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Claudio Bisoni

Professore ordinario

Dipartimento delle Arti

Settore scientifico disciplinare: L-ART/06 CINEMA, FOTOGRAFIA E TELEVISIONE

Temi di ricerca

Parole chiave: teoria della ricezione gusto gender critica cinematografica cinema italiano narrazioni italiane

Il lavoro di ricerca di Claudio Bisoni negli ultimi quindici anni ha toccato diversi ambiti, dalla teoria del cinema allo studio del cinema nord-americano dagli anni Settanta in avanti, passando per i nuovi media. La sua attività di studio si è però sviluppata in modo più sistematico intorno a quattro aree principali.

Il primo ambito riguarda la storia della cultura cinematografica. In quest’area Bisoni ha studiato la storia della critica e della cultura cinematografica italiana, in particolar modo dagli anni Settanta a oggi, con due monografie (Gli anni affollati. La cultura cinematografica italiana (1970-1979), Carocci, 2009; La critica cinematografica. Un'introduzione, Archetipolibri, 2013) e vari articoli (tra i quali La storia della critica, in Storia del cinema italiano, Vol. XII–1970/1976, Marsilio/Bianco & Nero, 2008; Il carrello di Kapò visto da qui. Il film di Pontecorvo e la sua ricezione critica letti in prospettiva, "Cinema e Storia", anno II, n. 2, 2013).

Il secondo ambito di studi riguarda il cinema italiano della seconda parte del Novecento. Bisoni ha studiato il cinema politico in una monografia dedicata a Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Elio Petri. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Lindau, 2011), in articoli sul cinema di Elio Petri (Il potere e l’impegno: le traiettorie del cinema civile di Elio Petri, in G. Rigola, a cura di, Elio Petri, uomo di cinema. Impegno, spettacolo, industria culturale, Bonanno Editore 2015; Ognuno a proprio modo: Sciascia, Petri, l’impegno, il cinema, “Todo Modo”, 2017) e in un articolo dedicato a Paolo Sorrentino (in G. Lombardi, C. Uva, a cura di, Italian Political Cinema, Peter Lang, 2016). Ha studiato la rappresentazione della mascolinità nel melodramma degli anni Cinquanta (“Io posso offrirle soltanto l’immenso calore del mio affetto”: Masculinity in Italian Cinematic Melodrama, “The Italianist”, Issue 2, 2015). Si è occupato del turismo attraverso i media (con R. Bonadei, L. Flabbi, F Fedriani, S. Pivato, Il turismo, in, La cultura italiana, VOL. VI, Utet, 2010). Ha studiato il cinema italiano d’interesse culturale, co-curando un numero monografico di “Comunicazioni Sociali” (con D. Hipkins e P. Noto, Italian Quality Cinema: Istitutions, Tastes, Cultural Legitimation, “Comunicazioni Sociali”, 3, 2016) e analizzando il ruolo degli attori cinematografici italiani nel sistema dei finanziamenti statali al cinema ("Non faccio questo mestiere mettendomi sul mercato come una merce": note sull'attore cinematografico italiano e il suo contributo al cinema di interesse culturale, “Comunicazioni sociali”, n. 3, 2016). Inoltre, si sta occupando della circolazione internazionale del “brand Italia” attraverso i media (con Elisa Farinacci, L’amica geniale: anatomia di una comunità interpretativa transnazionale, in “Cinergie - Il cinema e le altre arti”, n.18, dicembre 2020).

Il terzo ambito di ricerca riguarda i rapporti tra il cinema popolare italiano del secondo dopoguerra e la pop music nazionale. Si tratta della linea di ricerca su cui Bisoni ha lavorato con più continuità, a partire già dai primi anni Duemila in avanti. Bisoni ha analizzato soprattutto il film musicale degli anni Sessanta. A questo argomento ha dedicato diversi saggi e una monografia. Più nello specifico, si è occupato dei rapporti tra culture giovanili e consumo del film musicale a basso costo (Cinema a 45 giri, in Giacomo Manzoli e Guglielmo Pescatore, a cura di, L’arte del risparmio. Stile e tecnologia. Il cinema a basso costo in Italia negli anni Sessanta, Carocci, Roma 2005). Ha analizzato le dinamiche generazionali e di gender nel cinema musicale negli anni del boom economico ("Il problema più importante per noi/è di avere una ragazza di sera". Percorsi della sessualità e identità di gender nel cinema musicale italiano degli anni Sessanta, “Cinergie”, n. 5, 2014). Ha studiato l’identità italiana attraverso la musica pop nel cinema popolare (Il cinema musicale italiano degli anni Sessanta e l’identità delle nuove generazioni tra nazionale e globale, in Cinema e identità italiana. Cultura visuale e immaginario nazionale tra tradizione e contemporaneità, Roma Tre Press, Roma 2019) e lo stardom mediale di alcuni cantanti (come Rita Pavone), a cavallo tra stampa giovanile, cinema, televisione e musica (“Donna d’effetto non lo sarò mai”. De-erotizzazione e mascheramento nell’immagine divistica di Rita Pavone sulla stampa giovanile nella seconda parte degli anni Sessanta. Il caso “Giovani”, “Schermi – Storie e culture del cinema e dei media in Italia”, n. 9, anno V, gennaio-giugno 2021, pp. 119-129). Nella monografia Cinema, sorrisi e canzoni. Il film musicale italiano degli anni Sessanta. Produzione, consumo, forme espressive e questioni di genere (Rubbettino, Soveria Mannelli, 2020) ha analizzato in modo sistematico il film musicale degli anni Sessanta dal punto di vista produttivo, testuale e di ricezione.

Il quarto ambito di ricerca riguarda la circolazione internazionale dei prodotti culturali italiani (film, serie tv, opere letterarie) all'estero. Quest'area di ricerca è legata al PRIN 2017 Italian Na(rra)tives (Principal Investigator: Claudio Bisoni) e ha per principale obiettivo di ricerca definire la dimensione dell'impatto culturale dei prodotti nazionali su un piano transnazionale, con particolare attenzione ai processi di ricezione e consumo dei medesimi.