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Giuseppe Di Pellegrino

Professore ordinario

Dipartimento di Psicologia "Renzo Canestrari"

Settore scientifico disciplinare: M-PSI/02 PSICOBIOLOGIA E PSICOLOGIA FISIOLOGICA

Contenuti utili

Baroni et al. - Giornale Italiano di Psicologia - Appendice Stimoli

LA RAPPRESENTAZIONE SPAZIALE DI PAROLE ECONOMICHE

Giulia Baroni, Roberto Bolzani, Giuseppe di Pellegrino, Giovanna Moretto, e Roberto Nicoletti

Selezione degli stimoli e somministrazione dei questionari


Stimoli economici (esperimenti 1 – 3): Sono state selezionate da un dizionario della lingua italiana 152 parole con significato economico. Tutte queste parole: a) non appartenevano a linguaggi settoriali; b) avevano un significato di guadagno o perdita (*).

I questionari per la valutazione degli stimoli sono stati somministrati a quaranta studenti (20 femmine, con un’età media e una deviazione standard di 23.08 e 2.3 anni) dell’Università di Bologna. Gli studenti erano ignari dello scopo dell’esperimento e hanno risposto al questionario volontariamente.
A venti studenti è stato chiesto di valutare la famigliarità di queste parole tramite questionari. La scala di valutazione era una Likert 1-7 (1 = per nulla famigliare; 7 = estremamente famigliare). I termini erano disposti in due ordini random (10 questionari per ogni ordine). Sono state calcolate la famigliarità media e la deviazione standard di ogni parola. I termini che avevano un punteggio famigliarità media inferiore a 5 (la famigliarità media di tutte le parole era di 5,71) e una deviazione standard maggiore di 2 sono state eliminate in quanto ritenute non sufficientemente familiari. In generale, l'andamento della famigliarità era coerente con la deviazione standard, e cioè deviazioni standard alte erano associate a famigliarità bassa. Dopo questa scrematura è rimasta una lista di 130 parole.
Ad un secondo gruppo di venti studenti è stato invece chiesto di valutare la connotazione di perdita e di guadagno delle rimanenti 130 parole rimaste con scale Likert a 7 punti. In un questionario si valutava infatti la connotazione di perdita delle parole (dove 1 = minima perdita e 7 = massima perdita), mentre in un questionario separato si valutava la connotazione di guadagno delle stesse parole (1 = minimo guadagno; 7 = massimo guadagno). In altre parole, ogni partecipante valutava le stesse parole prima sul guadagno, poi sulla perdita (o viceversa). Come nel rating precedente, sono stati utilizzati 2 ordini random di presentazione delle parole (10 questionari per ogni ordine).
Inoltre, è stato anche bilanciato l’ordine di presentazione delle valutazioni guadagno – perdita. Seguendo la procedura adottata da Bargh in due suoi lavori (Bargh, Chaiken, Govender e Pratto, 1992; Chen e Bargh, 1999 ), sono stati quindi calcolati i seguenti indici per ogni singola parola:

1) Indice sulla valenza di guadagno/perdita, con un range da 6 a -6: calcolato come la differenza tra i punteggi di guadagno rispetto a quelli di perdita: per ogni questionario, per ogni parola, è stata calcolata la valutazione data dal punteggio positivo meno quello negativo. Il valore calcolato andava da -6 (massima perdita) a 6 (massimo guadagno). Sono state selezionate come indicanti perdita le parole con valutazione compresa tra – 6 e – 2 e come indicanti guadagno le parole con valutazione compresa tra 6 e 2. Le parole comprese tra 2 e – 2 sono state eliminate in quanto non sufficientemente connotate come guadagno o perdita;

2) Indice di ambivalenza, con un range tra 2 e 14: calcolato come la somma dei due punteggi (guadagno e perdita) meno il valore assoluto della loro differenza. Indica se alle parole era stata data una connotazione sia in termini di guadagno che di perdita. Sono state eliminate le parole che avevano un indice di ambiguità superiore a 5 dato che, come dimostrato da Bargh et al. (1992), un’alta ambiguità influenza i tempi di reazione (TR);
Considerando questi indici, sono state selezionate 40 parole da utilizzare come stimoli sperimentali, 20 con un significato di guadagno e 20 con un significato di perdita. Per il training, sono selezionate altre 16 parole, 8 indicanti guadagno e 8 perdita, che nell’indice sulla valenza di guadagno/perdita avevano ottenuto un punteggio compreso tra +2 e – 2 (vd. Tabella 1 qui sotto).

TRAINING (i primi 8 termini indicano perdita e i restanti 8 guadagno)

1 MONOPOLIO
2 RIBASSO
3 SFRUTTAMENTO
4 IMPOSTE
5 RIBASSO
6 PRESTITO
7 PRELIEVO
8 TRIBUTI
9 SOVVENZIONE
10 REDDITO
11 OCCUPAZIONE
12 OFFERTA
13 SCONTO
14 STIPENDIO
15 INNOVAZIONE
16 ACCUMULAZIONE

SESSIONE SPERIMENTALE (i primi 20 termini indicano perdita e i restanti 20 guadagno)

1 PERDITA
2 TRUFFA
3 CRACK
4 DEPRESSIONE
5 FALLIMENTO
6 DISOCCUPAZIONE
7 DEFICIT
8 INDEBITAMENTO
9 DEBITO
10 INFLAZIONE
11 SPESE
12 IPOTECA
13 SOTTOSVILUPPO
14 USCITE
15 COSTI
16 SPECULAZIONE
17 PAGAMENTO
18 CANONE
19 DIMINUZIONE
20 DETRAZIONE
21 AGEVOLAZIONE
22 PROPRIETÀ
23 PATRIMONIO
24 RENDITA
25 RETRIBUZIONE
26 SVILUPPO
27 ENTRATA
28 INCENTIVO
29 BENEFICIO
30 SURPLUS
31 UTILE
32 RENDIMENTO
33 INCASSO
34 PROFITTO
35 BENESSERE
36 ENTRATE
37 RICCHEZZA
38 BOOM
39 RICAVO
40 GUADAGNO

Tabella 1: le parole-stimolo economiche, selezionate dopo i ratings dei 40 partecipanti



Stimoli non-economici (esperimento 2): Sono state selezionate dal lemmario “VARLESS” (Burani, Barca, Arduino, 2001 , per scaricare il lemmario si veda il seguente link: http://www.istc.cnr.it/grouppage/databases) 120 parole, di cui la metà riferite ad entità viventi (termini living, es: tacchino) e l’altra metà riferite a termini inanimati (termini non living, es. marmo). Tra questi, abbiamo selezionato 40 parole (20 living e 20 non living) basandoci su 2 criteri elencati in ordine di importanza: 1) Familiarità: la familiarità media e la deviazione standard delle parole living (M = 5,72; DS: 1,44) e non living (M = 6,01; DS: 1,22) era comparabile a quella delle parole economiche (M = 5,83; DS = 1,28), t(78), 273, p = 786 ; 2) Concretezza: nonostante le nostre parole economiche non siano state testate su questa dimensione, il lemmario di Burani e colleghi (2001) presentava questa informazione. Abbiamo quindi deciso di usarla selezionando termini living e non living che avessero tra loro valori simili su questa taratura, e cioè che fossero comparabili sulla dimensione della concretezza (living; M = 6,16; DS: 1,29; non living: M = 5,88; DS: 1,37). Infine, abbiamo anche evitato di selezionare termini troppo “prototipici” (es,: cane/montagna) dato che i termini economici, pur non appartenendo ad un linguaggio tecnico o settoriale, non erano parole di uso così comune. Per il training, abbiamo scelto altri 16 termini (8 living, 8 non living), che avessero familiarità e concretezza simile ai termini usati nella sessione sperimentale (familiarità: M = 6,04 vs. 6,02; DS = 1, 26 vs. 1,15; concretezza: M = 6,37 vs. 5,12; DS = 1,07 vs. 1,79, per i termini living e non living, rispettivamente). I termini selezionati sono illustrati nella Tabella 2 qui sotto.


TRAINING (i primi 8 termini sono living e i restanti 8 non living)
1 SOGLIOLA
2 CICALA
3 ANATRA
4 GUFO
5 GABBIANO
6 CAPRA
7 TARTARUGA
8 LUCERTOLA
9 CANAPA
10 CRATERE
11 BUFERA
12 ORIZZONTE
13 DILUVIO
14 NEBBIA
15 ARIA
16 NEVE

SESSIONE SPERIMENTALE (i primi 20 sono living e i restanti 20 non living)
1 GHIRO
2 BISCIA
3 USIGNOLO
4 MANZO
5 ANGUILLA
6 GIAGUARO
7 MARMOTTA
8 ARAGOSTA
9 MERLUZZO
10 TROTA
11 TALPA
12 GRANCHIO
13 CERVO
14 CANGURO
15 VIPERA
16 CAMMELLO
17 LEPRE
18 PINGUINO
19 ZEBRA
20 SQUALO
21 BURRASCA
22 FIENO
23 CATRAME
24 CORALLO
25 COMETA
26 CALAMITA
27 PIOMBO
28 CRISTALLO
29 PERLA
30 BUFERA
31 SETA
32 CUOIO
33 DIAMANTE
34 GRANDINE
35 METALLO
36 PIUMA
37 FANGO
38 GHIACCIO
39 PIETRA
40 SABBIA

Tabella 2: le parole-stimolo non economiche, selezionate tramite il lemmario VARLESS



Somministrazione del questionario “linea”, Esperimento 3: Le parole erano stampate in maiuscolo, con inchiostro nero, carattere Times New Roman 12, su 4 fogli A4, presentati con layout orizzontale. Su ogni foglio c’erano circa 14 parole. Una linea orizzontale (1mm di spessore x 140 mm di lunghezza) era mostrata 10 mm sotto ogni parola. La linea era divisa in 7 segmenti di larghezza e grandezza uguali (20 mm l’uno), marcati da spessi tratti neri disegnati verticalmente. Il centro delle parole e delle linee orizzontali era allineato col centro del foglio. Il compito dei partecipanti era quello di posizionare ogni parola sopra la linea, facendo una crocetta sul segmento che si riteneva più appropriato. Veniva inoltre esplicitamente richiesto ai partecipanti di utilizzare tutti i segmenti della linea.
Ogni parola ha quindi ricevuto un punteggio compreso tra 1 (segmento più a sinistra) e 7 (segmento più a destra). Un punteggio medio inferiore a 3.5 indicava che la parola è stata posizionata a sinistra della linea, mentre un punteggio superiore a 3.5 indicava che la parola era stata posizionata nella parte destra della linea.


(*) Gli stessi stimoli sono stati utilizzati in un altro esperimento, si veda: Baroni, G., Pellicano, A., Borghi, A.M., Rumiati, R., e Nicoletti, R. (2012), Le nostre reazioni di fronte ai guadagni e alle perdite. In: G. Belleli e R. Di Schiena (a cura di) Decisioni ed emozioni, Bologna, Il Mulino, pp. 69-84


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