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Alessandro Giacone

Professore associato

Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

Settore scientifico disciplinare: SPS/03 STORIA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE

Contenuti utili

Discorsi vari di Enrico De Nicola

Lettera di dimissioni all’Assemblea costituente (25 giugno 1947)

Presidente, le mie condizioni di salute, come Ella sa, mi impediscono in modo assoluto l’ulteriore esercizio delle mie funzioni. Sono costretto perciò a rassegnare le dimissioni da Capo provvisorio dello Stato all’Assemblea costituente, alla quale rinnovo le espressioni della mia profonda riconoscenza per l’alto onore che volle conferirmi e chiedo venia per non aver saputo adempiere al mio dovere come avrei voluto. Rivolgo al popolo italiano il mio pensiero grato e devoto, formulando i voti più fervidi perché abbiano termine presto le immeritate sventure e i duri sacrifici che esso ha affrontato con spirito così eroico da additarlo all’ammirazione di tutte le Nazioni e possa riprendere finalmente il posto che gli spetta nel mondo per le sue tradizioni e per le sue virtù. La prego di gradire, illustre Presidente, che dirige con rara competenza i lavori per l’esame e l’approvazione della costituzione della Repubblica d’Italia, i sensi della mia deferente considerazione e i miei cordiali ossequi.”

Messaggio alla Costituente dopo la rielezione (26 giugno 1947)

“Desidero rinnovare ancora una volta all’Assemblea costituente le espressioni della mia gratitudine, che ho già manifestato oggi all’ufficio di presidenza, per la nuova testimonianza di benevolenza di cui ha voluto onorarmi, e l’assicurazione che compirò ogni sforzo per condurre a termine la mia missione. Voglia gradire, illustre presidente, i miei vivi ringraziamenti per la forma cordiale e commossa con cui ella si è resa interprete della volontà dell’Assemblea, da lei così degnamente presieduta, Deferenti saluti.”

Messaggio in occasione dell’approvazione della costituzione (22 dicembre 1947)

“La ringrazio vivamente, illustre presidente, di avermi comunicato, con cortese sollecitudine, l’approvazione della costituzione della Repubblica italiana.

Il mio pensiero, reverente e devoto, si rivolge in questo momento di sincera commozione, all’Assemblea costituente che - sotto la sua incomparabile e indimenticabile presidenza - ha compiuto un lavoro di cui gli storici daranno certamente un giudizio sereno, che onorerà il nostro Paese per la profondità delle indagini compiute, per l’altezza dei dibattiti svoltisi, per lo zelo coscienzioso costantemente osservato nella ricerca delle soluzioni più democratiche e nella formulazione rigorosamente tecnica dei principii fondamentali e delle specifiche norme costituzionali, e all’Italia nostra, amata e martoriata, che dalle sventure sofferte e dai sacrifici affrontati saprà trarre, ancora una volta, nella concordia degli intenti e delle opere dei suoi figli, le energie necessarie per il suo sicuro avvenire, offrendo al mondo un nuovo esempio di eroiche virtù civili e un nuovo incitamento al progresso sociale.”

Telegramma al re Farouk per la morte dell'ex-re Vittorio Emanuele (29 dicembre 1947)

La triste notizia che Vostra Maestà ha avuto la cortese premura di comunicarmi mi ha commosso. Invio le espressioni del cordoglio mio personale e della Nazione per la morte dell'Uomo che partecipo' per un cinquantennio alla vita della Nazione.