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Enrico Dinelli

Professore ordinario

Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali

Settore scientifico disciplinare: GEO/08 GEOCHIMICA E VULCANOLOGIA

Responsabile unità organizzativa di sede (UOS) Ravenna — Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali

Temi di ricerca

I principali campi di ricerca riguardano la geochimica dell'ambiente superficiale, in particolare ha approfondito aspetti di:

geochimica ambientale in zone minerarie abbandonate ed in siti contaminati valutando la dispersione di elementi chimici di interesse ambientale in diverse matrici, la biodispinibilità ed il trasferimento verso la biosfera, sia vegetale che animale.

geochimica marina: lo strumento geochimico è utilizzato come tracciante di provenienza del sedimento, come indicatore paleoambientale, come indicatore di processi diagenetici, come indicatore del grado di contaminazione del sedimento

geochimica del sedimentario: sedimenti e rocce sedimentarie di vari ambienti studiati per ricostruzione della provenienza del sedimento, delle condizioni paleoambientali, e come indicatori di processi diagenetici

idrogeochimica: qualità di acque sotterranee, superficiali e destinate al consumo umano

geochimica isotopica: applicazione dello strumento isotopico (H, O, C, S) allo studio di rocce e acque

tefrocronologia: caratterizzazione composizionale di livelli vulcanoclastici in successioni marine, lacustri e continental.

biogeochimica: bioaccumulo di metalli in organismi vegetali ed animali


geochimica ambientale in zone minerarie abbandonate ed in siti contaminati valutando la dispersione di elementi chimici di interesse ambientale in diverse matrici, la biodispinibilità ed il trasferimento verso la biosfera, sia vegetale che animale. Sono state studiate in dettaglio le aree minerarie abbandonate di Libiola (GE), Vigonzano (PC). Per queste aree è stata caratterizzata la composizione chimica e mineralogica del materiale di discarica e sono stati tracciati i principali impatti sul territorio circostante utilizzando acque e sedimenti come traccianti della dispersione. Alcuni elementi di interesse ambientale o caratterizzanti la mineralizzazione sono stati tracciati anche in componenti vegetali. Sono state studiate in laboratorio e sul campo possibili tecnologie di rimedio (progetto LIFE-Environment UK 2003-2006 BIOMAN) nello specifico sulla miniera di Libiola. 

geochimica marina: lo strumento geochimico è utilizzato come tracciante di provenienza del sedimento, come indicatore paleoambientale, come indicatore di processi diagenetici, come indicatore del grado di contaminazione del sedimento. Lo studio chemostratigrafico interdisciplinare di sedimenti recenti del Mar Adriatico, del Mar Ionio, del Canale di Sicilia, del Mediterraneo Orientale e del Golfo di Cadice è stato sviluppato per rispondere alle problematiche elencate. Descrizione delle caratteristiche chimiche inorganiche attorno ai sapropel S1 e S5 del Mediterraneo orientale, evoluzione della composizione chimica dei sedimenti dell'Adriatico e del Golfo di Manfredonia, caratterizzazione dei sedimenti recenti della costa emiliano-romagnola e del Porto Canale di Ravenna sono alcuni dei problemi sviluppati all'interno di questo filone di ricerca. Questo argomento di ricerca è stato sviluppato in collaborazione con numerosi ricercatori appartenenti a enti di ricerca italiani e stranieri (Università di Milano-Bicocca, Università Politecnica delle Marche, CNR-ISMAR sezioni di Bologna e Ancona, ARPA-ER, Università di Brema, Università di Utrecht)

geochimica del sedimentario: sedimenti e rocce sedimentarie di vari ambienti studiati per ricostruzione della provenienza del sedimento, delle condizioni paleoambientali, ed indicatore di processi diagenetici. Questi temi sono stati sviluppati soprattutto nel settore orientale della Pianura Padana evidenziando i caratteri principali di provenienza del sedimento nell'area, documentando l'indipendenza da parametri tessiturali e estendendo lo studio anche a zone più interne. Anche altre pianure alluvionali (pianura costiera dell'Arno) e aree costiere (lagune di Lesina e Varano, area di foce del fiume Tronto) sono in corso di studio. Queste tematiche sono state sviluppate in collaborazione con altri ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali (prof. Amorosi, dott. Vaiani), della Facoltà di Ingegneria (Prof. Curzi), con ricercatori dell'Universita di Pisa, del CNR-ISMAR sede di Ancona,  del CNR-IGG sede di Padova. Successioni sedimentarie mesozoico-terziarie dell'Appennino Meridionale sono state caratterizzate dal punto di vista geochimico in collaborazione con il Prof. Mongelli dell'Università della Basilicata.

Idrogeochimica: sono avviati studi relativi all'utilizzo dello strumento geochimico nella caratterizzazione di acquiferi freatici costieri interessati da intrusione salina con rimobilizzazione di metalli di rilevanza ambientale (As). E' avviata una collaborazione con colleghi dell'università di Genova per la caratterizzazione di acquiferi superficiali interessati da impatto di attività estrattiva in Romania e nella miniera di Libiola. lo scrivente ha potuto partecipare alle attività del Geochemistry Expert Group dell'EuroGeoSurvey che ha avviato progetti per la caratterizzazione chimica di acque destinate al consumo umano.

geochimica isotopica: applicazione dello strumento isotopico (H, O, C, S) allo studio di rocce e acque, con particolare interesse all'utilizzo dello strumento isotopico come indicatore di sorgente o processo in bacini fluviali impattati dall'attività antropica odalla presenza di attività mineraria. Lo strumento geochimico isotopico è stato applicato alla caratterizzazione delle piogeg nell'area di Bologna. Ricerche sviluppate in collaborazione con CNR-IGG sede di Pisa, Università di Parma, Università di Genova.

tefrocronologia: caratterizzazione composizionale di livelli vulcanoclastici in successioni marine, lacustri e continentali come strumento di correlazione e datazione. Le ricerce sono state condotte su carote adriatiche e sono in estensione anche alla zona del Mar Ionio. Ricerche condotte in collaborazione con ricercatori del CNR-ISMAR sedi di Bologna e Ancona.

biogeochimica: bioaccumulo di metalli in organismi. Il bioaccumulo di metalli in vegetali è stato studiato in siti minerari abbandonati e su substrati particolari,in colalborazione con ricercatori del Dipartimento di Biologia Evoluzionistica e Sperimentale e con ricercatori dell'Università Autonoma di Barcellona. Lo studio del bioaccumulo di Cu e CrVI dopo esposizione in condizioni controllate nel lombrico Eisenia andrei è stato sviluppato in collaborazioni con ricercatori del CIRSA per integrare le risposte fisiologiche ottenute. Il bioaccumulo in organismi sentinella (Mytilus galloprovinicialis) integra le valutazioni di tipo biologico su organismi esposti in contesti impattati ed è stato applicato in diverse situazioni in collaborazione con colleghi del CIRSA.

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