1. Semiotica, studi culturali e visual culture: memoria,
post-memoria e generi della testimonianza
Con questo tema si intende innanzitutto avanzare una
ricerca già avviata da alcuni anni il cui obiettivo è un
confronto epistemologico e metodologico tra la semiotica della
cultura e la sociosemiotica da un lato, e i cosiddetti studi
culturali e visual studies di aerea anglosassone dall'altro. In
particolare, si intendono investigare quelle categorie, comuni
a entrambi i campi di ricerca, che guidano l'indagine delle forme
culturali contemporanee: testo, pratica, discorso, genere e
immagine. Tali categorie saranno esaminate a partire dal tema
trasversale della memoria e della post-memoria e
dei processi di oblio, negazione e rievocazione del
passato che presiedono alla ricomposizioni delle
identità individuali e collettive sconvolte da conflitti e da
traumi. Tale ricerca è inoltre sviluppata nell'ambito dei lavori
del Centro intradipartimentale di studi sulle memorie e i traumi
culturali - TRAME, (www.trame.unibo.it) con sede
presso il Dipartimento di Discipline della Comunicazione. Si
intende, quindi, sia avanzare nella ricerca di una specificità
semiotica del concetto di trauma culturale e della categoria di
testimonianza, sia esplorare le nuove direzioni di ricerca dei
cosiddetti Trauma Studies, oggi impegnati, per esempio,
nell'elaborazione e anche nell'applicazione delle categorie di
memoria multidirezionale e di post-memoria, oltre
che negli intrecci che gli studi sull'Olocausto presentano con
le riflessioni post-coloniali. L'obiettivo principale di tale tema
sarà dunque quello di indagare le categorie analitiche e le
metodologie più appropriate all'analisi delle pratiche di
rappresentazione e di ricomposizione della memoria dopo la
violenza.
2. La narrazione dell'esperienza traumatica: lo statuto
documentale delle immagini
Con l'apporto di alcuni strumenti metodologici messi a punto
nella linea di ricerca 1, si rifletterà in particolare sulle
trasformazioni della categoria di documento e di documentario. Che
cosa costituisce oggi un documento, e come è cambiata, rispetto
alla scrittura della memoria e al genere della testimonianza,
la categoria stessa di prova e di evidenza? E come le
immagini, in tutte le loro permutazioni e traduzioni contemporanee,
partecipano alla corroborazione, ovvero alla sconfessione, di ciò
che viene considerato come vero, autentitco e "reale"? La
ricerca si concentra innanzitutto sulla messa a punto di
un corpus adeguato di testi riconducibili al genere del
documentario, dalla fotografia sociale al film documentario
d'autore, alle video installazioni di alcuni artisti visuali
contemporanei, in modo da individuare le forme di
figurazione attraverso cui un trauma individuale si trova
ad essere espresso, e un trauma culturale ad essere condiviso e
rielaborato e la sua memoria ricostituita. In particolare, si
cercherà di indagare quello che oggi viene definito come il
documentary turn degli studi sulla memoria e la visual
culture, in modo non solo da circoscrivere gli esempi e le
strategie di rappresentazione più significative, ma anche la
specificità di generi sempre più in bilico tra verità e finzione,
autenticità e manipolazione.
3. Gender, testimonianza e violenza nella cultura
visuale contemporanea
Partendo da alcuni spunti emersi nelle linee di ricerca 1 e 2,
si approfondirà la specificità delle testimonianze femminili
di esperienze estreme e dunque il ruolo rivestito dalla
soggettività di genere nella narrazione visiva di un
trauma. Si guarderà, in specifico, non solo a come gli studi di
genere hanno rielaborato la categoria di trauma, ma anche a come
alcune artiste visive e filmmaker hanno trattato questo tema
producendo testi originali, performance e installazioni che portano
a ripensare non solo in che senso le donne sono vittime
particolari ma, anche, a un altro livello, il modo in cui la
differenza di genere si manifesta nella scrittura visiva e
nella narrazione, contribuendo alla ridefinizione del
rapporto tra donne e violenza nell'immaginario mediatico
contemporaneo.