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Diana De Ronchi

Professoressa ordinaria

Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie

Settore scientifico disciplinare: MED/25 PSICHIATRIA

Direttrice Scuola di Specializzazione Psichiatria (DI 68/2015)

Temi di ricerca

Parole chiave: PSICHIATRIA FORENSE, BIODIRITTO, BIOETICA DEMENZE, DEFICIT COGNITIVI E DEPRESSIONE NELLA POPOLAZIONE ANZIANA CLINICA PSICHIATRICA FARMACOGENETICA PSICOFARMACOLOGIA VIOLENZA CONTRO LE DONNE ED I MINORI

BIODIRITTO E BIOETICA

PSICHIATRIA FORENSE

DEMENZE, DEFICIT COGNITIVI E DEPRESSIONE NELLA POPOLAZIONE ANZIANA

1.   Epidemiologia della demenza e dei deficit cognitivi nella popolazione anziana italiana e svedese.

FARMACOGENETICA

2.   Farmacogenetica degli antidepressivi.

3.   Valutazione genetica degli antidepressivi e degli antipsicotici in relazione alle alterazioni del ritmo cardiaco.

GENETICA DELLE PSICOSI MAGGIORI

4.   Genetica molecolare dei disturbi dell'umore  e dei comportamenti suicidari.

5.   Genetica della schizofrenia.

6.   Genetica delle psicosi maggiori e loro sintomatologia comune.

CLINICA DEI DISTURBI DELL'UMORE

7.   The Italian National Survey on Depression in Primary Care.

8.   Salute psichica nella donna: la sindrome premestruale e gli stili difensivi nella depressione nella donna.

9.   Considerazioni sulla metodologia della ricerca.

CLINICA DELLA SCHIZOFRENIA E PSICOSI MAGGIORI

10. Psicopatologia nella schizofrenia e nell'infezione da HIV-1 (the AIDS Project).

PSICOFARMACOLOGIA

11.  Studio dei trattamenti antidepressivi.

 



2.2 LINEE DI RICERCA

Gli studi condotti da Diana De Ronchi nel triennio vertono su sei principali aree di ricerca della psichiatria: per ogni area sono indicati gli argomenti studiati e le pubblicazioni per esteso con la numerazione corrispondente alla collocazione nell'elenco delle pubblicazioni.

DEMENZE, DEFICIT COGNITIVI E DEPRESSIONE NELLA POPOLAZIONE ANZIANA

1.   Epidemiologia della demenza e dei deficit cognitivi nella popolazione anziana italiana e svedese.

Progetti di ricerca a cui partecipa Diana De Ronchi:

a.    The Aging Brain Project, Italia

b.    The Kungsholmen Project, Svezia

c.    The SNACK Population Study, Svezia

Questi studi sono condotti attraverso una serie di progetti di ricerca nell'ambito di importanti collaborazioni internazionali (Department of Neurotec, Karolinska Institutet, Stockholm, Sweden,

http://ki-su-arc.se/collaborators/collaborators-throughout-europe/

http://ki-su-arc.se/

 

e Departments of Internal Medicine, Psychosocial and Community Health, and Biostatistics and Environmental Health dell'University of Washington, Seattle, USA).

La ricerca ha avuto l'obiettivo di rivelare i fattori di rischio per le demen­ze, di affinare la diagnosi delle patologie psichiatriche associate alle demenze e di migliorare il trattamento delle demenze stesse. Grazie ai risultati ottenuti con la ricerca sulle popolazioni anzia­ne di Stoccolma e Faenza, Diana De Ronchi è gia da molti anni fortemente impegnata a creare nuovi protocolli diagnostici.

In dettaglio, l'attività scientifica affronta, su un piano clinico-epidemiologico e genetico, lo studio dei fattori di rischio per i disturbi della memoria, della performance cognitiva e del comportamento, e della loro evoluzione nel tempo (11, 16, 20, 25, 27). Di particolare interesse nell'ambito della psicogeriatria sono gli studi epidemiologici che hanno evidenziato la stretta correlazione fra deficit cognitivo, depressione e compromissione funzionale (37).

Le ricerche svolte hanno fra l'altro contribuito a confermare l'importante ruolo giocato dalla scolarizzazione sul possibile sviluppo di patologie dementigene. Questi risultati suggeriscono che la prima decade di vita sia il periodo critico per la successiva insorgenza di patologie dementigene. La bassa o assente scolarizzazione agisce come fattore di rischio, in accordo con l'ipotesi della riserva cerebrale. Tale ipotesi considera quindi l'elevata scolarizzazione come uno dei più importanti fattore protettivi nei confronti della demenza, dotando il soggetto di una maggiore "riserva intellettiva", che posticiperebbe una eventuale comparsa della patologia dementigena (20).

Inoltre, sono stati investigati aspetti genetici della demenza tipo Alzheimer con revisioni sistematiche della letteratura (14, 33, 38).

FARMACOGENETICA

2.   Farmacogenetica degli antidepressivi.

Il lavoro fortemente innovativo effettuato in quest'ambito di ricerca ha portato all'identificazione di alcune varianti geniche associate alla risposta antidepressiva (17, 22). Uno studio sul serotonin transporter gene promoter polymorphism (5-HTTLPR) è stato pubblicato su Molecular Psychiatry (Impact Factor=10,9)(18).    

3.   Valutazione genetica degli antidepressivi e degli antipsicotici in relazione alle alterazioni del ritmo cardiaco.

Una ampia review della letteratura suggerisce possibili valutazioni genetiche da effettuarsi prima della prescrizione di farmaci con il fine di prevenire aritmie cardiache. 

GENETICA DELLE PSICOSI MAGGIORI

4.   Genetica molecolare dei disturbi dell'umore  e dei comportamenti suicidari.

Lo studio delle possibili componenti genetiche di suscettibilità ai disturbi dell'umore è stato condotto nel corso degli anni sia in modo autonomo sia in collaborazione con altri gruppi in ambito nazionale o internazionale. Tali studi hanno consentito l'identificazione di alcuni geni di suscettibilità per i disturbi dell'umore o per alcune delle loro componenti sintomatologiche e dei comportamenti suicidari (3, 6, 8, 13, 30). 

5.   Genetica della schizofrenia.

Nell'ambito di tale argomento,  la collaborazione più estesa e proficua, tuttora in corso, è quella effettuata con il gruppo dell'Università di Seoul (Corea), attraverso la quale è stato possibile evidenziare alcuni fattori genetici di suscettibilità alla malattia (1, 5).

6.   Genetica delle psicosi maggiori e loro sintomatologia comune.

Tradizionalmente le psicosi maggiori (schizofrenia e disturbi dell'umore) sono considerate negli studi genetici come entità diagnostiche separate; gli studi effettuati hanno invece evidenziato come alcuni fattori genetici di suscettibilità siano comuni alle varie diagnosi, ma risultino specifici per alcuni tratti sintomatologici (ad es. il gene per il trasportatore della serotonina influenza molteplici aspetti in soggetti normali e affetti da disturbi psichiatrici) (10, 19, 23).

CLINICA DEI DISTURBI DELL'UMORE

7.   The Italian National Survey on Depression in Primary Care.

Questi studi sono stati condotti nell'ambito del progetto the Italian National Survey on Depression in Primary Care in collaborazione con la World Health Organization e la Società Italiana di Medicina Generale. Un vasto studio epidemiologico sui disturbi depressivi in medicina generale ha coinvolto 1896 pazienti di 191 MMG distribuiti uniformemente su tutto il territorio nazionale. In particolare De Ronchi ha partecipato alla fase del progetto focalizzata sulla depressione nei soggetti anziani (26) e sulla capacità di riconoscimento della depressione da parte dei medici di Medicina Generale (40).

8.   Salute psichica nella donna: la sindrome premestruale e gli stili difensivi nella depressione nella donna.

Il dibattuto tema della sindrome premestruale è stato indagato mediante uno studio caso-controllo. I risultati di questa ricerca mettono in evidenza la continuità tra la sindrome premestruale e le sindromi depressive propriamente dette, nonché la comparsa nelle donne affette da molti anni da sindrome premestruale di disturbi ansiosi e depressivi della personalità. L'interesse verso questi risultati nasce dal fatto che essi suggeriscono una modificazione della personalità come conseguenza permanente di una lunga esposizione alla sindrome premestruale ed ai disturbi affettivi (39). Un altro lavoro analizza gli stili difensivi nelle donne con depressione del tono dell'umore (34).

9.   Considerazioni sulla metodologia della ricerca.

L'approccio clinico al paziente si presenta a volte radicalmente differente da quello del ricercatore; tale discrepanza può costituire un ostacolo alla necessaria comunicazione tra clinici e ricercatori, per conseguire un progresso scientifico non fine a se stesso, basato sull'evidenza clinica e realmente utile alla cura del paziente; questo concetto è stato analizzato e commentato in un editoriale (32).

CLINICA DELLA SCHIZOFRENIA E PSICOSI MAGGIORI

10.        Psicopatologia nella schizofrenia e nell'infezione da HIV-1 (the AIDS Project).

Lo studio del pattern psicopatologico del primo episodio psicotico nei pazienti con schizofrenia e nei pazienti HIV-1 sieropositivi è affrontato in relazione alle variabili cliniche complesse ed alla terapia. Nelle persone con AIDS dementia complex le complicanze psichiatriche rappresentano uno dei problemi clinici più rilevanti in pazienti in cui l'aspettativa di vita è andata sovrapponendosi in questi ultimi anni, grazie alle nuove terapie, a quella di altre malattie croniche a lungo decorso (24).

PSICOFARMACOLOGIA

11.        Studio dei trattamenti antidepressivi.

L'efficacia di diversi trattamenti antidepressivi è stata studiata attraverso studi clinici randomizzati e in aperto. All'interno degli studi sperimentali effettuati in quest'ambito, è importante evidenziare il ruolo degli ormoni nelle donne in post-menopausa in terapia con antidepressivi (4, 7). Di rilievo anche l'analisi della riposta in pazienti anziani e la valutazione di aspetti cognitivi durante il trattamento (15, 28, 29).