1) La Sindrome da Asfissia Perinatale nella specie
equina.
2) Relazione tra le citochine pro e anti-infiammatorie e il
trasferimento dell'immunità passiva nel puledro neonato.
1) La Sindrome da Asfissia Perinatale nella specie equina.
Scopi:
- Individuazione di parametri clinici, ultrasonografici o di
laboratorio utili alla diagnosi di ipossia perinatale nella specie
equina durante l'ultimo periodo di gestazione e nelle prime ore di
vita.
L'individuazione di parametri attendibili utili per la diagnosi
di ipossia e stress fetale durante l'ultimo mese di gravidanza e
nelle prime ore di vita permetterebbe di intervenire
tempestivamente e di migliorare la percentuale di sopravvivenza nel
puledro nato da fattrici con gravidanza a rischio, spesso affetto
da Sindrome da Asfissia Perinatale.
Le fattrici afferite presso il DIMEVET per il monitoraggio della
gravidanza e l'assistenza al parto verranno sottoposte alle
seguenti indagini: esame clinico completo ogni 10 giorni; prelievo
ematico ogni 10 giorni per l'individuazione di eventuali parametri
ormonali e/o ematobiochimici correlati a situazioni di stress
fetale di origine placentare e/o materna; esame
ultrasonografico transrettale e transaddominale ogni 10 giorni per
la valutazione del profilo biofisico fetale completo; Apgar
score ed esame clinico completo del neonato subito dopo il parto;
emogasanalisi sul sangue prelevato dal cordone ombelicale;
valutazione dei principali parametri ematobiochimici sul sangue
venoso prelevato al momento della nascita, con particolare
riferimento alle alterazioni morfologiche delle cellule ematiche;
misurazione dei livelli di lattato presenti nel liquido
amniotico raccolto al momento del parto; misurazione
ultrasonografica dello spazio sub aracnoideo; valutazione
attraverso tecniche di immunoblotting dell'espressione/presenza di
tre importanti marker proteici nel liquido amniotico prelevato al
momento del parto e sul sangue del neonato: heat shock protein 70
(HSP70), heat shock factor 1 (HSF1) e hypoxia inducible factor 1
(HIF1), utilizzando anticorpi specifici policlonali. Lo studio di
queste proteine consentirà di valutare l'eventuale presenza di
situazioni di stress legate ad episodi di ipossia; a 24 ore
dalla nascita, gli effetti di eventuali episodi di ipossia legati
allo svolgimento del parto verranno indagati valutando nuovamente
l'espressione/presenza di HSP70, HSF1 e HIF1 nel sangue del
neonato. I risultati verranno quindi esaminati ed elaborati
statisticamente, confrontando i valori delle fattrici con
gravidanza fisiologica con quelli delle fattrici con nascita di
puledri compromessi.
Verrà inoltre approfondito lo studio della proteomica tramite
l'analisi delle urine, allo scopo di individuare biomarker
diagnostici e/o prognostici in corso di PAS. L'urina è un campione
ideale, sia perché è facilmente ottenibile, sia perché non prevede
procedure invasive o stressanti durante il prelievo. Le proteine
che ritroviamo nelle urine sono per lo più proteine plasmatiche che
passano attraverso il filtro glomerulare, a cui si aggiungono le
proteine renali e del tratto urinario. L'analisi proteomica delle
urine è quindi un ottimo strumento per la valutazione delle
condizioni dell'apparato urinario, ma anche delle condizioni
dell'organismo intero. Nel nostro studio i puledri presi in
considerazione saranno suddivisi in 3 gruppi: sani, affetti da PAS,
affetti da altre patologie. I campioni verranno raccolti una volta
al giorno per i primi tre giorni di vita nei puledri sani nati
pressi l'unità, ed entro le 12 ore, e tra le 24 e le 36 ore dal
momento ricovero nei puledri malati. Verrà quindi eseguita
un'elettroforesi verticale sul gel SDS-page per separare le singole
proteine che verranno tradotte in un elettroferogramma e
classificate in base al loro peso molecolare.
- Valutazione dell'utilità della terapia standard con farmaci
antiossidanti (Vit E, Vit C, Se, DMSO) nei puledri ricoverati
affetti da PAS.
A questo scopo verranno valutati i markers di stress ossidativo
(glutatione, ROS) prima, durante e dopo la terapia antiossidante in
tutti i puledri ricoverati presso l'Unità di Perinatologia del
Dipartimento.
2) Relazione tra le citochine pro e anti-infiammatorie e il
trasferimento dell'immunità passiva nel puledro neonato.
L'assunzione del colostro è di vitale importanza nella
specie equina, specie in cui la placenta epiteliocoriale
non permette il passaggio di anticorpi dalla madre al feto e il
mancato trasferimento dell'immunità passiva predispone
all'insorgenza di infezioni neonatali. Oltre agli anticorpi,
però, il colostro è di fondamentale importanza per la presenza
di altri fattori immunomodulanti, come le citochine. In particolare
l'IFN-g, particolarmente scarso nel sangue ombelicale e del
neonato, è la citochina maggiormente rappresentata nel latte di
donna.
Scopi:
- Valutare la presenza di citochine pro e antinfiammatorie nel
colostro di cavalla e nel puledro sano prima e dopo l'assunzione
del colostro;
- Valutare la presenza di eventuali differenze nel puledro
malato.
Verrà valutata la presenza delle seguenti citochine nel
colostro e nel sangue del puledro prima e dopo l'assunzione del
colostro:
IFN-g, IL-4, IL-8, IL-13.