Foto del docente

Ezio Mesini

Professore ordinario

Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali

Settore scientifico disciplinare: CEAR-02/D Idrocarburi e fluidi nel sottosuolo

Contenuti utili

16 aprile 2023 - Il Prof. Mesini invia la Relazione al Parlamento sulla sicurezza delle attività offshore (anno 2022)

16 aprile 2023 - Il Prof. Mesini invia la Relazione al Parlamento sulla sicurezza delle attività offshore (anno 2022)

L’attività del Comitato sta proseguendo nel rispetto delle sue funzione di regolamentazione, ispezione e controllo degli impianti industriali petroliferi installati nei mari italiani. Si tratta di 140 impianti di varie tipologie, di cui 14 relativi alla produzione (presente o passata) di olio e i rimanenti 126 relativi alla produzione (presente o passata) di gas.

In particolare la Relazione 2022, dopo avere descritto il quadro generale entro cui opera il Comitato, riporta l’attività svolta, descrivendo: (1) gli impianti esistenti; (2) gli impianti in dismissione mineraria (informazione per la prima volta riportata rispetto a quanto questo Comitato ha inviato in anni precedenti); (3) le ispezioni effettuate anche congiuntamente dalle amministrazioni componenti il Comitato; (4) i dati relativi agli incidenti occorsi; (4) l’attività in collaborazione con la Commissione europea.

SINTESI ATTIVITA’

  • A livello Europeo si continua ad attendere la annunciata revisione della Direttiva Europea 2013/30/EU. Rimangono valide le osservazioni che questo Comitato ha raccolto in Relazioni precedenti, a cui si aggiungono temi legati a:
    1. recenti sviluppi in materia di sicurezza offshore, incidenti, esperienze comuni, buone pratiche e dismissione di piattaforme; studio finanziato dalla Commissione Europea dal titolo: Study on Decommissioning of offshore oil and gas installations: a technical, legal and political.
    2. Prevenzione da attacchi informatici e fisici (cyber-physical attacks) a impianti-piattaforme/oleodotti: iniziative della Commissione europea;
    3. l’analisi costi e benefici, partecipazione pubblica, responsabilità civile e garanzie finanziarie.

    Inoltre, con la Commissione Europea si sta continuando a lavorare congiuntamente alle autorità competenti europee per i necessari approfondimenti ed aggiornamenti ai Piani di Risposta Esterne all'Emergenze, che fanno seguito a due precedenti del Joint Research Center per la Commissione (1 - Overview of Member States compliance with the requirements of Directive 2013/30/EU concerning External Offshore Emergency Response Plans, JRC, 2018); 2- External emergency response plans: best practices and suggested guidelines , JRC, 2018).

  • Documenti di consultazione tripartita. Sono stati definiti e sottoscritti- unitamente ai Rappresentanti degli Operatori (Eni, EniMed ed Energean) ed ai Rappresentanti Sindacali ( FILTEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILTEC) – i“Documenti di Consultazione Tripartita” che regolano la formazione di standard e strategie in materia di prevenzione degli incidenti gravi. In particolare i Rappresentanti delle Organizzazioni sindacali concordano nel ritenere i Documenti di Consultazione sottoscritti molto bene strutturati, rispondendo a quanto la norma prevede. Invitano ad una applicazione che “vivifichi la partecipazione dei lavoratori e in particolare delle sue rappresentanze, che non sia solo atto formale, ma sostanziale nella costruzione di una condizione di più alta sicurezza”.

SINTESI DATI (Produzione, Incidenti e Infortuni)

  • INCIDENTI E INFORTUNI. Nel 2022, nel settore upstream offshore, sono stati registrati 4 infortuni (2 lievi e 2 gravi) e nessun infortunio fatale; più in dettaglio, nessun infortunio si è verificato in attività tipiche del settore oil&gas: gli infortuni hanno comunque coinvolto personale che opera sulle piattaforme, durante la loro permanenza sulle stesse e anche al di fuori dell'orario di lavoro.
  • Numero totale delle ore effettive lavorate in mare e produzione totale (anno 2022).

    Numero totale di ore lavorative effettive in mare per tutti gli impianti: 2.304.770 h (per confronto anno 2022 2.240.788 h anno 2020 1.947.435 h, anno 2019 2.710.426 h, anno 2018: 3.669.101 h, anno 2017: 3.045.243 h);

    • Produzione totale: 1,78 MTEP (per confronto anno 2021 1,90 MTEP, anno 2020 2.42 MTEP, anno 2019 2.85 MTEP, anno 2018: 3,311 MTEP, anno 2017: 4,217 MTEP);
    • Produzione di petrolio a mare: 0,43 MTEP (per confronto anno 2021 0,43 MTEP, anno 2020, 0.44 MTEP, anno 2019 0.45 MTEP, anno 2018: 0,54 MTEP, anno 2018, 2017: 0,72 MTEP);
    • Produzione di gas a mare: 1,76 GSMC(per confronto anno 1,87 GSMC,anno 2020 2,42 GSMC, anno 2019 2,93 GSMC, anno 2018: 3,38 GSMC, anno 2017: 4,27 GSMC).

PROSPETTIVE FUTURE

• Continua a essere attesa la revisione della Direttiva Europea (Offshore safety) – per la quale si è conclusa la fase di consultazione – e tra le tematiche proposte figurerebbe anche quella relativa alla security delle piattaforme offshore. Ciò a conferma dell’assunto che, ad oggi, il vigente assetto normativo europeo nel settore degli idrocarburi e, per derivazione, quello dello Stato membro Italia si occupano della sola safety e che un’estensione anche agli aspetti di security – con eventuali attribuzioni alla competent authority e, quindi, al Comitato - necessita di una modifica della Direttiva da recepirsi, poi, nella normativa nazionale.

• Andranno valutate le conseguenze derivanti dalla introduzione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI), in termini di pianificazione, sul territorio nazionale, delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, affinché le stesse possano risultare compatibili con l’assetto del territorio e sostenibili anche da un punto di vista sociale, ambientale ed economico. Il Piano potrà consentire la possibilità di installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili nelle aree che saranno indicate come non compatibili con le attività upstream.

• Di rilevanza futura per l’attività del Comitato sarà il tema legato alla dismissione degli impianti offshore che giunge a valle delle “Linee Guida nazionali per la dismissione mineraria delle piattaforme per la coltivazione di idrocarburi in mare e delle infrastrutture connesse”. Al riguardo, già alcune decine di piattaforme e infrastrutture sono state dichiarate da dismettere minerariamente.