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Franco Farinelli

Professore emerito

Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

Temi di ricerca

Parole chiave: TERRITORIO CARTOGRAFIA, STORIA CITTA' GEOGRAFIA

  • Analisi dei modelli non formalizzati in uso nella geografia critica tedesca tra Sette e Novecento (Leyser, Gatterer, Humboldt, Ritter) per la descrizione del mondo e loro relazione con i modelli cartografici della rappresentazione geografica.
  • Analisi della natura delle reti territoriali e inventario delle reti territoriali casuali e delle reti all'invarianza di scala, a partire dall'età moderna.
  • Genealogia dei modelli spaziali in uso nella moderna descrizione geografica occidentale: dalla matrice tolemaica allo spazio hilbertiano.
  • Analisi dei modelli d'interpretazione della globalizzazione.


Storia del pensiero geografico
Esame del passaggio dalla geografia aristocratico-feudale dell'Hering, dell'Hauber e del Franz alla "reine Geographie" del Leyser e alla Erdkunde di Carl Ritter e Alexander von Humboldt. Tale passaggio viene interpretato come la transizione dalla geografia intesa come protocollo del dettato cartografico funzionale al potere politico dato alla geografia come critica della dittatura del modello cartografico e perciò momento della più generale "strategia della presa indiretta del potere" che vede opposti, nella "Prussia tra riforme e rivoluzione", aristocrazia e società civile. L'intento è quello di procedere alla genealogia dei modelli che hanno condotto alla costituzione dell'apparato concettuale che ha presieduto alla messa in opera del funzionamento della forma spaziale del territorio statale.

Geografia della comunicazione
Comparazione tra le reti fluviali e quelle stradali nel territorio padano in epoca moderna, allo scopo di individuare il momento e le fasi di passaggio dalla territorialità fondata su di una rete casuale (quella idrica, in cui ogni località ha tendenzialmente lo stesso numero di collegamenti) alla territorialità gerarchica fondata sulla logica di potenza, in cui, in virtù dell'organizzazione della rete stradale, vale a dire dei cammini terrestri, emerge con la logica degli hub l'invarianza di scala.

Teoria e modelli dello spazio
Analisi dei due modelli di descrizione del mondo messi a punto da Tolomeo (quello consegnato alla tavola e quello tridimensionale riferito al globo) e loro traduzione nei modelli contemporanei di conoscenza geografica. Lo scopo è quello di evidenziare la sostanziale analogia, sul piano del funzionamento e della logica, tra il modello di natura proiettiva che ha informato il sapere geografico della modernità e l'idea contemporanea di globalizzazione, intesa come l'epoca di crisi della riduzione del mondo e del suo funzionamento in senso spaziale cioè cartograficamente determinato.

Logica cartografica
La ricerca verte sulla transizione, avvenuta nel Cinquecento, dal segno cartografico semplicemente disegnato al segno geometrico, transizione da collegarsi ad un deciso e fin qui documentato incremento della circolazione del documento cartografico in generale e alla comparsa al suo interno dell'indicazione della scala, del meccanismo cioè che garantisce, con lo standard, della precisione della riduzione in termini spaziali della faccia della Terra. L'idea innovativa che qui si persegue è quella della messa in relazione di tale transizione con la più generale atmosfera culturale derivante dallo scontro tra Riforma e Controriforma, scontro che ha nella sede bolognese, sotto il profilo che qui interessa, un luogo privilegiato del suo dispiegamento.

Analisi dei processi territoriali
L'analisi in questione investe la mutazione strutturale del concetto di città tra Seicento e Settecento, in funzione del passaggio dall'idea di una “ragunanza d'uomini”, cioè un insieme di persone, ad un insieme di cose, di oggetti, come edifici, strade, mura. Anche in questo caso si tratta di mettere in relazione tale mutazione semantica, codificata dall'enciclopedia illuministica e fin qui pochissimo riflessa in campo urbanistico e architettonico oltre che geografico, con i più generali motivi alla base dei processi che fondano la modernità e la sua autorappresentazione, vale a dire la sua dipendenza dall'immagine cartografica.

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