1) Valutazione di cinetica, vitalità e integrità degli spermatozoi
e loro impiego in vitro e/o in vivo: studio ed utilizzo di nuove tecniche citofluorimetriche 3) Utilizzo di antiossidanti nella conservazione del materiale seminale 4) esame
biochimico del plasma seminale in relazione alle caratteristiche
qualitative dell'eiaculato 5) studio di nuove tecniche di diagnosi e terapia della infertilità femminile 6) Utilizzo della ultrasonografia Doppler per lo studio della funzionalità del corpo luteo nella specie equina e bovina tecniche di riproduzione assistita
nelle specie equina e bovina
La sempre maggior diffusione dell'inseminazione artificiale in
tutte le specie animali, ed il crescente impiego di materiale
seminale conservato, richiedono costantemente valutazioni in vitro
degli spermatozoi, ma
l'effettiva fertilità degli stessi é sempre quantificata a
posteriori. Questa procedura, attendibile
e unica ad avere significato assoluto, risulta essere onerosa da un
punto di vista economico. La necessità dell'impiego in vivo dipende
dal fatto che, a fronte di criteri di classificazione morfologici e
funzionali ormai codificati e basati su indagini di laboratorio
estremamente sofisticate e complesse, non esistono parametri
sufficientemente attendibili per determinare a priori la potenziale
fertilità di un riproduttore maschio o di un campione di materiale
seminale. La fertilità maschile è un fenomeno complesso, che
dipende da molteplici fattori e che coinvolge la morfologia, il
movimento, l'integrità della membrana e del contenuto nucleare e la
capacità dello spermatozoo di interagire a vari livelli del tratto
genitale femminile e con l'oocita. Inoltre, all'interno di un
eiaculato, esistono popolazioni eterogenee di spermatozoi, che
possono contribuire in maniera diversa al conseguimento di
determinati livelli di fertilità. La necessità, di carattere
essenzialmente commerciale, di conservare il materiale allarga lo
spazio di indagine, rendendo ulteriormente più complicata la
prognosi di fertilità in vitro, alle modificazioni indotte sugli
spermatozoi dalle tecniche di conservazione, sempre legate
all'impiego del freddo. Con questo progetto di ricerca si intendono
studiare: 1) i metodi di valutazione morfologica e funzionale degli
spermatozoi, al fine di correlarli con la fertilità in vivo; 2)
l'effetto di metodiche di separazione di spermatozoi, tramite
l'utilizzo di gradienti diversi, al fine di selezionare frazioni
ricche di spermatozoi mobili e morfologicamente normali da soggetti
o eiaculati di scarsa qualità o con capacità riproduttiva
compromessa; 3) la possibilità di conservare mediante congelamento
spermatozoi sessati ed il loro utilizzo in vivo e in vitro Il
materiale seminale, così valutato, sarà impiegato in vitro,
all'interno di protocolli di riproduzione assistita, o mediante
inseminazione artificiale in vivo con lo scopo di verificarne la
fertilità e di poter individuare parametri di classificazione
laboratoristici altamente indicativi della fertilità stessa.
Metodologia e risultati attesi relativamente alla durata prevista
per l'attuazione del progetto Relativamente ai diversi punti della
ricerca, la metodologia che verrà seguita comprenderà: 1)
l'utilizzo dell'esame computerizzato della cinetica nemaspermatica
mediante analizzatore d'immagine di ultima generazione, l'esame
morfologico al microscopio a contrasto differenziale (DIC), la
valutazione dell'integrità di membrana mediante test osmotico e
della vitalità cellulare mediante fluorescenza 2) l'uso di
gradienti preparati da sostanze diverse (Percoll, Redigrad,
Equipure) al fine di individuare quello maggiormente efficace in
relazione al recupero ed alla qualità degli spermatozoi separati;
3) l'impiego di sostanze (es. acido jaluronico) o di crioprotettori
alternativi (es. acetilformamide, metilformamide) per migliorare la
crioconservazione del materiale seminale sottoposto a sessaggio 4)
utilizzo di nuove tecniche di inseminazione artificiale con un
numero ridotto di spermatozoi.