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Carlo De Maria

Professore associato

Dipartimento di Storia Culture Civiltà

Settore scientifico disciplinare: M-STO/04 STORIA CONTEMPORANEA

Curriculum vitae

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Carlo De Maria (Bologna, 1974) è Professore associato di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà (DISCI) dell’Università di Bologna. Insegna “Storia contemporanea” nel Corso di laurea in Lingue e letterature straniere, "Storia dei partiti e dei movimenti politici e sociali" nel Corso di laurea in Storia e “Didattica della storia” nel Corso di laurea in Storia e nel Corso di laurea magistrale in Scienze storiche e orientalistiche.

Inoltre, è direttore del Centro studi e ricerche Renato Zangheri presso la Fondazione Duemila di Bologna e presidente dell'Associazione di ricerca storica Clionet. Ha fondato e dirige la collana editoriale “OttocentoDuemila”, pubblicata da Bologna University Press, e – presso lo stesso editore – la rivista di Public History “Clionet. Per un senso del tempo e dei luoghi”.

Formazione

Dopo la Laurea in Storia contemporanea all’Università di Bologna (2001) e il Dottorato di ricerca nella medesima disciplina all’Università di Siena (2005), si è specializzato anche in biblioteconomia e archivistica, conseguendo, nel 2009, il Diploma post-laurea presso la Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari dell’Università “La Sapienza” di Roma.

A partire dal 2006, è stato dapprima Assegnista di ricerca e poi Ricercatore a tempo determinato in Storia contemporanea all’Università di Bologna. Abilitato alla docenza universitaria dal 2013 (nei settori concorsuali di “Storia contemporanea” e di “Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche”), ha insegnato a contratto in diversi atenei italiani: oltre a Bologna, all’Università “Carlo Bo” di Urbino, all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e all’Università del Salento.

Nel 2021 ha preso servizio come Professore associato all’Università di Bologna.

Attività di ricerca

La sua attività di ricerca e di organizzazione culturale non si è svolta unicamente in ambito accademico, ma anche al di fuori dell’università e comunque sempre in contatto con essa: dal 2014 al 2020 ha diretto l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena; dal 2011, come ricordato, presiede l’Associazione di ricerca storica Clionet.

La capacità di far dialogare istituzioni pubbliche e private, e di avvicinare l’università alle realtà del territorio, gli ha permesso di sovrintendere alla realizzazione di alcune importanti convenzioni: si fa riferimento, in primo luogo, all’Accordo attuativo di collaborazione tra il Dipartimento di Storia Culture Civiltà e il Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto che, tra il 2019 e il 2022, ha permesso al DISCI di finanziare assegni e contratti di ricerca. Si vuole ricordare, poi, il progetto “Bologna metalmeccanica: percorsi di public history tra politica, fabbrica e territorio dal 1968 a oggi”, di durata triennale (2018-2021), nato da una convenzione tra DISCI, Istituzione Bologna Musei - Museo del Patrimonio industriale, Fiom Cgil Bologna e Associazione di ricerca storica Clionet, che si è accreditato come rilevante attività di Terza Missione.

È membro del comitato scientifico della Fondazione di studi storici “Filippo Turati” di Firenze. Tra i riconoscimenti ottenuti per l’attività scientifica si ricorda il Premio ANCI-Storia 2009, per il libro Alessandro Schiavi. Dal riformismo municipale alla federazione europea dei comuni (Clueb, 2008), assegnatogli dall’Associazione nazionale comuni italiani in collaborazione con la SISSCO.

Le sue principali pubblicazioni dell’ultimo triennio sono: le monografie Andrea Costa e l’Italia liberale (Bologna University Press, 2021); Una famiglia anarchica. La vita dei Berneri tra affetti, impegno ed esilio nell’Europa del Novecento (Viella, 2019); e le curatele dei volumi collettanei Storia del PCI in Emilia-Romagna: welfare, lavoro, cultura, autonomie (Bologna University Press, 2022); Genere, lavoro e formazione professionale nell’Italia contemporanea (Bologna University Press, 2021, con E. Betti). 

Il patrimonio culturale e la sua valorizzazione fanno parte integrante del curriculum di Carlo De Maria, con riferimento alla competenza in materia di biblioteche e archivi, biografie ed epistolari, carte personali e fondi documentari. Da anni si occupa di storia del municipalismo, storia urbana, storia delle autonomie sociali e territoriali, e di storia culturale legata al territorio, secondo prospettive di lungo periodo relative all’Otto e al Novecento e avvalendosi di apporti interdisciplinari volti ad arricchire l’indagine storica sul piano metodologico, tematico e interpretativo. Ha svolto una intensa attività di organizzazione culturale, promuovendo convegni e seminari di rilevanza internazionale, nazionale e locale/regionale.

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