Isolamento e caratterizzazione immuno-funzionale di popolazioni
cellulari staminali di origine mesenchimale, residenti nei tessuti
adulti e nei tessuti extraembrionali.
Studio del potenziale differenziativo delle cellule staminali
mesenchimale ed epiteliali residenti nella membrana amniotica.
Studio del differenziamento in vitro in senso angiogenico delle
cellule staminali mesenchimali umane ottenute da tessuti
extraembrionali, in particolare dalla membrana amniotica
Metodi di coltura serum-free per approcci di terapia cellulare
con cellule staminali isolate dalla membrana amniotica.
Ingegnerizzazione di isole pancreatiche in vitro a partire da
cellule staminali isolate dalla membrane amniotica
Identificazione e ruolo delle molecole tolerogeniche nei processi
di immunomodulazione mediati da cellule staminali derivate dalla
placenta e dagli annessi embrionali.
La membrana amniotica, lo strato più interno
delle membrane fetali, è costituita da una duplice componente: uno
strato epiteliale da cui è possibile isolare cellule epiteliali
amniotiche (AECs), in grado di acquisire fenotipo e funzionalità di
cellule secernenti, e da uno stroma connettivale da cui possiamo
derivare cellule mesenchimali (AM-MCSc), candidate per
ingegnerizzare in vitro isole pancreatiche sulla base del
potenziale angiogenico e delle proprietà trofiche e
immunomodulatorie. Il potenziale differenziativo di entrambe le
popolazioni cellulari isolate da membrana amniotica è ormai noto:
queste cellule possono differenziare in senso adipogenico,
osteogenico, condrogenico, cardiomiocitario, epatocitario e
angiogenico. In particolare spicca la capacità delle AM-MSCs di
differenziare in senso angiogenico che offre la possibilità di
utilizzare queste cellule come supporto alla rivascolarizzazione
nel trapianto di isole pancreatiche.
Il trapianto di cellule pancreatiche, ottenute
per differenziamento in vitro da cellule staminali derivate da
amnios, è un'alternativa valida al trapianto di isole da donatore,
in grado di superare gran parte delle limitazioni insite in tale
metodica. La membrana amniotica è un'attraente sorgente di cellule
staminali sia perché vi è ampia disponibilità di tessuto di
partenza, sia perché, trattandosi di un materiale che di norma
viene scartato, non si presentano problemi etici al suo utilizzo,
sia, infine, perché il trapianto di cellule di origine amniotica
non determina problemi di rigetto nel ricevente. Le cellule
staminali da membrana amniotica hanno infatti interessanti
caratteristiche immunomodulatorie: sono in grado di inibire
attivazione e proliferazione di linfociti T, B e delle cellule
natural killer e di bloccare attivazione e maturazione delle
cellule dendritiche, e in parallelo di attivare linfociti T
regolatori. Queste peculiarità determinano un effetto
immunomodulatorio in senso negativo e tolerogenico sulla risposta
immunitaria, riducendo il rischio di rigetto post trapianto
nell'organo ricevente.
Le cellule isolate dalla membrana amniotica,
da sole o in combinazione con progenitori isolati dal pancreas,
potrebbero quindi permettere di sviluppare nuovi strumenti
terapeutici per il trattamento del diabete.