia politica romano-orientale (Processi di formazione della regalità sacra nel mondo mediterraneo è il tema, ancora per il biennio 2005/2006, del Progetto di Ricerca PRIN della Università di Bologna - Prot. 2005102012_001 -, Coordinatore Nazionale e Responsabile scientifico il prof. A. Carile.), in modo particolare attraverso lo studio della problematica del rituale del circo-ippodromo; l'indagine attorno ad un momento significativo del cerimoniale imperiale quale risulta essere l'epifania dell'imperatore nel corso delle giornate di gara del circo, ha permesso di riconoscervi le linee della ideologia della sacralità del potere enunciate dai trattati, anche grazie all'apporto delle fonti di carattere figurativo (i mosaici, i rilievi marmorei, i dittici eburnei). La presenza stessa di un circo nella forma urbis nella tarda Antichità, ha permesso di studiare la ideologia politica nelle forme connesse alla attività edilizia, oltre che di indagare su aspetti della società urbana. Ricerche condensate, da ultimo, nella monografia HIPPODROMOS. Il circo di Costantinopoli Nuova Roma dalla realtà alla storiografia, Spoleto, Fondazione Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, 2008 (Quaderni di Bizantinistica. Rivista di Studi Bizantini e Slavi), in preparazione.

In questo ambito va inserita la ricerca, effettuata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Storiche della Università di Cantabria, in Santander, (2002-2003) attorno alla formazione della Toledo visigota in quanto urbs regia tra i secc. VI-VII, coerentemente con la esigenza di una imitatio imperii secondo le linee della ideologia politica romano-orientale, parallelamente all'esempio fornito da Ravenna basileousa polis. Proposta presentata ancora in occasione del XV Congreso internacional de arqueología cristiana Episcopus, civitas, territorium (Toledo de 8 a 12 septiembre del 2008), nella comunicazione R. Teja, G. Vespignani, El conjunto arquitectónico palacio-circo-iglesia palatina de las capitales imperiales tardoantiguas y la topografía suburbana de Toledo visigótica: una hipótesis.

Società locali della Romània: i territori dell'Esarcato; storia di Ravenna

Dal 1990 conduce ricerche sulla società e sulle istituzioni dei territori adriatici facenti parte dell'Esarcato d'Italia nei secoli del trapasso dalla amministrazione bizantina (secc. VI-VIII) alla società locale del Patrimonium Beati Petri, attraverso la gestione politico-ecclesiastica dell'arcivescovo di Ravenna "esarco" (secc. VIII-XI): lo scavo dei documenti ravennati e la loro edizione in Regesto (secc. VI-X) all'interno del progetto della Storia di Ravenna, vol. II, Dall'età bizantina all'età ottoniana, a cura di A. Carile, tomi 1-2, Venezia, 1991-1992, ha permesso di giungere alla individuazione di una esemplare continuità tra i ceti dirigenti esarcali e quelli post-esarcali della Romània soprattutto in termini di possesso fondiario e di appropriazione ideologica dei segni e dei simboli della ideologia politica romano-orientale: vd. la monografia La Romània italiana dall'esarcato al "Patrimonium". Il "Codex Parisinus" (BNP, N.A.L., 2573) testimone della formazione di società locali nei secoli IX e X, Spoleto, Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, 2001 (Quaderni di Bizantinistica. Rivista di Studi Bizantini e Slavi, 3), VIII+220 pagg.

Cronachistica veneziana

Dal 2002 fa parte della équipe storico-codicologica attiva nelle attività del Progetto Cronache veneziane e ravennati (secc. VI-XIX) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna, e della Fondazione Casa di Oriani – Biblioteca di Storia Contemporanea di Ravenna, responsabile scientifico il prof. A. Carile (2002-2004): tale Progetto ha come scopo il reperimento dei codici manoscritti contenenti cronache veneziane e ravennati inedite presso tutte le biblioteche italiane e straniere che li posseggono (oltre 2000 codici raccolti), la loro riproduzione digitale e inserimento in un server, quindi la classificazione secondo criteri precisi, nonché lo studio di un repertorio così vasto. Attualmente la équipe continua a lavorare, sotto la direzione del prof. A. Carile, attorno al Progetto presso il Laboratorio di Cronachistica del Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali dell'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna [1].

Ha indagato attorno al contributo della cronachistica veneziana in volgare alla evoluzione della ideologia dogale dalla seconda metà del sec. XIV al XV . Nel 2009 prevede di completare la edizione critica della Cronaca A volgare del repertorio di cronache.

 

■ Byzance après Byzance; ideologia politica bizantina, le vicende dei personaggi, i simboli.

Le indagini sul contributo portato dalla ideologia politica romano-orientale allo sviluppo della ideologia politica veneziana, sono estese alle vicende degli eredi dell'impero romano-orientale dopo la caduta di Costantinopoli in Italia; in part. si è soffermato sul personaggio di Andrea Paleologo (1453-1502), ultimo imperator Constantinopolitanus nella Roma dei papi e sul simbolo dell'aquila bicipite e sulla sua sopravvivenza presso le grandi famiglie signorili occidentali i cui interessi, anche dopo il 1453, guardavano alla Romània


[1] Per un aggiornamento dello status dei lavori al 2005, cfr. A. Carile, Realizzazione di una biblioteca virtuale di cronache veneziane e ravennati, secc. VI-XIX, in Quaderni di Scienza della Conservazione, V (2005), pp. 80-85, relazione presentata alla Giornata di Studio su Le scienze storiche, giuridiche e tecnico-sperimentali per la Conservazione dei Beni Culturali, organizzata a Rimini il 10 maggio 2005 dalla Società Italiana per il Progresso delle Scienze con la collaborazione della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.



Dal 1986 svolge ricerche nell'ambito della ideologia politica romano-orientale, in modo particolare attraverso lo studio della problematica del rituale del circo-ippodromo; l'indagine attorno ad un momento significativo del cerimoniale imperiale quale risulta essere l'epifania dell'imperatore nel corso delle giornate di gara del circo, ha permesso di riconoscervi le linee della ideologia della sacralità del potere enunciate dai trattati, anche grazie all'apporto delle fonti di carattere figurativo (i mosaici, i rilievi marmorei, i dittici eburnei). La presenza stessa di un circo nella forma urbis nella tarda Antichità, ha permesso di studiare la ideologia politica nelle forme connesse alla attività edilizia, oltre che di indagare su aspetti della società urbana. Dal 1990 conduce ricerche sulla società e sulle istituzioni dei territori adriatici facenti parte dell'Esarcato d'Italia nei secoli del trapasso dalla amministrazione bizantina (secc. VI-VIII) alla società locale del "Patrimonium Beati Petri", attraverso la gestione politico-ecclesiastica dell'arcivescovo di Ravenna "esarco" (secc. VIII-XI): lo scavo dei documenti ravennati e dalla loro edizione in Regesto (secc. VI-X) all'interno del progetto della "Storia di Ravenna", vol. II, "Dall'età bizantina all'età ottoniana", a cura di A. CARILE, tomo 2, Venezia, 1992, ha permesso di giungere alla individuazione di una esemplare continuità tra i ceti dirigenti esarcali e quelli post-esarcali di una Romània soprattutto in termini di possesso fondiario e di appropriazione ideologica dei segni e dei simboli della ideologia politica romano-orientale. Dal 2002 fa parte della équipe storico-codicologica attiva nelle attività del Progetto "Cronache veneziane e ravennati (secc. VI-XIX)" del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna, e della Fondazione Casa di Oriani – Biblioteca di Storia Contemporanea di Ravenna, responsabile scientifico il prof. A. Carile (2002-2004): tale Progetto ha come scopo il reperimento dei codici manoscritti contenenti cronache veneziane e ravennati inedite presso tutte le biblioteche italiane e straniere che li posseggono (oltre 2000 codici raccolti), la loro riproduzione digitale e inserimento in un server, quindi la classificazione secondo criteri precisi, nonché lo studio di un repertorio così vasto. Attualmente la équipe continua a lavorare, sotto la direzione del prof. A. Carile, attorno al Progetto presso il Laboratorio di Cronachistica del Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali dell'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna. Ha indagato attorno al contributo della cronachistica veneziana in volgare alla evoluzione della ideologia dogale dalla seconda metà del sec. XIV al XV. Nel 2007 prevede di completare la edizione critica della Cronaca A volgare del repertorio di cronache.