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Daniele Scarponi

Professore associato

Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali

Settore scientifico disciplinare: GEO/01 PALEONTOLOGIA E PALEOECOLOGIA

Temi di ricerca

Parole chiave: Neogene/Quaternario mediterraneo Mollusca Stratigraphic Paleobiology Paleoecologia Conservation Paleobiology

L'attività di ricerca è incentrata sulla ricostruzione ed analisi di pattern quantitativi paleobiologici ricavati da associazioni a macroinvertebrati marini bentonici (molluschi). In particolare i recenti progetti sono (e sono stati) focalizzati sui seguenti aree di ricerca: 1) Paleoecologia e Paleobiologia stratigrafica (Stratigraphic Paleobiology); 2) Tafonomia e time-averaging; 3) Paleobiodiversità; 4) Conservazione della Biodiversità (Conservation Paleobiology). Le successioni sedimentarie studiate sono principalmente quelle del Bacino Mediterraneo (e Paratetide) del Neogene e Quaternario.

Temi di ricerca:

1.         Paleoecologia e Palebiologia Stratigrafica. Scopi: Evidenziare le innumerevoli sinergie esistenti fra due importanti aree delle Scienze della Terra: Paleobiologia e Stratigrafia. Trend paleobiologici quantitativi, quando integrati nell'analisi di facies possono aumentare notevolmente le capacità di analisi stratigrafica dei bacini sedimentari. La Paleobiologia stratigrafica è una disciplina ibrida che si concretizza soprattutto nel recuperare alla stratigrafia i segnali paleontologici s.l. regionali e/o globali, registrati nelle successioni sedimentarie.

2.         Tafonomia e time-averaging. Scopi: Analisi quantitativa dei processi di fossilizzazione e valutazione della qualità e attendibilità del record fossile. Nella ricostruzione di trend paleobiologici gli orizzonti fossiliferi sono i target principali dai quali estrarre dati sensibili. Per tale motivo una stima temporale accurata di tali orizzonti insieme ad un'analisi quantitativa del loro stato di preservazione sono  fondamentali non solo per correlazioni geocronologiche ma anche per studi paleobiologici e ricostruzioni di ambienti deposizionali. Il time-averaging è uno dei principali fattori che può ostacolare la ricostruzione di trend paleobiologici, non solo perché riduce la capacità di risoluzione di un singolo livello fossilifero ma anche perché può generare falsi patterns in funzione dei processi sedimentari (es. livelli condensati: fossili appartenenti a intervalli temporali distinti).

3.         Biodiversità della Superfamiglia Conoidea (Gastropoda). Scopi: Analisi dell'andamento della biodiversità della superfamiglia nelle successioni sedimentarie neogenico-quaternarie italiane e della Paratetide. La superfamiglia Conoidea rappresenta uno dei gruppi di gasteropodi predatori più diversificati nelle comunità marine bentoniche attuali. Le variazioni nella ricchezza tassonomica (alfa diversità) del gruppo, dovrebbero avere significative ripercussioni sulla pressione selettiva delle categorie trofiche inferiori (erbivori, filtratori, ecc). La conoscenza critica della loro diversità è, quindi, preliminare a qualsiasi applicazione in chiave biogeografia e paleoecologica. Fino ad oggi manca sul tema un'analisi di dettaglio e non esiste un elenco ragionato dell'estinzioni e scomparse dal Mediterraneo (si pensi che nello Zancleano inferiore il solo genere Conus era composto da più di 40 specie, oggi in tutto il Mediterraneo se ne contano solo 3).

4.        Conservazione della Biodiversità. Scopi: L'analisi del record fossile e subfossile da un lato consente di stabilire sistemi di riferimento (pre-impatto antropico) che ci possono fornire indicazioni sullo stato attuale degli ecosistemi. Dall'altro lato ci consentono anche di ipotizzare possibili scenari legati alle dinamiche climatiche future attraverso l'utilizzo di ancient analogues.

 

 



 

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