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Claudia Tubertini

Professoressa associata

Dipartimento di Scienze Giuridiche

Settore scientifico disciplinare: IUS/10 DIRITTO AMMINISTRATIVO

Contenuti utili

INDICAZIONI PER L’ELABORAZIONE DELLA TESI DI LAUREA

TEMPI E MODALITA’

Si consiglia di prendere il primo contatto con il docente almeno 4 mesi prima della data in cui s’intende discutere la tesi di Laurea. Una volta concordato con il docente l’argomento della tesi, occorre fare una preliminare ricerca bibliografica sull’argomento, per la stesura di un indice di massima da sottoporre al docente. L’elaborato va presentato al docente per singoli capitoli, durante la stesura e completo di conclusioni e bibliografia almeno 5 giorni prima della data ultima di caricamento sulla piattaforma tesi di laurea.
 

STESURA

È preferibile privilegiare la qualità alla quantità: 100 pagine possono essere sufficienti se contengono una approfondita e completa elaborazione. Si eviti dunque ogni prolissa parafrasi della dottrina più nota sul singolo argomento, sforzandosi piuttosto di darne conto in sintesi efficaci, cercando di utilizzare gli elementi forniti dal dibattito dottrinale per inquadrare correttamente i dati desumibili dall’analisi di casi concreti e pronunce giurisprudenziali. L’approfondimento giurisprudenziale, sia costituzionale che amministrativo, rappresenta un importante elemento di valutazione dell’elaborato.


REPERIMENTO MATERIALE

Per il reperimento della dottrina si rammenta di non considerare esaustive le ricerche sul web. Si consiglia sempre di iniziare con la consultazione dei principali manuali (partendo dai più recenti), dei trattati e delle voci delle enciclopedie giuridiche (come Enciclopedia Giuridica Treccani; Digesto delle Discipline pubblicistiche; Enciclopedia del diritto) inerenti l’argomento della tesi; successivamente, la ricerca potrà essere estesa alle monografie ed ai saggi di riviste giuridiche, partendo dalle citazioni contenute nelle fonti sopra citate.
Per la ricerca on line si consiglia di utilizzare le numerose banche dati accessibili attraverso il servizio bibliotecario di ateneo (sba.unibo.it), eventualmente se possibile partecipando ai corsi che periodicamente sono organizzati per la consultazione delle banche dati giuridiche.

Per il reperimento dei testi normativi on line, si può fare riferimento al sito www.normattiva.it, ed ai siti istituzionali del Governo (www.palazzochigi.it), del Parlamento (www.parlamento.it) e della Camera (www.camera.it); in quest’ultimo è anche presente una banca dati delle leggi regionali.
Si segnala inoltre il sito www.gazzettaufficiale.it che consente l’accesso libero al testo integrale delle Gazzette ufficiali.


Per il reperimento dei testi, si fa presente che i laureandi in diritto amministrativo possono accedere anche alla biblioteca della Spisa, sita in via Belmeloro 10, che possiede tutte le principali opere e riviste di diritto pubblico ed amministrativo.


NOTE


Molto importante è la redazione delle note che vanno ampiamente utilizzate per fornire una completa ed efficace sintesi delle opinioni dottrinali sull’argomento, evitando così di appesantire eccessivamente il testo della tesi.

Ogni citazione del pensiero dell’autore deve essere riportata tra virgolette e deve essere a questi direttamente imputata.

La numerazione delle note è progressiva per l’intero elaborato, le note vanno sempre composte a piè di pagina.

Ogni nota deve essere così strutturata:
a) per i volumi: Autore, titolo dell’opera, città dell’edizione, casa editrice, anno di pubblicazione, pagine di riferimento.
Nel caso di opere già citate nella trattazione è possibile far seguire al nome dell’autore la dicitura op. cit. e l’indicazione della pagina.
b) per le riviste: Autore, titolo del saggio, nome della rivista in cui appare, numero del fascicolo, anno di pubblicazione, pagine di riferimento. Es. G.U. Rescigno, Principio di sussidiarietà orizzontale e diritti sociali, in Diritto Pubblico, n. 1, 2002, p. 27 ss.
c) per saggi in pagine web: Autore, titolo del saggio, pagina web, pagine di riferimento
Es. G. Arena, Il principio di sussidiarietà orizzontale nell’art. 118 u.c. della Costituzione, in www.amministrazioneincammino.luiss.it.

Nel richiamare le opere che si sono via via consultate sono opportuni brevi accenni valutativi e descrittivi del contenuto, ad esempio “testo fondamentale in questa materia risulta…”, “ per una analisi più approfondita della materia…”, o anche solo “si veda…” o “cfr…” (abbreviazione di “confronta”).

I siti web istituzionali della Corte Costituzionale e dei giudici amministrativi, di primo e secondo grado, ove reperire i testi integrali delle pronunce, sono i seguenti: www.cortecostituzionale.it; www.giustizia-amministrativa.it.

CRITERI PER LA CITAZIONE DELLE NORME

La normativa deve essere citata secondo i seguenti criteri: o con gli estremi completi (ad esempio legge 14 dicembre 2000, n. 376 e non legge n. 376 del 14 dicembre 2000) oppure anche in maniera abbreviata (ad esempio: legge n. 376 del 2000 oppure l. 376 del 2000). Non è necessario citare il titolo della legge o la collocazione nella Gazzetta ufficiale nella trattazione. Nel caso in cui venga citato anche l’articolo o il comma di un testo normativo, deve essere utilizzata la seguente regola: art. 22, comma 2, della legge n. 376 del 2000 (ovvero articolo, comma indicato con numero arabo e non in lettere o numero romano, preposizione del o della, citazione del testo normativo secondo i criteri di cui sopra). L’eventuale lettera di un articolo va composta in corsivo: ad esempio art. 3, comma 4, lett. b) della legge…

Per le abbreviazioni si raccomanda l’uniformità e si consigliano le sigle di seguito riportate: Cost.; l.; d.l.; d.lgs.; d.p.r.; d.m.; d.p.c.m.; t.u.


BIBLIOGRAFIA

La bibliografia (da inserire obbligatoriamente al termine dell’elaborato) deve essere preferibilmente redatta in termini ragionati, indicando per ciascun argomento gli autori che lo studente ritiene maggiormente rilevanti ed attendibili ai fini della sua tesi. Per qualche esempio, si vedano le bibliografie contenute in L. Vandelli, Il sistema delle autonomie locali, Bologna, Il Mulino, 2015.

In subordine, è possibile l’indicazione, capitolo per capitolo, della dottrina utilizzata, indicata in ordine alfabetico.


ALLEGATI

Qualora sia necessario o utile per la trattazione riportare norme molto estese, o altra documentazione (come ad es. atti amministrativi; grafici; tabelle, etc.), si consiglia di prevedere al termine della tesi una appendice.


FORMATTAZIONE

La redazione della tesi dovrà essere standardizzata secondo le prescrizioni del senato accademico ovvero: pagina di 32 – 35 righe, ciascuna di 65 – 70 caratteri tipo Times New Roman, Courier o Helvetica, scrittura fronte retro.