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Alessandro Giacone

Associate Professor

Department of Political and Social Sciences

Academic discipline: SPS/03 History of Political Institutions

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Nota letta da Einaudi a Moro e Ceschi (7 gennaio 1954)

 L’art. 92 della costituzione dice: “Il presidente della Repubblica nomina il presidente del consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri” […]

Nella giornata del 5 gennaio, peraltro, si è verificato un fatto nuovo, certamente non mai osservato da quando esiste lo stato repubblicano, e forse non mai accaduto dopo la proclamazione dello statuto albertino.

In un documento, che non fu ufficialmente portato alla conoscenza del presidente della repubblica, ma che il presidente medesimo non può ignorare, perché reso di pubblica ragione [...] : 

1) che la persona incaricata di presentare proposte al presidente della Repubblica (ed in quell’occasione un primo ministro in carica) aveva dovuto prendere atto di una esclusiva;

2) che, per conseguenza, la proposta che il primo ministro stesso avrebbe poi presentato al presidente della Repubblica non era più la « sua » proposta, ma una proposta condizionata da una esclusiva pronunciata da chi la costituzione non delega a siffatto ufficio. [...]

È dovere del presidente della Repubblica di evitare si pongano, nel suo silenzio o nella inammissibile sua ignoranza dell’occorso, precedenti, grazie ai quali accada [...] che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà che la costituzione gli attribuisce.

Sarebbe possibile infatti affidare ad altra persona l’incarico, senza dare l’impressione che del precedente si sia tacitamente preso atto, invitando persona la quale oggi potrebbe ricevere l’incarico di formare il governo solo perché l’ordine del giorno del 5 gennaio e la relativa interpretazione determinarono le dimissioni dell’on. Pella e del suo gabinetto ? »