La ricerca di Antonino Rotolo ha per oggetto i temi seguenti:
Intelligenza artificiale e diritto, logica filosofica, ragionamento
normativo, logiche non-classiche, ragionamento non-monotonico, i
fondamenti del ragion pratica.
(a) Natura e fondamenti cognitivi delle istituzioni sociali.
Questa prima linea di ricerca si inserisce all'interno di un
dibattito interdisciplinare che vede oggi confrontarsi un gran
numero di filosofi, teorici del diritto, studiosi di scienze
cognitive e logici. Si procederà a uno studio logico dei fondamenti
epistemici delle istituzioni a partire dalla discussione del ruolo
delle regole costitutive “counts as” presentata nell'analisi di J.
Searle. In questo senso, sarà necessario sviluppare un'indagine sul
significato della nozione di “collective intentionality” alla luce
dei recenti contributi di carattere logico-filosofico su concetti
chiave come “mutual belief”, “collective acceptance”, “social
commitment”, etc. Questa analisi sarà poi alla base di uno studio
strettamente formale orientato a sviluppare strumenti logici in
grado di rappresentare le dinamiche di base di “generazione e
mantenimento” delle realtà istituzionali. Tale studio si avvarrà
dei più recenti contributi sviluppati nell'ambito dell'Intelligenza
Artificiale e Diritto. Già alcuni lavori di A. Rotolo nell'ambito
di Multi-agent Systems e AI and Law hanno prodotto risultati
incoraggianti, sia dal punto di vista teorico, sia da quello
logico-computazionale.
(b) Diritto come pratica sociale normativa e connessione tra
diritto e morale. Il rapporto tra diritto e morale è stato
esplorato di recente da studiosi quali R. Dworkin, R. Alexy, e C.S.
Nino. Questi autori hanno analizzato il problema tenendo sullo
sfondo l'idea secondo cui il diritto è una specifica pratica
sociale. Tuttavia, la possibilità che una pratica sociale possa
includere elementi morali non è affatto scontata. Questa linea di
ricerca ha lo scopo di rileggere e di articolare la nozione di
pratica sociale al fine di identificare quali aspetti di essa
possono essere rilevanti rispetto a tale processo di inclusione. Le
ricerche dell'anno 2006 hanno indicato che le teorie
inferenzialiste di R. Brandom sono in tal senso inadeguate. Per
quest'anno, si prevede di investigare come il concetto di pratica
sociale convenzionale, applicato al diritto da J.Coleman, e basato
sulla nozione di “shared cooperative activity” (dovuta a M.
Bratman), possa offrire un concetto di normatività più idoneo e,
quindi, permetta di includere elementi morali all'interno di un
processo argomentativo e interpersonale di costruzione dei
contenuti dei practical commitments che ciascun agente assume
nell'asserire giudizi pratici.
(c) Logica dei processi di cambiamento dei sistemi normativi. Lo
studio logico-formale dei processi di cambiamento normativi è stato
oggetto di limitata attenzione da parte dei logici deontici. I
pochi modelli formali del cambiamento normativo fanno
principalmente riferimento ai lavori di Alchourrón, Bulygin,
Gärdenfors e Makinson. Tuttavia, in questo approccio non viene
considerata esplicitamente la dimensione temporale, così cruciale
in ambito giuridico. L'idea di questa ricerca è di estendere una
logica già sviluppata da A. Rotolo (insieme, tra gli altri, a G.
Sartor, G. Governatori, R. Riveret, J. Hulstijn, L. van der Torre),
chiamata Temporal Defeasible Logic, al fine di rappresentare i
processi di modifica delle norme giuridiche. I parametri temporali
(tempo di applicazione, di vigore, ecc…) saranno espressi in forma
puntuale o di intervallo, e si procederà a includere meta-regole
(regole con altre regole “nested”) per modellare il concetto stesso
di modifica.
(d) Scelta razionale nell'argomentazione giuridica. Esiste in
letteratura un buon numero di studi logico-formali
dell'argomentazione giuridica (Prakken/Sartor, Bench Capon, Gordon,
Loui, Zeleznikow/Bellucci, ecc…). Tuttavia, solo Zeleznikow e
Bellucci hanno tentato di applicare i metodi della teoria dei
giochi per fornire criteri di scelta razionale degli agenti che
prendono parte all'argomentazione. L'intento di questa ricerca è
proporre un metodo più generale che non si limiti, come nel caso di
Zeleznikow/Bellucci, alle sole mediazioni, ma si applichi a diverse
forme di dialogo, da quelle puramente strategiche, a quelle
cooperative, a quelle miste. In base all'idea che una disputa può
essere rappresentata come un gioco esteso con informazione
perfetta, l'idea è di sviluppare procedimenti realistici per la
determinazione dei payoffs (in base valutazioni probabilistiche e
di utilità) e criteri idonei per definire strategie argomentative
razionali. Una idea ulteriore è quella di estendere l'analisi a
dispute con più di due agenti in cui, pur muovendosi in modo
strategico, un sottogruppo dei partecipanti può coalizzarsi contro
altri per raggiungere un certo scopo intermedio condiviso.