settori di ricerca
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ideologia politica bizantina;
la problematica del circo-ippodromo.
Dal
1986 svolge ricerche nell'ambito della ideologia politica
romano-orientale (Processi
di formazione della regalità sacra nel mondo mediterraneo è il
tema, ancora per il biennio 2005/2006, del Progetto di Ricerca PRIN della Università di
Bologna - Prot. 2005102012_001 -, Coordinatore Nazionale e
Responsabile scientifico il prof. A. Carile.), in modo
particolare attraverso lo studio della problematica del rituale del
circo-ippodromo; l'indagine attorno ad un momento significativo del
cerimoniale imperiale quale risulta essere l'epifania
dell'imperatore nel corso delle giornate di gara del circo, ha
permesso di riconoscervi le linee della ideologia della sacralità
del potere enunciate dai trattati, anche grazie all'apporto delle
fonti di carattere figurativo (i mosaici, i rilievi marmorei, i
dittici eburnei). La presenza stessa di un circo nella forma urbis nella tarda
Antichità, ha permesso di studiare la ideologia politica nelle
forme connesse alla attività edilizia, oltre che di indagare su
aspetti della società urbana. Ricerche condensate, da ultimo, nella
monografia HIPPODROMOS. Il
circo di Costantinopoli Nuova Roma dalla realtà alla
storiografia, Spoleto, Fondazione Centro Italiano di Studi
sull'Alto Medioevo, 2008 (Quaderni di Bizantinistica. Rivista di
Studi Bizantini e Slavi), in preparazione.
In
questo ambito va inserita la ricerca, effettuata in collaborazione
con il Dipartimento di Scienze Storiche della Università di
Cantabria, in Santander, (2002-2003) attorno alla formazione della
Toledo visigota in quanto urbs regia tra i secc. VI-VII,
coerentemente con la esigenza di una imitatio imperii
secondo le linee della ideologia politica romano-orientale,
parallelamente all'esempio fornito da Ravenna basileousa
polis. Proposta presentata ancora in occasione del XV Congreso
internacional de arqueología cristiana Episcopus, civitas,
territorium (Toledo de 8 a 12 septiembre del 2008), nella
comunicazione R. Teja, G. Vespignani, El conjunto arquitectónico
palacio-circo-iglesia palatina de las capitales imperiales
tardoantiguas y la topografía suburbana de Toledo visigótica: una
hipótesis.
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Società locali della Romània: i
territori dell'Esarcato; storia di Ravenna
Dal
1990 conduce ricerche sulla società e sulle istituzioni dei
territori adriatici facenti parte dell'Esarcato d'Italia nei secoli
del trapasso dalla amministrazione bizantina (secc. VI-VIII) alla
società locale del Patrimonium Beati Petri,
attraverso la gestione politico-ecclesiastica dell'arcivescovo di
Ravenna "esarco" (secc. VIII-XI): lo scavo dei documenti ravennati
e la loro edizione in Regesto (secc. VI-X) all'interno del progetto
della Storia di Ravenna,
vol. II, Dall'età bizantina
all'età ottoniana, a cura di A. Carile, tomi 1-2, Venezia,
1991-1992, ha permesso di giungere alla individuazione di una
esemplare continuità tra i ceti dirigenti esarcali e quelli
post-esarcali della Romània soprattutto in
termini di possesso fondiario e di appropriazione ideologica dei
segni e dei simboli della ideologia politica romano-orientale: vd.
la monografia La Romània
italiana dall'esarcato al
"Patrimonium". Il "Codex Parisinus" (BNP, N.A.L., 2573) testimone
della formazione di società locali nei secoli IX e X, Spoleto,
Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, 2001 (Quaderni di Bizantinistica. Rivista di
Studi Bizantini e Slavi, 3), VIII+220 pagg.
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Cronachistica
veneziana
Dal
2002 fa parte della équipe storico-codicologica attiva nelle
attività del Progetto Cronache veneziane e ravennati
(secc. VI-XIX) del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali, della Facoltà di Conservazione dei Beni
Culturali dell'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna, e della
Fondazione Casa di
Oriani – Biblioteca di Storia Contemporanea di Ravenna,
responsabile scientifico il prof. A. Carile (2002-2004): tale
Progetto ha come scopo il reperimento dei codici manoscritti
contenenti cronache veneziane e ravennati inedite presso tutte le
biblioteche italiane e straniere che li posseggono (oltre 2000
codici raccolti), la loro riproduzione digitale e inserimento in un
server, quindi la classificazione secondo criteri precisi, nonché
lo studio di un repertorio così vasto. Attualmente la équipe
continua a lavorare, sotto la direzione del prof. A. Carile,
attorno al Progetto presso il Laboratorio di Cronachistica del
Dipartimento di Storie e
Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali dell'Ateneo di
Bologna, sede di Ravenna
[1].
Ha
indagato attorno al contributo della cronachistica veneziana in
volgare alla evoluzione della ideologia dogale dalla seconda metà
del sec. XIV al XV . Nel 2009 prevede di completare la edizione
critica della Cronaca A
volgare del repertorio di cronache.
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Byzance
après Byzance; ideologia
politica bizantina, le vicende dei personaggi, i
simboli.
Le
indagini sul contributo portato dalla ideologia politica
romano-orientale allo sviluppo della ideologia politica veneziana,
sono estese alle vicende degli eredi dell'impero romano-orientale
dopo la caduta di Costantinopoli in Italia; in part. si è
soffermato sul personaggio di Andrea Paleologo (1453-1502), ultimo
imperator
Constantinopolitanus nella Roma dei papi e sul simbolo
dell'aquila bicipite e sulla sua sopravvivenza presso le grandi
famiglie signorili occidentali i cui interessi, anche dopo il 1453,
guardavano alla Romània.
[1] Per un
aggiornamento dello status dei lavori al 2005, cfr. A. Carile, Realizzazione di una biblioteca
virtuale di cronache veneziane e ravennati, secc. VI-XIX, in Quaderni di Scienza della
Conservazione, V (2005), pp. 80-85, relazione presentata alla
Giornata di Studio su Le
scienze storiche, giuridiche e tecnico-sperimentali per la
Conservazione dei Beni Culturali, organizzata a Rimini il 10
maggio 2005 dalla Società Italiana per il Progresso delle Scienze
con la collaborazione della Facoltà di Conservazione dei Beni
Culturali dell'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna e del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali.
Dal 1986 svolge ricerche nell'ambito della ideologia politica
romano-orientale, in modo particolare attraverso lo studio della
problematica del rituale del circo-ippodromo; l'indagine attorno ad
un momento significativo del cerimoniale imperiale quale risulta
essere l'epifania dell'imperatore nel corso delle giornate di gara
del circo, ha permesso di riconoscervi le linee della ideologia
della sacralità del potere enunciate dai trattati, anche grazie
all'apporto delle fonti di carattere figurativo (i mosaici, i
rilievi marmorei, i dittici eburnei). La presenza stessa di un
circo nella forma urbis nella tarda Antichità, ha permesso di
studiare la ideologia politica nelle forme connesse alla attività
edilizia, oltre che di indagare su aspetti della società urbana.
Dal 1990 conduce ricerche sulla società e sulle istituzioni dei
territori adriatici facenti parte dell'Esarcato d'Italia nei secoli
del trapasso dalla amministrazione bizantina (secc. VI-VIII) alla
società locale del "Patrimonium Beati Petri", attraverso la
gestione politico-ecclesiastica dell'arcivescovo di Ravenna
"esarco" (secc. VIII-XI): lo scavo dei documenti ravennati e dalla
loro edizione in Regesto (secc. VI-X) all'interno del progetto
della "Storia di Ravenna", vol. II, "Dall'età bizantina all'età
ottoniana", a cura di A. CARILE, tomo 2, Venezia, 1992, ha permesso
di giungere alla individuazione di una esemplare continuità tra i
ceti dirigenti esarcali e quelli post-esarcali di una Romània
soprattutto in termini di possesso fondiario e di appropriazione
ideologica dei segni e dei simboli della ideologia politica
romano-orientale. Dal 2002 fa parte della équipe
storico-codicologica attiva nelle attività del Progetto "Cronache
veneziane e ravennati (secc. VI-XIX)" del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, della Facoltà di Conservazione dei Beni
Culturali dell'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna, e della
Fondazione Casa di Oriani – Biblioteca di Storia Contemporanea di
Ravenna, responsabile scientifico il prof. A. Carile (2002-2004):
tale Progetto ha come scopo il reperimento dei codici manoscritti
contenenti cronache veneziane e ravennati inedite presso tutte le
biblioteche italiane e straniere che li posseggono (oltre 2000
codici raccolti), la loro riproduzione digitale e inserimento in un
server, quindi la classificazione secondo criteri precisi, nonché
lo studio di un repertorio così vasto. Attualmente la équipe
continua a lavorare, sotto la direzione del prof. A. Carile,
attorno al Progetto presso il Laboratorio di Cronachistica del
Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni
Culturali dell'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna. Ha indagato
attorno al contributo della cronachistica veneziana in volgare alla
evoluzione della ideologia dogale dalla seconda metà del sec. XIV
al XV. Nel 2007 prevede di completare la edizione critica della
Cronaca A volgare del repertorio di cronache.