1- La memoria culturale
2- Narrazioni sociali e senso comune
3-Post-verità, fake news, fiducia
1. La memoria culturale è non solo un serbatoio di saperi e
tradizioni – un archivio, dunque, come tale statico - ma anche un
filtro che in modo dinamico seleziona, riformula, elabora
informazioni che vanno poi a sollecitare sempre nuove forme di
identità collettiva. L'eredità culturale (heritage) non è, in
questa prospettiva, un patrimonio acquisito ma un patrimonio
semiotico sempre in via di ridefinizione, in rapporto dialettico
con le esperienze dei singoli soggetti individuali da una parte e
il passato codificato dall'altra. Come afferma Jurji Lotman nei
suoi studi, «nella cultura entrano di continuo testi che provengono
dal suo passato. Essi vengono sottoposti ad una ricodificazione e
diventano così fonte di nuove informazioni»: la memoria non è così
pura eredità ma continua riconfigurazione di ciò che viene
tramandato. E' all'interno di questa dialettica che gli individui
si costituiscono in quanto soggetti sociali, membri di una comunità
di appartenenza, fatta di un passato comune, di tradizioni
condivise, di rituali di conferma, di oblii funzionali alla propria
stabilità.
Questi temi sonostudiati e approfonditi anche nel quadro del
Centro intradipartimentale "Trame - Centro
interdisicplinare su Memoria e Traumi Culturali" (www.trame.unibo.it), di cui
sono parte.
2 - Narrazioni sociali.
La narratologia è un indirizzo di studi tradizionalmente interno al paradigma semiotico. Tuttavia si assiste oggi a un ampliamento dell'interesse per la narratività anche in altri campi di studio: la sociologia, l'antropologia, la psicologia sociale, le scienze cognitive, le "medical humanities". Alla luce di questa evoluzione, mi propongo di studiare in che modo le narrazioni si regolarizzano, diventando frames e abiti sociali che condizionano il nostro agire collettivo e si fanno senso comune. le forme che mi interessano sono le "narrative sociali", ovvero forme di testualizzazione ormai spersonalizzate, disponibili nella propria cultura di appartenenza, che migrano, si traducono, filtrano il rapporto con l'Altro, stabilizzano identità collettive... Testualità collettive o impersonali, in cui il senso comune e il buon senso si sedimentano.
3 - Uno dei problemi che sta al centro degli studi sull'informazione attuali è quello della post-verità, intesa come logica che privilegia le emozioni e le opinioni personali a scapito di oggettività e competenze. Dal mio punto di vista l'interesse della categoria di post-verità sta nel mettere in luce un regime (in senso foucaultiano) che è confusivo e si basa su una percezione molto imprecisa della realtà.
Di questo regime il problema delle fake news è solo un aspetto, e forse il minore. Più rilevante l'appiattimento delle opinioni, la crisi delle istituzioni del sapere e dei legami fiduciari.